Calcio / Serie D
Pistoiese, che involuzione: col Tau quarto ko nelle ultime cinque

Prova deludente degli arancioni, che creano poco e si fanno prendere dal nervosismo. Manovra monotematica, centrocampo e attacco in difficoltà
La Pistoiese chiude il campionato nel peggiore dei modi, cadendo ad Altopascio in seguito ad una prestazione nervosa. Dopo un primo tempo particolarmente negativo, gli arancioni avevano provato a tornare in pista grazie al gol di Mazzei, salvo poi concludere la partita con due espulsi e zero punti portati a casa.
Il primo dato da sottolineare è il numero di sconfitte inanellate ultimamente dalla squadra di Villa: quattro nelle ultime cinque uscite. Decisamente troppe. Quello mentale è un fattore che ha influenzato e continua ad influenzare negativamente l’andamento della squadra, senza obiettivi tangibili da raggiungere e, apparentemente, svuotata. Questo ovviamente è un comportamento che non può far contento lo stato maggiore arancione, che aveva a più riprese chiesto di onorare fino in fondo la stagione. Sempre per quanto riguarda l’aspetto psicologico, due espulsioni in un match così delicato testimoniano un eccessivo nervosismo, e concorrono a far aumentare i rimpianti.
Nel secondo tempo, nonostante l’inferiorità numerica, la Pistoiese non ha sfigurato: viene dunque da domandarsi come sarebbero potute andare le cose se la situazione fosse rimasta in equilibrio a livello di uomini in campo. Soprattutto l’espulsione di Maldonado è frutto di un’ingenuità colossale, per di più commessa da un calciatore esperto come l’ex Campobasso. Quella di Mazzei, invece, è stata una conseguenza dello sbilanciamento finale della squadra. Nessuno dei due, tra l’altro, ci sarà nel play-off col Ravenna, mettendo ulteriormente in salita una gara già di per sé complicata.
Ancora una volta i reparti maggiormente in difficoltà sono stati centrocampo e attacco. In mezzo, oltre alla prestazione di Maldonado inevitabilmente condizionata dall’espulsione, Boccia ha sbagliato tanto a livello tecnico, mentre Basanisi è stato protagonista di una prova ad intermittenza, elettrico solo a tratti. Nel secondo tempo hanno fatto il proprio ingresso in campo Grilli e Greselin: il primo è riuscito effettivamente a dare un po’ di verve alla manovra, il secondo è apparso appannato. Davanti gli uomini di Villa non hanno fatto meglio. Pinzauti e Simeri hanno concluso la gara senza aver mai calciato in porta, mentre Sparacello, una volta buttato nella mischia, si è reso utile non riuscendo però ad impensierire concretamente Pierallini.
I difensori, al netto delle due reti concesse con un po’ troppa semplicità, non hanno sfigurato, il che è piuttosto paradossale se si pensa che la Pistoiese è uscita dal campo sconfitta. Mazzei ha segnato il suo primo gol stagionale, macchiando però la propria prova con il cartellino rosso nei minuti finali. Bertolo ha chiuso con attenzione gli spazi, ma è stato impreciso in fase di impostazione, non riuscendo mai a mettere correttamente il pallone in mezzo all’area. Per quanto riguarda il pacchetto degli esterni, vale un giudizio a metà. Kharmoud e Diodato si sono dati da fare, lottando tanto ma non riuscendo il più delle volte ad essere veramente pericolosi, col secondo che si è comunque mostrato più intraprendente rispetto al numero sette.
Un altro punto da toccare riguarda il tipo di tattica scelta dagli arancioni. Per tutta la durata della gara, la Pistoiese si è quasi unicamente affidata ai lanci lunghi in avanti, cercando la sponda delle punte. Dall’altra parte, però, Meucci e Biagioni hanno fatto una signora partita, vincendo tutti i duelli e non concedendo il minimo spazio ai riferimenti offensivi ospiti. In alternativa, l’altra tipologia di uscita palla al piede ricercata è stata quella che puntava a liberare sulla corsia sinistra Bertolo, facendo arrivare quest’ultimo al cross. Come precedentemente analizzato, però, ciò non ha portato alcun grattacapo alla retroguardia avversaria. Una Pistoiese monotematica, col passare dei minuti, ha finito per diventare troppo leggibile e facilmente arginabile. Di vere e proprie chances, infatti, ce ne sono state pochissime.
