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Basket / Serie B Nazionale

La T Gema, il pagellone della stagione 2024/25

Nonostante l’eliminazione al primo turno playoff, i voti non possono che essere alti in un’annata da 3° posto e conquista della Coppa Italia

E’ passata oltre una settimana dal termine dell’attività agonistica per la stagione 2024/25 di La T Tecnica Gema Montecatini. Un’annata che resterà, aldilà del suo infelice ed inaspettato epilogo, una delle più eccitanti e di successo nella storia recente del movimento cestistico della città. E’ dunque giunto il momento, in attesa che il quadro della prossima Serie B Nazionale si completi tra promozioni e retrocessioni, dell’immancabile pagellone di fine torneo, nel quale i voti non potranno che essere alti in un anno da terzo posto nel girone B e trionfo in Coppa Italia.

I VOTI

FEDERICO BURINI 6,5: arrivava in Toscana dopo una promozione conquistata ai danni dei cugini Herons e gli si chiedeva di provare a raggiungere la doppietta personale. Non ce l’ha fatta ma con quell’esperienza e le sue doti di equilibratore instancabile ha dato a La T Tecnica una dinamica di gioco efficiente ed ordinata. Forse ci si poteva attendere qualcosina in più a livello realizzativo; va rimarcato però che da Burini sono arrivati punti e giocate importanti nella breve postseason, della quale è stato forse il migliore tra i rosso-blu.

MATEO CHIARINI 7: non ha difeso il titolo di Mvp della terza serie (ceduto con merito al rosetano Aukstikalnis) ma è stato comunque fenomenale in tante serate. Non sono poche le partite che ha vinto da solo e per questo motivo la valutazione non può che essere elevata. È vero anche che è stato preso proprio per dare quel qualcosa in più rispetto alle avversarie in ottica sogno promozione ed è mancato proprio nella fase decisiva. Si può tranquillamente dire che il 7 in pagella sia una media tra il 9 della regular season ed un 5 ai playoff. Gli infortuni? È una scusante che regge, però alla fine conta solo la resa finale.

MATTIA ACUNZO 7,5: esiste un termine perfetto per descrivere il suo ruolo negli ingranaggi di questa macchina: il ‘supersub’, la riserva per eccellenza. Poche volte ha avuto un posto nel quintetto da titolare, complice la presenza nel suo ruolo di Toscano, ma ad ogni sua uscita dal cubo dei cambi il suo impatto ha svoltato con prepotenza il corso di molte sfide. Da riconfermare assolutamente.

MARCO DI PIZZO 6,5: colonna del club dallo spirito sempre positivo, ha avuto un rendimento altalenante in attacco ma in alcune sere è risultato un fattore determinante ed indispensabile. Il suo carattere operaio in difesa ed a rimbalzo è stato encomiabile, rappresenta al meglio la forza combattiva di questo team. Non sarà tra i migliori in rosa ma le grandi squadre si fondano anche su gregari del calibro di Di Pizzo.

DANIELE TOSCANO 8,5: su di lui non c’è molto da dire, solo da applaudire. Indubbiamente è stato il giocatore termale più impattante e disequilibrante nel corso della stagione, nonché il più continuo. Energico in difesa, infermabile in attacco, autore di punti pesanti in alcuni finali di gara, una roccia che di fronte ad ogni tipo di contatto non è stato mai spostato o disturbato dagli opponenti. Ciliegina sulla torta la nomina ad Mvp della Coppa Italia di Serie B, che è approdata a Montecatini sponda La T Gema grazie anche alla sua encomiabile finale contro Roseto.

NICOLA SAVOLDELLI 6,5: qualcuno potrà far notare come la sua media punti sia andata a calare di stagione in stagione, però da quella che è ormai la bandiera di questa società il suo compito non è solo questo. Da capitano navigato aveva un ruolo preciso e lo ha svolto bene, ovvero tenere compatta e calma la squadra nei momenti di difficoltà, risollevandola spesso con canestri pesanti. Uomo- squadra.

LORENZO D’ALESSANDRO 8: acquistato dalla Serie A2, si chiedeva a lui ritmo ed esperienza da categoria superiore e così è stato. La definizione di solidità, duttilità ed intelligenza cestistica. Un atleta in grado di aiutare la causa in tutti i modi possibili contro qualsiasi avversario. Al tiro da 3 non ha tradito quasi mai.

ALBERTO BEDIN 7: un gigante rosso-blu da non far arrabbiare. Dominatore assoluto dell’area piccola, i suoi rimbalzi e le sue sportellate hanno intimorito tutti i reparti lunghi rivali. La sua presenza ha dato quella fisicità che è stato a tutti gli effetti il quid in più di La T Gema. Unico neo? Episodi e proteste arbitrali lo hanno spesso distratto ed innervosito. Auguri di buona ripresa dal grave infortunio di gara-3 a Mestre.

LORENZO PASSONI 7,5: la Serie B Nazionale non è una categoria che ha come caratteristica tipica l’esplosività e l’atletismo, quindi vedere una guardia fermare ed addirittura stoppare attaccanti più grossi di lui non ha prezzo. Leader difensivo mai domo, mentre in attacco, dopo un inizio di stagione difficile, si è confermato cecchino da 3.

NICOLAS STANIC 6: è stato l’”acquistissimo” di metà stagione. Al suo terzo ‘stint’ a Montecatini si è integrato velocemente negli schemi, divenendo un fattore in grandi partite (anche per esempio nelle Final Four). Sfortunatamente è calato nel finale di stagione, cioè quando il suo approdo doveva produrre il suo effetto. Parlare di esperienza negativa è francamente eccessivo, però per un campione di questo calibro, al netto della carta d’identità che pesa, ci si attendeva qualcosa di meglio.

I GIOVANI 7:il vanto del club, hanno tutti avuto la loro chance (chi più chi meno) ed il privilegio di essere protagonisti di uno dei campionati migliori della storia della Pallacanestro Montecatini. Ricorderemo la prova esaltante di Jacopo Cellerini contro San Severo in sostituzione dell’acciaccato Savoldelli, l’emozione di Riccardo Albelli il giorno del suo debutto assoluto in prima squadra, la tripla spezza-equilibrio di Andrea Gattel (poi trasferitosi a Cecina) nel derby di ritorno in casa Herons.  

COACH MARCO DEL RE 7: Non lo ha dato molto a vedere ma forse è stato proprio l’allenatore termale ad uscire più affranto di tutti dopo l’eliminazione dai playoff. Lui che in questi incredibili mesi si era preso una rivincita dopo l’altra nei confronti dei soliti critici e dubbiosi. Quando si ha nelle mani un gruppo pieno di atleti di spessore non è così immediato raggiungere i risultati, di esempi di squadroni che hanno fatto un buco nell’acqua ne è pieno lo sport. Serviva compattare il gruppo e dare ad esso un’identità di gioco, Del Re lo ha fatto grazie alla difesa ed all’intensità. Armi che si sono rivelate efficaci ma chissà che, a causa anche del calendario fitto, non siano state controproducenti in termini di stanchezza ed infortuni. Qualche scelta tattica sbagliata c’è sicuramente stata nel corso del campionato, così come non sono stati pochi i match indirizzati dai suoi piani tattici. L’episodio più bello della sua stagione? La sua esultanza ed il suo sorriso dopo aver sconfitto in casa la Pielle, in un match sentitissimo per Del Re da buon livornese e simpatizzante Libertas. Ed è proprio grazie al suo sorriso, la sua empatia e la sua battuta pronta che da due anni si fa amare dal popolo La T Gema, in attesa di conoscere se ci sarà un terzo atto di questa love-story.

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