Calcio / Serie D
Pistoia Fc, la storia di Sergio Iorio e della sua Italmatch Chemicals

Iorio e Italmatch Chemicals: dai fiammiferi al ruolo primario nel panorama mondiale dell’industria chimica, passando per un incidente quasi mortale
In città non si parla d’altro: il progetto Pistoia Fc, che in queste settimane ha preso forma seguendo i dettami di Sergio Iorio, è diventato realtà. Come detto, il deus ex machina di questa creatura è stato l’imprenditore genovese, che è riuscito a coronare il proprio obiettivo regalando alla piazza arancione una nuova società calcistica. Per quanto riguarda gli uomini che lo affiancheranno in questa avventura, la conferenza stampa andata in scena al Nursery Campus ha svelato i nomi di Trombetta, Fossati, Todaro, Taibi e Pazzini…per quanto riguarda invece Iorio stesso, abbiamo tracciato noi un identikit, suo e della propria creazione: Italmatch Chemicals.
I PRIMI PASSI
Tutto è partito dai fiammiferi, in particolare dalla SAFFA, Società Azionaria Fabbriche Fiammiferi ed Affini del ‘900 (evoluzione, a sua volta, della Società Anonima Fabbriche Riunite di Fiammiferi). Nel 1998 la famiglia Bonomi (Bolchini) decise di cedere la SAFFA, inclusiva del ramo chimico, con stabilimento produttivo a Spoleto, acquistato proprio da Sergio Iorio, allora Direttore Generale di SAFFA. Fu così, dunque, che iniziò la storia di Sergio Iorio come imprenditore e quella di Italmatch Chemicals nel settore chimico delle applicazioni industriali del fosforo, storicamente usato per accendere i fiammiferi ma successivamente impiegato da Italmatch come additivo antiusura per lubrificanti auto, con primo cliente Exxon Mobil.
La svolta avvenne quando l’utilizzo di ritardanti di fiamma non alogenati a base di fosforo catturò l’attenzione di BASF, colosso mondiale dell’industria chimica, facendo divenire Italmatch una realtà posizionata sul mercato internazionale, punto di riferimento e principale fornitore di alcune delle più grosse industrie del mondo, quali Exxon (successivamente poi Infineum, JV paritetica tra Shell ed Exxon) e BASF. Nei primi anni Duemila Italmatch ebbe la lungimiranza di aprirsi alla Cina, inizialmente alla ricerca di materie prime…anche se l’avventura in Oriente non iniziò nel migliore dei modi.
I LEGAMI CON LA CINA
Di ritorno da una cerimonia d’inaugurazione di un nuovo impianto a Kunming (Yunnan) un incidente d’auto procurò a Iorio varie fratture vertebrali, costringendolo a mesi di immobilità in un ospedale nel sud della Cina. Paradossalmente, però, fu proprio quel periodo che permise a Iorio, seppur confinato a letto, di stringere legami duraturi con i futuri partner cinesi. Grazie ad essi, si concretizzò l’idea di costituire una JV produttiva per la produzione di fosforo elementare – materia prima principale per Italmatch – e produrre prodotti direttamente sul territorio (la sede scelta fu Kunming in Yunnan).

Successivamente Italmatch si concentrò sugli impianti Greenfield in Cina, costituendone ben tre, per la produzione di prodotti finiti, quali additivi per la plastica (Nantong), per il trattamento acqua (Changzhou) e per lubrificanti (Nanning). Superato un momento complicato nel 2008 (causato da fattori esterni quali la crisi partita dagli Usa e la “Tempesta perfetta” cinese), Italmatch corre dunque lanciata tra i leader mondiali dell’industria chimica, non solo italiana. Basti pensare che, anche grazie alla successiva acquisizione di Undesa in Spagna, Italmatch chiuse il 2012 con un fatturato pro-forma di oltre 140 milioni di euro, essendo partita da solo 20 milioni di fatturato.
L’ANNO DELLA SVOLTA
Il 2013 fu un anno fondamentale per Italmatch grazie alla decisione di entrare nel mercato dei prodotti per il trattamento delle acque, scelta che permise di raggiungere un fatturato di 250 milioni di euro e ottenere l’accesso ad un ampio mercato internazionale grazie all’acquisto di filiali a Singapore, in Giappone e negli Usa. E proprio a proposito di Usa, Italmatch era ora pronta a produrre anche oltreoceano, cosa che avvenne nel 2016 con l’acquisto del 100% di Compass Chemical International, importantissima azienda chimica del Nord America per il trattamento industriale delle acque.

