Calcio / Serie D
Pistoiese, una settimana di scossoni ma la rotta è tracciata
Dal ko con la Pro Sesto alla reazione in Coppa, passando per la squalifica del Melani: senza fare drammi la Pistoiese si prepara alla sfida di Coriano
C’è stato un momento, dopo il ko con la Pro Sesto, in cui a Pistoia qualcuno ha avuto la tentazione di pensare che fosse crollato il castello. Prima sconfitta in campionato, rabbia per l’episodio dello 0-1, silenzio stampa, multa da 4.000 euro e due giornate di squalifica per il Melani con obbligo di campo neutro. Una piccola tempesta concentrata in pochi giorni, che però non può e non deve far perdere di vista il quadro generale. La Pistoiese è ancora lì, a soli due punti dalla vetta, in piena corsa e con margini di crescita evidenti. La risposta più importante è arrivata dove conta davvero: sul campo. A Correggio, negli ottavi di Coppa Italia, la squadra di Andreucci ha reagito da gruppo vero, vincendo 0-2 contro una Correggese tutt’altro che arrendevole e centrando una semifinale che dà continuità a un percorso fin qui impeccabile nella competizione. Rotazioni, minuti a chi ha giocato meno, ma stessa identità e stesso spirito. Un segnale chiaro che lo spogliatoio è compatto e che il lavoro del tecnico continua a tenere tutti dentro il progetto.
Sul fronte extra-campo, la settimana è stata pesante. La squalifica del Melani per due turni e la multa da 4.000 euro sono un’altra tegola con cui fare i conti, anche in termini di organizzazione e logistica per le prossime gare casalinghe. La società ha già presentato ricorso e attende sviluppi, ma intanto bisognerà abituarsi all’idea di giocare senza il calore del proprio pubblico e lontano dal prato amico. Non semplice, soprattutto per una squadra che dal suo stadio stava iniziando a ricavare energia importante. In tutto questo, però, la Pistoiese non è rimasta ferma a guardare. Il direttore sportivo Massimo Taibi si è già mosso per integrare e rafforzare l’organico. L’addio di Simeri è stato colmato con l’arrivo di Adriano Montalto, profilo di livello per la categoria, che ha già iniziato a lasciare il segno in Coppa. Ora si lavora per sistemare anche il reparto arretrato: è in arrivo Stefano Pellizzari, difensore centrale in uscita dalla Serie C, alla sua prima esperienza nei dilettanti. Un innesto mirato, studiato per sostituire la partenza di Polvani e coprire qualche acciacco di troppo nel pacchetto difensivo, aggiungendo centimetri, esperienza e personalità.
In avanti, dopo la rescissione di Alagna (che ha trovato squadra alla Nissa, a Caltanissetta), il mercato non si ferma: Taibi sta vagliando con attenzione due profili ben noti in Serie D, Francesco Manuzzi (Forlì) e Kamal Rizq (Chisola), attaccanti abituati alla doppia cifra e in grado di garantire profondità e peso offensivo. Nessuna corsa allo “scoop”, ma la chiara sensazione che la Pistoiese non voglia farsi trovare impreparata quando la stagione entrerà nel vivo. Dentro lo spogliatoio, intanto, il messaggio è stato chiaro. Andreucci, nell’ultima conferenza dopo il silenzio stampa, ha parlato di zero alibi e massima concentrazione sul campo. La prima sconfitta non va nascosta, ma va letta per quello che è: un incidente di percorso dopo una lunga striscia positiva, non il segnale di un crollo. I numeri lo confermano: Pistoiese ancora imbattuta in Coppa, una sola sconfitta in campionato, classifica che dice -2 dalla vetta e campionato ancora completamente aperto.
Adesso, però, non ci sono più margini per guardare indietro. All’orizzonte c’è la trasferta sul campo della Tropical Coriano, formazione che naviga nei bassifondi della classifica ma che, proprio per questo, avrà tutto da guadagnare e nulla da perdere. Partita meno affascinante sulla carta rispetto allo scontro diretto con la Pro Sesto, ma forse ancora più delicata. È in gare come questa che si misura davvero la tenuta mentale di una squadra che vuole restare in alto. Per la Pistoiese l’obiettivo è chiaro: raccogliere il massimo della posta in palio, ritrovare continuità in campionato e dimostrare che la settimana appena trascorsa è stata solo una curva più stretta lungo una strada che resta ampiamente percorribile. Niente drammi, quindi. Solo lavoro, lucidità e la consapevolezza che il campionato si decide nei mesi che verranno, non in una domenica storta, senza togliere i meriti ad una signora squadra come la Pro Sesto.




