Basket / Serie A2
Pistoia Basket, il punto del dg Di Nino su sponsor e abbonamenti

«Nessuno sponsor perso e abbonamenti a quota 1400. Il debito? Il club sta intervenendo. Il palazzetto ha problematiche oggettive»
A margine della conferenza stampa di rinnovo della partnership tra Pistoia Basket e ChiantiBanca c’è stato anche il tempo per fare un punto sulla situazione del club alle voci sponsor e campagna abbonamenti. Ad illustrarla è stato il direttore generale biancorosso Andrea Di Nino, che è voluto partire dalla situazione trovata ad inizio giugno per poi condividere i primi importanti risultati dal suo ritorno in società.
«Riparto dal primo di giugno e dall’evidente scetticismo verso la società e la nuova governance: adesso possiamo dire con soddisfazione che le cose sono cambiate – queste le sue parole – Per quanto concerne le aziende, possiamo dire che gli sponsor presenti l’anno scorso sono tutti rimasti: quella paventata fuga, quindi, non si è verificata e la somma delle sponsorizzazioni ad oggi ha già eguagliato quella dell’anno scorso. Considerando la scorsa stagione e l’essere in A2, non è cosa da poco. Abbiamo dunque raggiunto il primo target e non vogliamo fermarci qui: più si riesce a fare rete, più si aiuta il club ad avere un futuro sereno e stabile».
Discorso diverso, ma non meno positivo, quello che riguarda la campagna abbonamenti “Insieme”, che giungerà a termine nella giornata di sabato 20 settembre. Come spiegato da Di Nino, la decisione è stata quella di comunicare dati reali sul numero di tessere staccate, limitandosi quindi al botteghino e all’online ed escludendo dal conto i pacchetti sponsor e altre tipologie di convenzioni.
«Oggi, con ancora due giorni di campagna, siamo arrivati a 1400 abbonamenti. Proveremo ad arrivare a 1500, anche se il tempo è poco: sarebbe un risultato straordinario. Questo è in assoluto il dato più alto per Pistoia in A2 e siamo vicini al massimo storico di questa società. Segno che la gente ha deciso di fidarsi di quanto il club ha comunicato. Il concetto di pistoiesità, infine: è un valore che stiamo portando avanti, anche nelle diverse collaborazioni che abbiamo avviato all’interno del nostro staff, organigramma, area marketing, comunicazione e social».
LA SITUAZIONE DEL CLUB
Il tutto ovviamente senza dimenticare quanto questi numeri possano incidere in positivo ed in prospettiva nella comunque delicata situazione finanziaria del club e in tutte le criticità ancora presenti anche a livello di strutture e di risorse. L’analisi di Di Nino, a cui si è aggiunta anche quella del vicepresidente Massimo Capecchi, traccia un percorso in divenire che ovviamente passerà anche dalla continua messa in sicurezza del club biancorosso.
«Senza dubbio c’è da invertire un trend – ha commentato Di Nino – Intanto avere questa somma di sponsorizzazioni è di grandissimo aiuto, unita alla politica di ottimizzazione dei costi che già stiamo compiendo. Si tratta di una situazione a cui fanno fronte molte società sportive e, partendo dai dati positivi di sponsor e abbonamenti, possiamo iniziare a migliorare. Poi c’è l’intervento a livello di capitale che la società ha fatto in un momento decisivo e che continua a fare ancora oggi. Sul tema della transazione fiscale, oggi abbiamo fatto un CdA con decisioni molto importanti prese dai suoi componenti che permetteranno di tornare ad intervenire sulla situazione debitoria in essere».
«Queste operazioni – è intervenuto Capecchi – consentiranno al club di proseguire. L’anno scorso abbiamo subito un brutto stop perché il momento delle decisioni è coinciso con la parte più negativa del rapporto con la nuova proprietà. Adesso quest’ultima ha preso piena coscienza della situazione e ne segue costantemente l’evolversi. Con Joey David e i suoi advisor la volontà è quella di andare avanti e ripercorrere, stavolta con basi più forti, la stessa strada».
PROBLEMA PALAZZETTO?
Ma tra gli argomenti venuti fuori dalla conferenza alla voce “aspetti da migliorare” è emerso anche quello inerente all’impianto di via Fermi. Un tema che il direttore generale Di Nino ha analizzato dal punto di vista delle problematiche ancora in essere e dell’attrattività che oggi ha verso l’esterno.
«A livello di arena, nonostante gli sforzi dell’amministrazione comunale, grazie anche al lavoro di Dario Baldassarri, è chiaro che ci siano delle problematiche oggettive. Fare business al suo interno è praticamente impossibile. Parliamo di un impianto che ha più di trent’anni e tantissimi limiti. Non sono oggettivamente ottimista sul poterne tirare fuori un reale potenziale. Si tratta di un problema, anche qui, che tocca tante città italiane. Ecco perché, come condiviso con tanti sponsor, la strada può essere fare di Pistoia un brand che vive della sua identità, ma che sa anche uscire dai propri confini. Puoi non avere l’arena giusta, ma se riesci ad attrarre aziende da fuori allora il discorso può cambiare».
