Calcio
Moncini sogna la A. Ma intanto chiede scusa ai tifosi arancioni: «Quell’esultanza fu sbagliata»

Protagonista di una grande seconda metà di stagione con il Cittadella, Gabriele Moncini, che a Pistoia tutti ricordano per il gol e l’esultanza da avversario nel derby con il Prato, potrebbe restare in serie A con la Spal
Il nome di Gabriele Moncini è salito prepotentemente alla ribalta nazionale negli ultimi mesi. Con i suoi gol, l’attaccante pistoiese ha trascinato il Cittadella – in cui è approdato nello scorso gennaio in prestito dalla Spal, che ne detiene tuttora il cartellino – a un passo dalla serie A. 15 le reti del giocatore classe ‘96 in appena 22 presenze: uno score che per poco non gli è valso la chiamata azzurra per l’Europeo Under 21. Ma ancora prima di questo exploit, Moncini era giocatore assai conosciuto soprattutto ai tifosi della Pistoiese, che faticano a dimenticarsi di quanto successo il 13 marzo 2016, quando l’allora centravanti del Prato “dedicò” alla Curva arancione il gol del definitivo 2-2, segnato proprio allo scadere. Un gesto che non piacque per niente ai sostenitori del Melani e per il quale Moncini è stato etichettato come un traditore. A distanza di oltre tre anni, il giocatore torna a parlare di quell’episodio, con il preciso intento di chiarire una volta per tutte con i tifosi della sua città.
«Subito dopo la partita chiesi scusa. Ero un ragazzo di appena 18 anni e ripensandoci non lo rifarei. Anche perché conoscevo la Curva arancione, dove c’erano pure i miei amici – sottolinea – Mi sono sentito provocato durante la gara, poi era il mio primo gol fra i professionisti e non sono riuscito a trattenere l’emozione. Non ho assolutamente niente contro Pistoia e chi mi conosce lo sa. Prima di trasferirmi al Prato avevo firmato con la Pistoiese che successivamente fallì. Se non fosse successo avrei probabilmente esordito con la maglia dell’Olandesina. Le offese ricevute e che continuo a ricevere purtroppo ci stanno perché l’errore fu mio».
Di acqua sotto i ponti ne è passata da allora: nel frattempo Moncini non solo è maturato dal punto di vista caratteriale, ma è soprattutto diventato una punta di assoluto spessore. «A differenza di quanto avvenuto con la Spal, al Cittadella mi hanno fatto sentire sin da subito importante. La fiducia fa la differenza. In più il gioco della squadra era perfetto per le mie caratteristiche. Devo ringraziare i miei compagni che mi hanno messo nelle condizioni di rendere al meglio – continua – Nemmeno io mi sarei aspettato di segnare così tanto, anche se alla fine non è bastato per la promozione. Il rammarico è tuttora moltissimo per la sconfitta nella partita di ritorno con il Verona. La mancata convocazione agli Europei Under 21? Non ho rimpianti: sono stato chiamato solo ultimamente dal commissario tecnico Di Biagio e quando sono arrivato il gruppo era ormai formato. Ci sono ragazzi che lavorano da due anni per questo obiettivo».
Riposto nel cassetto – almeno per il momento – il sogno azzurro, Moncini è già concentrato sulla prossima stagione. Dove sarà protagonista ancora non si sa, ma il giovane pistoiese una certezza ce l’ha. «Spero di essere trattato diversamente dopo questi ultimi sei mesi. La priorità ovviamente la do alla Spal, ma non voglio ritrovarmi nella solita situazione dell’anno scorso. Continuare in B? Ci ho pensato, ma non credo sia il passo giusto per la mia carriera. E’ da quando ho iniziato che sogno la A. Però ancora devo parlare con la Spal, quindi tutto può succedere. Offerte dalla massima serie? So che c’è molto interesse e che qualche società si è mossa, ma la precedenza ce l’ha la Spal, dove mi piacerebbe restare».