A questo seguì, nel 2018, l’acquisizione, dal Gruppo Ecolab, dell’intero business & asset relativo alla produzione e vendita di additivi a base di fosfonati, basato in Cina, siglando contestualmente una partnership di lungo termine proprio con Ecolab, colosso americano da 15 Miliardi di US$. In seguito arrivò il momento di puntare anche su determinate start-up tecnologiche, come ad esempio Eco Inhibitors, con sede in Norvegia, o Magpie Polymers, ideatrice di una tecnologia per il recupero di metalli preziosi dalle acque.
ITALMATCH E PRIVATE EQUITY
Per quanto riguarda invece il legame tra Italmatch e private equity, resosi necessario per supportare la crescita e l’internazionalizzazione all’inizio del nuovo millennio, Argos Soditic Italia entrò con una quota del 45% congiuntamente a Iniziativa Piemonte. Nel 2004 la società fu poi oggetto di una nuova operazione di buyout con la quale gli azionisti cedettero integralmente le loro partecipazioni, pari al 90%, al fondo Investindustrial di Andrea Bonomi. Il successivo passaggio di testimone avvenne poi nel 2010, condotto dal fondo italo-cinese Mandarin Capital Partners, seguito da un ulteriore passaggio societario – nel 2014 – con l’ingresso del fondo Ardian. I nuovi investitori acquisirono l’intero capitale di Mandarin, pari all’88%, mentre il top management di Italmatch mantenne la propria quota di circa 12%.
Nel 2018 si fece poi avanti la società d’investimento Bain Capital Private Equity, uno dei principali fondi americani, il cui ingresso rese Italmatch aperta agli investitori esterni anche attraverso l’emissione di un bond pubblico quotato a Londra di 600 milioni €. «Italmatch oggi è leader riconosciuto a livello globale per i suoi prodotti innovativi e di eccellenza e per il percorso di crescita avuto – dichiarò al momento dell’acquisizione Ivano Sessa, Managing Director di Bain Capital Private Equity – Grazie alla nostra esperienza nel settore chimico e alla nostra presenza globale, siamo pronti a supportare Sergio Iorio e il resto del management per continuare a far crescere l’azienda, sia organicamente che attraverso un ambizioso piano di acquisizioni strategiche».

Nel 2023, infine, da registrare l’ingresso nel capitale della società dell’Arabia Saudita, Dussur, parte del fondo sovrano PIF, uno dei più grandi fondi sovrani del mondo, con un patrimonio stimato di oltre 925 miliardi di dollari, che nel calcio gestisce il Newcastle e l’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo. Fondata nel 1998 dall’attuale Amministratore Delegato Sergio Iorio, Italmatch oggi è leader a livello mondiale nella chimica di specialità e opera attraverso quattro divisioni: trattamento acque industriali, lubrificanti, ritardanti di fiamma e additivi per la plastica, performance products e personal care. Nel 2023 il Gruppo ha generato un fatturato di circa € 700 milioni; Italmatch, con sede principale a Genova, conta 21 stabilimenti e 1.100 dipendenti in Europa, Stati Uniti, Asia e Medio Oriente, dove Italmatch sta realizzando un nuovo complesso chimico investendo 300 Milioni US$.
