Calcio / Serie D
Pistoiese, tempo di scelte: confermare Villa o ripartire da zero?

Tra playoff alle porte e un futuro ancora incerto, la società valuta il cambio in panchina. Ma è davvero la scelta migliore?
A novanta minuti dalla fine della regular season, in attesa di conoscere l’avversaria nei playoff, una tra Lentigione o Ravenna, la Pistoiese si ritrova davanti a un bivio cruciale: confermare Alberto Villa in panchina oppure voltare pagina e affidarsi a una nuova guida tecnica. Il nodo riguarda proprio la posizione del tecnico di Soresina, il cui destino sembrava quanto meno indirizzato già un mese e mezzo fa, quando lo stesso Villa aveva annunciato in conferenza stampa un incontro con il presidente Iorio per discutere il rinnovo. Incontro che, stando alle informazioni attuali, non è mai avvenuto. Il silenzio della società e il susseguirsi di indiscrezioni su potenziali sostituti (da giorni rimbalzano, su vari media regionali e nazionali, i nomi di Indiani, Braglia, Venturi, Aglietti, Gorgone, Torrisi, Franzini, Birindelli e altri) lasciano pensare che la riconferma dell’allenatore sia tutt’altro che scontata.
È vero, le tre sconfitte consecutive contro San Marino, Zenith Prato e Forlì hanno fatto storcere la bocca al sodalizio arancione e alimentato dubbi sul percorso della squadra. Ma è altrettanto vero che, in un campionato come quello di Serie D, trovare le giuste motivazioni una volta svanite le speranze di promozione diretta è un’impresa tutt’altro che semplice, pur giocando in una piazza prestigiosa come quella di Pistoia, in cui onorare i colori è, e deve essere, sempre un dovere. Il convincente riscatto mostrato domenica scorsa contro il Corticella ha però dimostrato che lo spogliatoio è ancora compatto e sul pezzo, sintomo di una squadra che non ha mollato. Villa è arrivato in corsa, subentrando a novembre e trovando una rosa non costruita da lui. Ha affrontato un campionato complesso, tra infortuni in serie, soprattutto in difesa, e continui stravolgimenti tattici. Nonostante tutto, la Pistoiese è rimasta competitiva, anche se ha dovuto fare i conti con avversarie altrettanto strutturate e una serie di decisioni arbitrali discutibili che hanno spesso inciso, soprattutto nel periodo invernale, sui risultati.
In un contesto così, cambiare guida tecnica può sembrare la via più facile per rilanciare subito le ambizioni, ma comporta anche l’ennesimo azzeramento progettuale. Dopo anni di continui cambi, della quale l’attuale proprietà non è – ovviamente – responsabile, forse è il momento di puntare sulla stabilità. Villa ha mostrato di avere idee, personalità e capacità di adattamento: doti che meriterebbero fiducia e tempo per essere messe davvero a frutto. Dall’altra parte, il richiamo di un nome “forte” e di un progetto rinnovato esercita sempre una certa attrazione. Ma è ben noto che ogni ripartenza comporta rischi e tempi di assestamento. La vera domanda è: serve davvero un’altra rivoluzione o è tempo di credere in un percorso già avviato? La scelta spetta alla società, ma coinvolge anche una piazza che ha sempre seguito la squadra con passione, anche nei momenti più difficili. Il futuro arancione passa da qui.
