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Basket / Serie B Nazionale

L’ultima del 2025 per gli Herons è complicata: c’è Capo d’Orlando

Fabo chiamata ad uno scontro diretto contro i siciliani in gran forma, in attesa di capire come cambierà la squadra in sede di mercato

Con l’ultimo appuntamento del girone d’andata si chiuderà il 2025 della Fabo Herons Montecatini. Dodici mesi su e giù sulle montagne russe delle emozioni, tra cadute e risalite, finali perse e vinte, conferme e cambiamenti epocali. Quello che è stato, è stato; ora si può soltanto scrivere quest’ultimo capitolo con l’augurio di poter lanciare al meglio un 2026 diverso, quantomeno come finale della storia. Intanto però si riparte dall’affrontare e superare un ostacolo molto molto arduo, un’Infodrive Capo d’Orlando che è davanti ai ragazzi di coach Sacchetti in classifica e che con ogni probabilità parte coi favori del pronostico vista la forma recente. Palla a due alle 18 di domenica 28 dicembre (diretta Lnp Pass).

OSPITI FAVORITI

Quello del PalaTagliate di Lucca, oltre ad essere il primo confronto di sempre tra due colossi delle categorie ‘minors’ nazionali’, rientra già nel novero dei numerosi scontri diretti in ottica playoff che segneranno la seconda metà di stagione. Sarà una lotta estenuante tra le 10/12 formazioni ravvicinate in testa al girone nord, uno sprint di cinque mesi che darà vita ad una selezione naturale per definire la griglia della postseason. Per una squadra come la Fabo che non ha mai pensato di mollatare l’obiettivo promozione, ma che allo stesso tempo si ritrova dalla parte sbagliata della classifica, potrebbe essere il primo punto di svolta verso la risalita. Riuscire a battere i siciliani però avrebbe maggior peso per il morale piuttosto che per la classifica. Nelle ultime otto giornate gli Herons hanno messo a registro due vittorie e sei sconfitte, bottino misero che è diametralmente l’opposto di quanto ottenuto dall’Orlandina nello stesso arco di tempo. Le uniche formazioni che hanno saputo sopraffare i siciliani da novembre in poi sono state l’imbattibile San Vendemiano e la capolista Vigevano (quest’ultima sulla sirena). Inserirsi in questo ristretto club sarebbe il primo passo verso il ritorno alla luce per i rossoblù, un barlume di tranquillità e positività in all’interno di queste settimane piene di confusione; il problema è come riuscire a far funzionare questo piano.

Capo d’Orlando ruota da molto tempo a nove giocatori, con minutaggi esponenziali per i suoi uomini di punta. Un intoppo dovuto alle continue magagne muscolari del lungo titolare Gaetano che eppure non ha mai creato problemi tangibili nel rendimento, anzi. Il terzo anno sotto coach Domenico Bolignano si sta dimostrando ancor più prolifico dei precedenti (promozione dalla B Interregionale, poi playoff a sorpresa in B Nazionale), un lavoro splendido facilitato dalla presenza di un capitano che ha visto e fatto di tutto nella sua interminabile carriera. Sicuramente il presidente Luchi, in una delle sue tante vite da dirigente sportivo tra Serie A ed Eurolega, si sarà imbattuto almeno una volta in Simas Jasaitis, l’ala veterana che a quasi 44 anni continua ad insegnare basket sui campi della B Nazionale. L’ex nazionale della Lituania però non può agire da solo ed è infatti da un’altra parte che bisogna guardare come massimo pericolo per la difesa termale. Il trascinatore dei biancoazzurri è un super Gianmarco Bertetti che, dopo tanta A2, è sceso al piano di sotto con cifre altisonanti come 15 punti e 4 assist circa di media a gara. Da marcare a vista anche due elementi che si stanno dimostrando di utili e decisivi soprattutto quando la palla scotta, ovvero il centro Luca Antonietti e la guardia Marco Contento.

IL MERCATO DISTRAE

Da un veterano si passa ad un altro. Delle centinaia di presenze in panchina avute in carriera, sono ben 34 quelle che coach Sacchetti ha vissuto al timone a Capo d’Orlando. Era la stagione 2007-08, un’annata indimenticabile per la società ospite in quanto il piazzamento ottenuto dall’ex c.t. degli Azzurri e dal gruppo da lui guidato resta ad oggi il migliore della storia dell’Orlandina. Un sesto posto e qualificazione ai playoff scudetto al quale però non fu dato seguito, a causa di insanabili problemi finanziari che costrinsero il sodalizio siciliano a chiudere bottega e ripartire da zero. Contro l’unica avversaria del girone nord di B Nazionale nella quale abbia già militato, Meo Sacchetti proverà ad agguantare la decima vittoria del tribolato campionato degli Herons. Un percorso ripreso, dopo l’amara serata del derby, con il successo passato un po’ in sordina a Casale Monferrato, forse a causa del valore non proprio esorbitante dei rivali piemontesi. Si erano visti segnali incoraggianti, come il proseguo della crescita di Ausktikalnis e della ripresa di Sgobba, finiti però in secondo piano rispetto alle voci di mercato che hanno contrassegnato il prima ed il dopo-partita.

Difatti per alcuni degli elementi nel roster quest’ultima giornata del girone d’andata potrebbe rappresentare l’ultima spiaggia, sempre che il destino non sia già stato segnato in seno alle decisioni prese dalla società. La necessità di intervenire è evidente e da giorni si fanno due nomi di possibili nuovi innesti dalla Serie A2: il play Ruben Zugno dalla Juvi Cremona ed il centro Kiriyl Tsetserukou da Roseto. Se venisse confermato tutto ciò, a quel punto resta solo da capire chi e quanti dovranno far spazio ai nuovi arrivati. Nel caso la Fabo chiudesse per Tsetserukou non ci sarebbero dubbi sul designato ad essere ceduto. L’involuzione di settimana in settimana avuta da Giombini, da dominante Mvp nella Supercoppa vinta al calo di minutaggio delle ultime uscite lo portano ad essere il principale indiziato. Difficile invece capire come muoversi in caso di arrivo di Zugno, il cui approdo peraltro pare cosa quasi fatta. Allontanata la possibile dipartita di Rossi, nonostante qualche frizione avuta tra giocatore e tifoseria, l’indiziato principale resta un Benites dal rendimento non sempre sufficiente nelle ultime partite (e che sarà assente per infortunio). Da attenzionare però anche la posizione di Amos Ricci, i cui 7’ concessi in Piemonte possono insospettire sul suo ruolo all’interno delle rotazioni.

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