Basket / Serie A
Pistoia Basket, tra silenzi USA e malumori locali: gli scenari

A fare il punto in casa biancorossa è La Nazione, tra riorganizzazione interna e iscrizione alla prossima Serie A2
La calma – in apparenza – atmosfera attorno al Pistoia Basket 2000 nasconderebbe dietro le quinte una situazione tutt’altro che tranquilla. Sarebbero infatti diversi i fronti in movimento, a partire dalla proprietà americana guidata dal presidente Joseph Mark David, il quale starebbe lavorando a una riorganizzazione interna dopo le recenti uscite del direttore sportivo Marco Sambugaro e del direttore generale Ettore Saracca, quest’ultimo allontanatosi in corso d’opera.
Questo quanto raccolto dal quotidiano La Nazione, secondo cui dagli Stati Uniti trapela una certa fiducia, e si attende a breve un annuncio cruciale. Il principale candidato a ricoprire un ruolo da general manager — unendo di fatto le competenze dei due dirigenti usciti — sarebbe come già sottolineato nei giorni scorsi Alessandro Frosini, ex dirigente di Reggio Emilia e adesso vicino a lasciare Verona. Si tratterebbe di un profilo senza dubbio di alto livello, che potrebbe dare nuovo impulso al progetto americano di rilancio del club.
Tuttavia, il riserbo mantenuto dalla proprietà oltreoceano, specialmente riguardo ai piani futuri, sembra aver suscitato malumori tra alcuni sponsor e soggetti economici vicini alla società. Secondo La Nazione, già scottati dalla gestione della vicenda Rowan, alcuni di questi attori si sarebbero incontrati nei giorni scorsi per fare il punto della situazione. Al momento le intenzioni del gruppo non sono del tutto chiare ma tra le ipotesi ci sarebbe la richiesta di maggiore trasparenza nelle decisioni strategiche e, in prospettiva, perfino l’idea di riacquistare la maggioranza delle quote societarie. Una mossa che appare complicata, vista l’entità degli investimenti già sostenuti dai soci statunitensi per concludere l’attuale stagione.
In parallelo, si legge ancora sul quotidiano, continua a circolare l’ipotesi di un progetto alternativo che coinvolgerebbe la Pallacanestro Montecatini. Anche se il patron Lulli ha smentito seccamente questa possibilità, non è da escludere come l’eliminazione dai playoff possa aver rimescolato le carte. Si tratta comunque, per ora, di semplici speculazioni. Anche perché dalla città termale arrivano pressioni per un’eventuale fusione e in generale le tempistiche in vista del prossimo anno sono sempre più ristrette.
Infine, un segnale d’allarme riguarda l’iscrizione al prossimo campionato di Serie A2. Pare infatti – spiega La Nazione – che, al momento, il rapporto tra debiti e fatturato non soddisfi i criteri fissati dalla Lega Nazionale Pallacanestro. Si tratterebbe di un ostacolo risolvibile, legato però alla mancata definizione di un accordo con l’Agenzia delle Entrate per una transazione fiscale ancora in sospeso.
