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Calcio / Serie C

Pistoiese, ecco la sconfitta e la Serie D. Sottili: «Delusione enorme»

La Pistoiese viene sconfitta dalla Giana Erminio e retrocede in Serie D. Sottili: «Mi dispiace non essere riuscito a compiere il mio dovere»

La Pistoiese fallisce il banco di prova decisivo e retrocede in Serie D. Contro la Giana Erminio sarebbe servita una vittoria ma il 2-0 rimediato in terra lombarda non ha lasciato spazio a discussioni. Gli arancioni tornano tra i dilettanti dopo sette anni di professionismo e lo fanno proprio nell’anno del centenario. Al termine della partita la delusione del tecnico Stefano Sottili è grande: «Siamo qui a dover ingoiare e metterci la faccia. È dura da buttare giù: io da allenatore non sono mai retrocesso, anzi nelle ultime stagioni sono arrivato tra le prime cinque, vi posso assicurare che è difficile accettarlo. Il bilancio di questa mia seconda avventura in arancione è negativo».

«Nel momento in cui retrocedi – continua il tecnico toscano – purtroppo vuol dire che non sei riuscito nell’intento che ti eri prefisso quando hai accettato. Sono venuto spinto dal cuore, volevo dare una mano ad una squadra della mia regione, fra l’altro è stata davvero un’annata nefasta per le squadre toscane di C». Nonostante tutto la squadra ha sempre remato nella direzione della salvezza: «Il rammarico è quello di non aver aiutato come avrei voluto una proprietà, una città e un gruppo di ragazzi che vi posso assicurare, per quello che hanno potuto dare, si sono sempre messi a disposizione. Non hanno mai lesinato impegno e in allenamento hanno sempre lavorato con la massima applicazione. Poi il verdetto sportivo è questo, dobbiamo accettarlo, vuol dire che la squadra ha palesato dei limiti e sarà oggetto di riflessione da parte della proprietà e degli addetti ai lavori».

I tanti infortuni, soprattutto nell’ultimo mese, hanno inciso molto sui risultati: «Quando spingi i ragazzi a lavorare al massimo, anche perché non avevi dei valori tecnici tali da non poterlo fare, gli infortuni accadono. Sono stati tutti infortuni di natura diversa: chi muscolari, chi traumatici, chi veniva da problematiche pregresse già quando sono arrivato. Ce ne sono stati tanti, troppi, hanno penalizzato la possibilità di scegliere e di modificare a gara in corsa l’assetto. Questo è innegabile e sicuramente ha inciso. Quattro punti sono pochi. Sono convinto che la squadra avesse la possibilità di fare di più. Il Covid e una serie di infortuni a catena. Bastava vedere anche stavolta quanti giocatori non erano disponibili. Questa retrocessione è un bollino nero per tutti».

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Nato nel 1999, studia attualmente scienze politiche. Amante del calcio e delle statistiche, non perde mai l'occasione di passare la domenica sui campi da gioco del territorio pistoiese.

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