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Calcio / Serie D

Pistoiese, tanto possesso e basta: a Budrio si manifestano i soliti problemi

crediti foto Montorsi

La Pistoiese non riesce a sfondare, peccando ancora negli ultimi sedici metri. Si chiude il girone d’andata tra rammarichi e punti persi

Lo 0-0 di Budrio contro il Cittadella Vis Modena racconta una partita che la Pistoiese ha tenuto in mano per lunghi tratti, senza però riuscire a trasformare il predominio territoriale in un risultato pieno. È una fotografia che ormai si ripete e che accompagna il cammino degli arancioni dall’inizio della stagione. Tanto possesso palla, buon controllo della gara, ma difficoltà evidenti quando si tratta di incidere negli ultimi sedici metri. Anche contro il Cittadella la squadra di Andreucci ha fatto la partita, mantenendo il pallino del gioco e mantenendo intensità costante per tutti i novanta minuti. Ma, ancora una volta, quando il campo si è ristretto e c’è stato bisogno di inventare qualcosa per scardinare la difesa avversaria, la Pistoiese si è fermata sul più bello. Le occasioni migliori sono nate da iniziative individuali più che da soluzioni collettive. Il palo colpito da Diallo, le due serpentine di Russo che hanno acceso la gara, qualche accelerazione improvvisa che ha creato scompiglio: segnali di qualità, ma anche la conferma di una difficoltà strutturale nel trovare il guizzo vincente attraverso il gioco.

Intensità, applicazione e atteggiamento non sono mai mancati, come ha sottolineato lo stesso Antonio Andreucci nel post gara. E proprio dalle parole del tecnico emerge una lettura lucida anche del girone d’andata, concluso proprio a Budrio. I punti lasciati per strada sono soprattutto quelli dei tanti pareggi maturati in partite dominate, mentre le due sconfitte contro Pro Sesto e Desenzano rientrano nella logica di un campionato lungo e competitivo come il Girone D. Se la Pistoiese, per esempio, avesse vinto con Progresso e Correggese, due partite controllate ma pareggiate, oggi sarebbe a soli tre punti dalla vetta, pur perdendo i due scontri diretti in casa. Coi ‘se’ e coi ‘ma’ però non si vincono i campionati e la realtà dei fatti è che l’Olandesina al momento si è dimostrata troppo fragile per poter competere con continuità al vertice.

Un altro elemento da sottolineare è il cambio di modulo adottato dall’inizio, una novità rispetto al recente passato. Dal 3-5-2 si è passati al 4-3-1-2, un sistema di gioco che Andreucci ha spesso utilizzato nel corso della sua carriera e che rappresenta, più che una rivoluzione, un ritorno a principi già conosciuti dal tecnico. La squadra ha risposto bene in termini di equilibrio e compattezza, tenendo il campo con ordine e senza concedere praticamente nulla, ma anche questo assetto non è bastato, almeno per ora, a risolvere il problema della scarsa incisività offensiva. Il girone d’andata della Pistoiese si chiude così tra rammarico e consapevolezza. Rammarico per i punti mancati, per le partite controllate senza essere vinte, per una classifica che oggi racconta un distacco dalla vetta più ampio di quanto le prestazioni lascino intendere. La sensazione è che il salto di qualità passi tutto da lì: dalla capacità di trasformare il possesso in occasioni vere, e le occasioni in gol. Ma andrà fatto al più presto, perché il tempo sta per scadere.

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Da sempre pretoriano della tribuna del “Melani”, ama il calcio e crede ancora che una palla a scacchi bianchi e neri possa dettare i versi della poesia d’amore più bella del mondo. Anima blucerchiata e al tempo stesso profondo conoscitore di tutto ciò che ruota intorno all’Olandesina, è a Pistoia Sport dal 2019 dove si diverte un mondo insieme a tanti giovani penne del giornalismo pistoiese.

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