Basket / Serie A
Pistoia, dopo la retrocessione parla David: «Ci rialzeremo»

«Siamo orgogliosi di squadra e staff. Finita la stagione, inizieremo a programmare la prossima», così il presidente del Pistoia Basket
Il verdetto è arrivato, alla penultima giornata di un campionato che per il Pistoia Basket è stato un vero incubo. Dopo la gioia della scorsa stagione, la gestione di Ron Rowan ha portato al più scontato degli epiloghi. A raccogliere tutto il suo successore Joe David, che nell’immediato post-partita contro la Vanoli Cremona è voluto intervenire ai microfoni innanzitutto per spendere parole importanti nei confronti di chi è rimasto in Toscana a lottare.
«Voglio ringraziare il coach, il suo staff e la squadra per aver lavorato in modo encomiabile in una situazione oggettivamente difficile – così il presidente biancorosso – Siamo orgogliosi di ciò che hanno fatto, glielo abbiamo detto: altri se ne sarebbero andati. Loro sono rimasti fino alla fine: giocare questa partita, con questa posta in palio a due giornate dalla fine, ha significato molto».
Incassata la retrocessione, adesso lo sguardo va verso il futuro, che al popolo pistoiese della palla a spicchi appare ancora ricco di punti interrogativi. La stagione non sarà ufficialmente finita, ma è chiaro che dalla sosta del campionato ad oggi ci fossero i presupposti per iniziare a pensare più a lungo raggio. Joe David aveva già manifestato l’intenzione di portare avanti il suo impegno anche in caso di perdita della massima categoria: concetto che anche stavolta ha ribadito con fermezza.
«Progetti futuri? Certo che ci sono. Dobbiamo solo sederci intorno ad un tavolo e discuterne. Siamo caduti ma ci rimetteremo in piedi. I nostri tifosi sono di Serie A e loro ci saranno e ci sosterranno sempre. Dobbiamo mostrare la personalità che ha questa città e onorarla. Ruoli? Presto per parlarne, questa stagione non è ancora finita. Quando sarà il momento, inizieremo a programmare la prossima stagione. Rowan? All’inizio aveva preso le redini del club e per un po’ di tempo ha avuto potere decisionale su tutto. Ad un certo punto abbiamo visto che era uscito dagli schemi. Noi eravamo investitori, non responsabili della squadra».
Quindi il futuro sarà in A2. Una seconda serie nazionale molto diversa da quella che Pistoia ha lasciato quasi due anni fa, con diverse società prestigiose e squadre costruite per il massimo obiettivo. Quindi non un compito semplice, anche alla luce dell’instabile situazione economica interna al club. La progettualità, quella mancata dal passaggio del Pistoia Basket agli americani, farà la differenza per capire con quali risorse e con che tempi si potrà pensare di riprovare per la terza volta nella storia il grande salto.
«Per la prossima stagione? Non abbiamo molta familiarità col campionato di A2, ma abbiamo iniziato ad approfondire ogni singolo tema – ha così concluso David – Per quanto riguarda il debito societario, ribadisco che questa è una situazione ereditata, ma avremo presto una riunione per vedere come gestirlo. Una squadra di pallacanestro è una ditta: va gestita in modo professionale. Per mesi questo non è successo, ma stiamo iniziando a ragionare su come dare fondamenta solide a questo club».
