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Calcio / Serie D

Pistoiese, quanti rimpianti: le due incertezze singole costano care

Un pari amaro con la penultima in classifica: gli arancioni restano in scia ma sul piano del gioco serve qualcosa in più

Un punto che muove la classifica ma lascia una scia di rimpianti. La Pistoiese torna da Castel Maggiore con un 2-2 che poteva valere qualcosa in più, soprattutto per quanto espresso nel primo tempo, dove la squadra di Andreucci ha costruito gioco, prodotto occasioni e trovato due gol frutto di trame manovrate e ben organizzate. Non dello stesso livello invece, anzi tutt’altro, la ripresa, caratterizzata da ritmi lenti e da un predominio territoriale quasi esclusivamente del Progresso, penultimo in classifica. La rete del vantaggio porta la firma di Biagi, bravo a sfruttare un’ ottima sponda di Diallo, dopo un’azione collettiva partita da un cross dalla destra: un gol denso di qualità e di idee. La seconda rete, quella di Campagna, è arrivata con un inserimento perfetto in area su assist di Kharmoud, a conferma di come le giocate sugli esterni e gli inserimenti centrali restino una delle armi più efficaci nel gioco arancione.

Nonostante questo, la gara si è complicata per due episodi simili, due incertezze in uscita che hanno spianato la strada ai pareggi del Progresso. Prima Arlanch, poi Giuliani — entrambi classe 2007 — hanno sbagliato la lettura su cross dalla sinistra, concedendo a Mascanzoni la doppietta personale. Errori che ci stanno, fisiologici in un percorso di crescita di due giovani portieri che, fino a oggi, hanno mostrato personalità, riflessi e sicurezza, risultando in più di un’occasione decisivi nel preservare punti pesanti. Spendere la quota “under” tra i pali significa accettare anche il rischio dell’errore: stavolta è capitato, ma il bilancio dei due estremi difensori arancioni rimane ampiamente positivo. Lo stesso Arlanch è stato costretto a uscire nel primo tempo dopo uno scontro fortuito con il compagno Costa Pisani, un episodio che ha interrotto la sua gara ma per fortuna senza conseguenze gravi.

Addossare le colpe sulle spalle dei singoli sarebbe però un errore. La Pistoiese dovrà infatti fare quadrato e riflettere una ripresa ben lontana dalla sufficienza. A partire, di nuovo, dalla mancata capacità di chiudere la partita: Russo a tu per tu con il portiere ha avuto la palla del possibile 3-1 ma ha alzato troppo il pallonetto. Occasioni come questa, in un campionato così equilibrato, possono fare la differenza. Quella capitata sui piedi del novantanove è stata però l’unica vera palla gol costruita dall’Olandesina in 45 minuti: troppo poco, soprattutto se di fronte c’è il Progresso. C’è poi il tema dell’attacco. Dopo la partenza di Simeri, la società ha scelto di non intervenire immediatamente sul mercato, confidando nella duttilità di Russo e nella crescita di Diallo, Pinzauti e Alagna. Ma la domanda resta legittima: serve davvero un’altra punta? Il campo, fin qui, ha mostrato una squadra capace di creare tanto ma ancora poco cinica. E in un torneo dove gli episodi decidono, avere un’alternativa in più là davanti potrebbe diventare un fattore.

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Da sempre pretoriano della tribuna del “Melani”, ama il calcio e crede ancora che una palla a scacchi bianchi e neri possa dettare i versi della poesia d’amore più bella del mondo. Anima blucerchiata e al tempo stesso profondo conoscitore di tutto ciò che ruota intorno all’Olandesina, è a Pistoia Sport dal 2019 dove si diverte un mondo insieme a tanti giovani penne del giornalismo pistoiese.

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