Basket / Serie A2
Pistoia, il saluto di Della Rosa: «La decisione più difficile della mia vita»

«Strascichi della scorsa stagione hanno influito. Felice per Sacca, Benetti e Tommaso. Nuovo corso? Difficile tornare a fidarsi», così l’ex capitano
«È stata probabilmente la decisione più difficile di tutta la mia vita». Ha pochi dubbi Gianluca Della Rosa sull’importanza e gravosità della sua scelta di lasciare Pistoia. La squadra della sua città, un palazzetto che ha chiamato casa per gli ultimi 8 anni e una famiglia della quale è diventato capitano. “Nemo propheta in patria“, recita una famosa locuzione in lingua latina. Un’affermazione che il cestista pistoiese ha completamente sconfessato diventando un’icona biancorossa per sempre.
Molti di più sono i dubbi invece che lo hanno attanagliato in queste settimane, tra il richiamo di una piazza storica come quella bolognese e il pensiero di restare ancora nella sua Pistoia. Alla fine Della è diventato un nuovo giocatore della Fortitudo ed ha salutato, con il cuore in mano, il popolo biancorosso.
UNA IMPORTANTE OPPORTUNITÀ
«Lo scorso anno ha sicuramente lasciato degli strascichi – ha ammesso Della Rosa durante un incontro organizzato con la stampa -. Non è stato assolutamente facile fare questa scelta. Ho aspettato e ci ho pensato molto. La Fortitudo manifestava interesse nei miei confronti da due anni ormai e alla fine ho deciso di accettare. Credo sia una bella opportunità per la mia carriera, parliamo di un club tra i più importanti in Italia con un palazzetto storico e un tifo caldo. Hanno un bel progetto, con l’obiettivo di salire presto in Serie A. Il campionato è difficilissimo, vedremo come andrà».
«A Bologna si respira basket – ha continuato l’ormai ex capitano di Pistoia -. Ho ricevuto un’ondata di messaggi dopo l’ufficialità. Sia da parte dei tifosi della Fortitudo che mi hanno accolto bene, sia da parte dei tifosi di Pistoia. Sono contento perché tantissimi hanno capito la mia scelta e l’hanno accolta. Mi ha fatto davvero tanto piacere. Mi sono sempre interrogato su come sarebbe potuta andare lontano da Pistoia. Cosa sarei stato in grado di fare. È vero ho fatto due anni a Rieti ma ero giovane. Sarà un’occasione per esprimermi altrove. La Fortitudo non è una squadra qualsiasi, ha grande storia e l’ho guardata sempre con ammirazione. Sarà un onore indossare la loro canotta».
I PESANTI STRASCICHI
«Tentativi della società di farmi restare? Ci sono stati certo, forse con un po’ di ritardo anche dovuti agli strascichi della scorsa stagione, con la società che doveva riorganizzarsi. Devo dire che comunque sono tutti stati molto onesti con me, a partire dal presidente David e dal dg Di Nino. Ci siamo sentiti molte volte nelle ultime settimane ma si è venuto a creare un po’ di stallo. Quando poi ho parlato con il nuovo dt Martelossi avevo già preso la mia decisione. Tutti loro comunque mi hanno mandato un messaggio per augurarmi il meglio per il futuro. Tutti, a parte Massimo Capecchi…».
«Anche per Sambugaro e Tronconi a Reggio Emilia sarà una grande opportunità – ha aggiunto Della Rosa -. Allo stesso modo anche per loro come per me credo abbia influito la stagione appena trascorsa. Ne abbiamo viste di cotte di crude e la ferita è ancora aperta. Tutto questo ha sicuramente influito sulla nostra scelta di salutare».
PISTOIA IN BUONE MANI
Della Rosa è comunque consapevole di lasciare Pistoia in buone mani. Sul parquet, con la conferma di Lorenzo Saccaggi – nuovo capitano – e Gabriele Benetti. A bordo campo, con la promozione a capo allenatore del fratello Tommaso. «Lasciare la fascia da capitano a Saccaggi è un grande piacere ed un onore. Sacca è il giocatore con più presenze nella storia di Pistoia ed ha declinato tante offerte per restare qua. Sono fiero che sia lui a portare la fascia. Lo farà con rispetto ed orgoglio. Sono molto contento sia rimasto anche Gabriele, mi fa stare più tranquillo per il futuro della squadra».
«Anche Tommaso sono sicuro che farà molto bene. So che ci sono stati discorsi sul nostro conto simili a quelli fatti sui Rowan ma ci tengo a dire che tra noi non vi sono mai stati favoritismi. Credo sia stato evidente a tutti, quando ha allenato lui io non ho giocato… (ride, ndr). In campo tra di noi c’è sempre stato un rapporto allenatore-giocatore. In ogni caso, seppur non regga il paragone con quanto accaduto lo scorso anno, se c’era qualcuno a dover fare un passo laterale sarei stato in ogni caso io. Con difficoltà certo ma anche piacere perché Tommaso ha un’opportunità incredibile. È un allenatore bravissimo e preparatissimo, con tanta voglia di fare. Anche fossi rimasto comunque non ci sarebbero stati problemi da questo punto di vista».
SOLO UN ARRIVEDERCI
Comunque andrà, sarà soltanto un arrivederci. Vuoi perché un ritorno a Pistoia – in qualsivoglia ruolo dentro o fuori dal campo – è più che naturale, vuoi perché la Fortitudo gioca nello stesso campionato dei biancorossi e dovrà giocoforza fare visita al PalaCarrara. «Tornare a Pistoia da avversario farà un effetto stranissimo – ha ammesso Della Rosa -. Tommaso spera sia la prima, io spero quasi sia l’ultima… Sarà assurdo andare negli spogliatoi ospiti, percorrere il tunnel opposto, vedere compagni e staff dall’altra parte. Sarà strano e allo stesso tempo emozionante. Proverò a godermela per quanto sarà possibile».
«Chiudere la carriera a Pistoia? Quando smetterò di giocare sono certo che tornerà a vivere qua. La speranza sicuramente c’è. Pistoia sarà sempre casa mia. Adesso penso a godermi gli anni a Bologna. Farò il meglio possibile cercando nel mio piccolo di dare quanto ho dato a Pistoia. Nel futuro poi chissà, vedremo».
Un pensiero infine anche sulla società Pistoia che Gianluca si lascia alle spalle. Il presidente David ha fin qui rispettato le sue promesse ma – al contempo – per chi ha vissuto, e sofferto, così da vicino la parentesi Rowan, diventa complicato tornare a fidarsi. «Nei giorni precedenti alla trasferta di Napoli non sapevamo nemmeno se avessimo fatto la trasferta. Dopo aver superato quella settimana, David ha fatto di tutto per provare a continuare e da quando è arrivato ha fatto tutto ciò che ha detto. Ci siamo parlati ed è sempre stato disponibile, lui come Steven Raso e Di Nino, per il quale nutro forte stima. La ferita però è ancora aperta e per me diventa difficile fidarmi ciecamente per tutto quello che è successo. Si impegneranno ma io personalmente al momento mantengo delle perplessità».
