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Basket / Serie A

Oltre ogni limite. Il Pistoia Basket batte un colpo e la lotta si riapre

Due successi consecutivi al PalaCarrara: la classifica cambia e la squadra cresce. Il numero degli spettatori, però, deve aumentare a ogni costo

Grazie ragazzi. Vorrei aprire e chiudere così, scrivere solo grazie. Una partita bellissima, di quelle che ci rendono fieri della squadra, della piazza, dei nostri amati biancorossi. Una goduria che vale doppio perché ottenuta contro Cantù, anche se l’assenza degli Eagles ha impedito alla Baraonda lo sfottò finale.

Una vittoria, più che altro, dal peso specifico enorme in ottica classifica. Oggi Trieste è ripresa, Pesaro è sempre ferma a zero e Cantù non è lontanissima. Insomma, si può scendere a Brindisi e poi aspettare i campioni in carica senza eccessiva ansia da risultato.

La prestazione, che bellezza. Sei giocatori in doppia cifra, con un Terran da 21 puntoni senza aver mangiato troppi palloni e un monumentale Aristide Landi, finalmente in versione guerriero. Menzione speciale per Carl Weathle, a mezzo servizio con il tutore alla mano ma sempre pronto alla lotta. Giù il cappello per Justin Johnson, l’uomo cui fa male una caviglia ma vuole sempre giocare, e per il Della che colleziona bernoccoli ma butta sempre il cuore oltre l’ostacolo.

Tutti in piedi per Carrea. Che spettacolo vederlo sfogare la gioia e la tensione a fine partita. Un uomo in missione, il coach, capace di creare un gruppo solidissimo e di cominciare a mettere in mostra tante idee su entrambi i lati del campo. Viva Michele.

Qualcuno penserà si passi con troppa disinvoltura da qualche mugugno di troppo a lodi sperticate, senza mantenere quel sano equilibrio che caratterizza lo sportivo e che dovrebbe essere la linea guida di chi scrive e commenta. Chi pensa questo ha ragione da vendere.

La passione però, quella autentica, vive di eccessi ed emozioni che non si spiegano. Domenica abbiamo goduto non solo della vittoria, ma del piacere di vedere finalmente una guerra, quella che è completamente mancata nella trasferta di Milano. Inoltre, diciamo la verità, chi si ricorda due partite in casa vinte di seguito? Il punto vero è che oggi possiamo affrontare due partite oggettivamente proibitive con la consapevolezza che il gruppo c’è, la squadra è viva ed è in buone mani, il campionato è lungo.    

Domenica giochiamo in casa della seconda della classe, una Brindisi guidata da un Adrian Banks in forma strepitosa. Tra un infortunio e l’altro la squadra è fisiologicamente ancora un cantiere aperto, pertanto più che il risultato finale – la sconfitta va messa in preventivo, poi vediamo – ci si aspetta di percepire ulteriori segnali di crescita.

Scenderanno in Puglia 14 baraondini, onore al merito di chi macina un sacco di chilometri per la squadra. Il pubblico, però, a conti fatti è un aspetto tra i più preoccupanti. Se da un lato, infatti, finalmente il palazzo ha suonato la carica ed ha creato atmosfera, dall’altro le presenze dei paganti sono ancora troppo poche per una massima serie, anche tra le realtà che lottano per la salvezza. 

La squadra ha cominciato a dare segnali confortanti: adesso tocca pistoiesi rispondere presente. Forza e coraggio.

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