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Calcio / Serie D

Pistoiese, sorriso a metà: ok la vittoria, ma il gioco non ha convinto

Decide un lampo di Russo a Coriano: si è vista una Pistoiese poco brillante e in difficoltà negli ultimi venti metri. Ora testa al Desenzano

In Serie D i punti pesano più di qualsiasi discorso estetico e il successo di Coriano ne è l’ennesima conferma. La Pistoiese torna a casa con tre punti fondamentali, ma la sensazione è, stavolta in particolare, che sul piano del gioco gli arancioni abbiano faticato. La vittoria contro la Tropical è figlia più di un episodio, ossia la giocata di Russo, più che di una prestazione convincente dal punto di vista offensivo. Contro una squadra reduce da sei sconfitte consecutive e con un solo punto raccolto in casa, era lecito aspettarsi qualcosa in più. La Pistoiese ha tenuto il pallino del gioco per lunghi tratti, soprattutto nel primo tempo, ma negli ultimi venti metri ha faticato a trovare linee di passaggio pulite, spazio tra le maglie avversarie e continuità di conclusioni pericolose. La solita difficoltà contro le squadre che si chiudono “a riccio”, problema già emerso in altre gare quando gli arancioni non riescono a sbloccarla presto.

Il gol partita nasce infatti da un’invenzione individuale di Russo: contropiede, corsa, controllo e freddezza sotto porta. Un numero da attaccante vero, che risolve una partita bloccata più con il talento del singolo che con una manovra corale. Nulla da togliere alla qualità del gesto, ma il dato resta: al netto del vantaggio, la Pistoiese ha faticato troppo a rendersi pericolosa con continuità. E nella ripresa, una volta avanti, la squadra ha rischiato parecchio. La Tropical Coriano, nonostante il momento nero, ha colpito un palo, costruito due occasioni nitide e tenuto aperta la gara fino al 94’. Se è vero che “i se e i ma non fanno la classifica”, è altrettanto vero che con un pizzico di precisione in più dei romagnoli si poteva anche parlare di un pareggio amaro.

Il bicchiere, però, non può essere solo mezzo vuoto. In un campionato equilibrato come questo, dove ogni domenica le squadre di alta classifica faticano contro avversari sulla carta inferiori, portare via una vittoria così sporca ha comunque un valore importante. La Pistoiese ha dimostrato di saper soffrire, di restare in piedi nei momenti in cui l’inerzia della partita sembra scivolare dalla parte opposta, e soprattutto di non mollare mentalmente dopo la prima sconfitta in campionato. Resta il tema del gioco. La manovra spesso si inceppa al limite dell’area, la squadra fa fatica a “smontare” difese basse e compatte e troppo spesso si affida al colpo del singolo, o ai calci piazzati, piuttosto che alla coralità. Per carità, tutto normale, perchè anche questi aspetti sono essenziali ma quando è passata in vantaggio, in altre partite, la Pistoiese ha saputo dilagare e chiudere i conti, mentre nei match bloccati – come a Coriano – emerge ancora una certa fatica nel cambiare ritmo e trovare soluzioni alternative. Tre punti, però, pesano tantissimo in questa fase della stagione.

La classifica resta buona, la distanza dal vertice è minima e il percorso, per ora, è ancora in linea con le ambizioni dichiarate. Ma proprio perché gli obiettivi sono importanti, è giusto sottolineare che sotto il profilo del gioco c’è ancora margine di crescita, soprattutto contro squadre chiuse e in difficoltà di classifica. Adesso testa al prossimo impegno contro il Desenzano, in programma il 14 dicembre: salvo accoglimento del ricorso, per il quale ci potrebbero essere novità entro un paio di giorni, si dovrebbe giocare sul neutro di Seravezza e a porte chiuse, altro elemento che renderà la sfida ancora più particolare. Una gara tutt’altro che semplice, contro una diretta concorrente, nella quale servirà qualcosa in più rispetto a Coriano: stessa solidità nel portare a casa il risultato, ma con un passo avanti sul piano del gioco e della personalità. La Pistoiese torna dalla Romagna con tre punti che non si discutono: il risultato è dalla parte degli arancioni, il gioco ancora no del tutto. E proprio da questa consapevolezza bisogna ripartire.

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Da sempre pretoriano della tribuna del “Melani”, ama il calcio e crede ancora che una palla a scacchi bianchi e neri possa dettare i versi della poesia d’amore più bella del mondo. Anima blucerchiata e al tempo stesso profondo conoscitore di tutto ciò che ruota intorno all’Olandesina, è a Pistoia Sport dal 2019 dove si diverte un mondo insieme a tanti giovani penne del giornalismo pistoiese.

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