Calcio / Serie D
Pistoiese, inizia l’era Lucarelli: «Qui ho trovato un progetto serio»
Presentato il nuovo allenatore della Pistoiese. Taibi: «Scelta lucida, serviva un’alternativa top». Lucarelli: «Voglio restare poco in Serie D»
La Pistoiese volta pagina e lo fa affidandosi a un nome di primo piano del panorama calcistico nazionale. Cristiano Lucarelli è il nuovo allenatore arancione, chiamato a guidare la squadra nel girone di ritorno dopo l’esonero di Antonio Andreucci. Una scelta definita “lucida e razionale” dal direttore sportivo Massimo Taibi, che ha presentato il nuovo corso sottolineando il momento delicato attraversato dal gruppo. «Ringrazio anche io mister Andreucci – ha esordito Taibi –. Il calcio è fatto di momenti e quando le cose non vanno bene bisogna essere razionali. Non avremmo cambiato se non avessimo trovato un’alternativa top come Cristiano».
Un rapporto di stima di lunga data, quello tra Taibi e Lucarelli, che ha facilitato il contatto. «Ci conosciamo da una vita, ci siamo incontrati sui campi e ci eravamo già sentiti negli anni scorsi. In pochi giorni mi ha impressionato per la sua conoscenza e preparazione». Il direttore sportivo ha poi ringraziato la proprietà per l’investimento effettuato: «È stata un’operazione onerosa, ma rappresenta un salto di qualità per tutti noi. Oggi si apre un’altra era. I ragazzi hanno sofferto questo mese negativo, ma li ho visti motivati e pronti a dare tutto».
Parole che fanno da preludio all’intervento di Lucarelli, che ha spiegato le ragioni della sua scelta di scendere per la prima volta in Serie D. «In tanti mi hanno chiesto perché ho accettato. A Pistoia ci sono già stato, ho apprezzato la piazza e ho sempre avuto la sensazione che sarei tornato. Qui c’è una società che gode di grande stima a livello nazionale, con un management di categoria superiore». Lucarelli ha parlato apertamente anche delle alternative avute: «Un mese fa avevo chiuso un accordo con un club di Serie B che poi ha virato su un altro tecnico. Ma vi garantisco che non avevo trovato un progetto così serio come quello della Pistoiese. Se non avessi percepito questa progettualità non avrei accettato».
Chiare anche le ambizioni: «È una bella sfida, ma ho grande voglia di iniziare. Questo presidente va salvaguardato, perché essere presidente e tifoso non è semplice. In questa categoria ci voglio restare poco, come del resto la proprietà e i giocatori». Un messaggio diretto, che chiarisce fin da subito la direzione del nuovo corso. Sul piano tattico Lucarelli non si è voluto legare a un sistema fisso. «I moduli li ho sempre scelti in base alle caratteristiche dei giocatori. Non mi sento comodo con un solo sistema, ho sperimentato tanto. Devo cucire un abito su misura per questa squadra. Non è il modulo che fa vincere le partite, ma la mentalità e le idee. Il calcio è fatto di episodi».
Capitolo mercato e staff: «Spero che questa squadra non abbia bisogno di niente. Non credo nelle rivoluzioni di gennaio, per me le squadre si costruiscono a giugno. A gennaio spesso trovi giocatori con poco minutaggio e poche motivazioni. La società mi ha dato disponibilità a intervenire se necessario, ma prima voglio valutare l’organico. Mi piacciono i giocatori duttili». Confermato l’arrivo del vice Richard Vanigli, mentre il resto dello staff resterà quello attuale. Infine, un passaggio sull’aspetto mentale, centrale nel girone di ritorno. «La pressione non dobbiamo averla noi, ma le squadre sulla carta più deboli. Allenare una squadra forte non è una pressione, è un privilegio. Sappiamo che ogni domenica affronteremo avversari che giocheranno la partita della vita. Le mie squadre devono avere sempre lo stesso atteggiamento, in casa e fuori. Se avremo determinazione, fame e cattiveria agonistica, allora emergeranno i nostri valori tecnici».
Con queste premesse si apre ufficialmente l’era Lucarelli alla Pistoiese. Ora la parola passa al campo, chiamato a dire se il cambio di guida saprà tradursi in quella svolta che la società e l’ambiente attendono.




