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Volley

La Fenice, Chiara Bruni: «Questa maglia me la sento cucita addosso»

Un'azione in primo tempo di Chiara Bruni

La nostra intervista alla centrale fuxia-blu Chiara Bruni: «A Fucecchio un’annata straordinaria. Con La Fenice c’è sempre stato un legame speciale»

Tre punti essenziali nell’ultima gara ufficiale del 2019, durante lo scontro diretto di Bardalone contro il CME Vitt Chiusi (3-1), che hanno regalato al Pistoia Volley La Fenice la zona salvezza. Una reazione di squadra importante, dopo il momentaneo svantaggio nei set, successivamente alle ultime tre sconfitte di fila, ed una prestazione personale di altissimo livello – 12 i punti totalizzati al termine del match, leggendo il tabellino riportato sulla pagina Facebook ufficiale del sodalizio senese –, fatta di tanta sostanza in attacco e a muro, nonché suoi marchi di fabbrica, determinanti per spegnere le velleità della coriacea squadra di coach Cacciatore, mai doma fino all’ultimo scambio.

Dopo l’exploit della scorsa stagione culminato con la strepitosa promozione diretta in Serie B1 vissuta da assoluta protagonista con la Pallavolo Fucecchio, quest’anno Chiara Bruni è tornata a trascinare La Fenice a suon di primi tempi fulminanti, di quelli che lasciano il segno ogni volta che la palla tocca il parquet avversario.

Quella tra Bruni e La Fenice è una storia d’amore cominciata fin dal giorno di fondazione del club oggi presieduto da Luciana Faralli, in quel 19 aprile 2012, momento nel quale giocatrice e società hanno iniziato a spiccare il volo, fino a raggiungere i palcoscenici nazionali: classe ’99, la centrale numero 11, infatti, ha disputato tutte le categorie in maglia fuxia-blu, dalle divisioni passando per i campionati regionali, arrivando oggi a militare in Serie B2. Nella scorsa estate, come detto, il ritorno a Pistoia impreziosito dall’incredibile trionfo in forza alla compagine fucecchiese.

La Fenice ha ritrovato in posto tre il suo simbolo, atleta che è sempre stata in possesso di una qualità tecnica smisurata, abbinata a doti fisiche importanti, che si sono sempre più affinate nel corso del tempo, divenendo una tra le interpreti della posizione al centro più forti nel panorama regionale, riuscendo a farsi valere egregiamente anche nella difficile quarta serie nazionale.

Con Bruni, che ringraziamo per la disponibilità, abbiamo approfittato della sosta dovuta alle consuete festività per fare il punto sul campionato della prima squadra di coach Tonini, tra l’ultimo match ufficiale che ha visto il ritorno alla vittoria delle pistoiesi ed il primo impegno del 2020 sul difficile campo di Figline Valdarno, e poi l’immancabile riferimento alla vittoria della Serie B2 con i colori bianconeri.

Chiara, quella contro Chiusi è stata una vittoria dai molteplici significati per voi…

«Sì, è stata un’affermazione molto importante, in primis per la classifica, perché ad oggi ci ha consentito di abbandonare la zona rossa, poi per il morale, in quanto venivamo da un periodo poco felice sul piano dei risultati. Ritengo, inoltre, che siano stati tre punti fondamentali per contribuire ad una crescita della squadra sia sotto l’aspetto tecnico sia caratteriale, assumendo maggiore consapevolezza dei nostri mezzi».

Dopo un ottimo inizio di stagione c’è stato un calo di prestazioni e risultati. Come mai secondo te?

«Difficile dare una spiegazione, dobbiamo tenere conto di alcuni aspetti: da un lato, sicuramente, abbiamo sofferto il fatto di non avere stabilità per quanto riguarda la questione palestre. A Bardalone, ad esempio, ci alleniamo soltanto una volta nella settimana che precede la partita sul parquet montanino. Dall’altro, abbiamo pagato un po’ di inesperienza oltre ad un atteggiamento sbagliato in alcune partite che pensavamo di poter vincere. Tuttavia siamo un gruppo molto unito e le vittorie che abbiamo conseguito fino ad oggi, insieme alla buona posizione in classifica, sono il risultato del nostro grande spirito collettivo che ci ha permesso di riemergere dalle situazioni difficili».

Alla ripresa del campionato ci sarà la difficile trasferta di Figline Valdarno. Che Fenice dovremo aspettarci sul campo della terza in classifica?

«Ci stiamo già preparando in vista di questo impegno molto duro che ci vedrà affrontare una squadra in piena zona playoff. Stiamo approfittando del periodo di sosta per lavorare sodo e farci trovare pronte in occasione del match in programma il 12 gennaio. La squadra si sta allenando bene e faremo del nostro meglio per provare a mettere in difficoltà anche una tra le corazzate di questo girone come l’Unomaglia Valdarninsieme».

Chiara, sarebbe impossibile non chiederti a proposito della vittoria del campionato di B2 ottenuta l’anno scorso con la maglia della Pallavolo Fucecchio. Che sensazioni hai provato?

«Volevo fare una nuova esperienza nel campionato nazionale, importante per la mia carriera. Onestamente all’inizio della stagione non mi aspettavo di giocare. Poi, l’allenatore (Luca Barboni) mi ha lanciata, facendomi partire titolare, e da quel momento non sono più uscita dal campo. E’ stata un’emozione indescrivibile: il nostro obiettivo iniziale era la salvezza, ma ce la siamo giocata fino all’ultima giornata con le più forti e alla fine abbiamo vinto il campionato. Ancora oggi non ci sono parole per descrivere questa impresa. Nessuno all’inizio ci avrebbe scommesso. Provo tanta felicità se ripenso alla promozione diretta raggiunta insieme ad un gruppo fantastico. Mi sono trovata molto bene con le altre ragazze, eravamo molto unite ed affiatate. Il successo dell’anno scorso mi ha insegnato che la base per fare un buon campionato è il valore del collettivo, essere un gruppo unito e compatto di fronte ad ogni situazione».

Quest’anno, infine, il ritorno a La Fenice: sei un po’ il simbolo di questa società, avendo disputato in fuxia-blu tutte le categorie fino alla B2. Cosa rappresenta per te questa maglia?

«C’è sempre stato un legame speciale con questa società: sono cresciuta con la maglia de La Fenice addosso. Anche l’anno scorso, l’unico dove ho militato in una formazione diversa, quando possibile, ho seguito le partite della squadra. Tornare a Pistoia mi ha fatto molto piacere, perché ho ritrovato alcune compagne con cui avevo già giocato insieme. Inoltre, dopo la stagione di Fucecchio, la prima in una serie nazionale, ho sentito un carico di responsabilità maggiore. Ho avvertito il dovere di fare qualcosa in più e mettere a disposizione della squadra l’esperienza acquisita in bianconero. L’anno agonistico trascorso lontano da Pistoia è stato molto importante per la mia crescita».

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