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Calcio / Prima Categoria

Prima Categoria: la top 11 del 2024/25 è un mix tra esperienza e qualità

Quarrata e Aglianese dominano la scena, spazio anche per Atletico e CQS. Una sola presenza per il Tempio: questa la top 11 di Prima Categoria

La fine delle varie post-season di categoria significa solamente una cosa: pagellone e top 11. Se per il primo punto sono già state tirate le somme, adesso è tempo di occuparsi del secondo. Come di consueto la formazione messa in campo prenderà in esame solamente i giocatori delle squadre pistoiesi e terrà conto di vari fattori: prestazioni individuali, risultati di squadra, rendimento realizzativo e ancora molto altro. Il modulo scelto sarà il 3-4-1-2: molto poco usato quest’anno, ma perfetto per mettere in campo i vari giocatori presenti.

PORTIERE: FEDERICO BATTAGLIERO (QUARRATA)

Il guanto d’oro del 2024-25 va indubbiamente al n°1 del Quarrata. La difesa dei mobilieri non è certamente stata la migliore del proprio girone, ma sarebbe stata sicuramente peggiore senza l’aiuto di Battagliero. Il portierone ex Jolo si porta a casa ben otto clean sheet e numerose prestazioni da incorniciare, una su tutte quella con l’Albacarraia. Uno dei suoi punti di forza, come da lui stesso ammesso, è il gioco con i piedi, ma è tra i pali che ha dato il meglio di sé. Riflessi fulminei, parate plastiche e grande concentrazione per tutti i 90′: “what else?”.

BRACCETTO DESTRO: SIMONE DINOTO (AM AGLIANESE)

Il leader del reparto arretrato neroverde. Dopo la partenza di Agnorelli qualcuno doveva prendere in mano le redini della difesa, e lui è stato quel qualcuno. La difesa neroverde, sulla falsa riga di quella del Quarrata, non è tra le migliori ma ha comunque numeri di tutto rispetto: 35 gol subiti in 30 partite e, anche in questo caso, 8 clean sheet. Gran parte del merito di questi numeri va proprio a Dinoto. Il centrale classe ’94 è nel pieno della sua maturità calcistica, e si vede: i suoi interventi, anche quelli in scivolata, sono spesso puliti e quasi mai fallosi. Anche col pallone tra i piedi è a suo agio e, grazie al grande senso della posizione, è quasi sempre al posto giusto nel momento giusto. Se a questo si aggiunge anche l’essersi tolto la soddisfazione del gol, il gioco è fatto.

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DIFENSORE CENTRALE: FILIPPO FATTORI (QUARRATA)

Stagione a dir poco favolosa per il veterano del Quarrata. È chiaramente il leader di questa squadra, non solo per ciò che fa in campo ma, anche e soprattutto, per la grande presenza vocale durante tutta la partita. Le prestazioni difensive sono invece da far vedere e rivedere a chi vuole costruirsi una carriera in queste categorie: contrasti duri, marcatura stretta e soprattutto nessun ripensamento se c’è da spazzare il pallone il più lontano possibile. Ciò che fa impressione è però la clamorosa efficacia nei duelli aerei. Non ci sono chiaramente statistiche a nostra disposizione, ma se ci fossero farebbero capire quanto è difficile, se non impossibile, svettare più in alto di Fattori. Questo è anche uno dei motivi per cui, in casi disperati, il centralone quarratino si alzava sulla linea degli attaccanti per fare da centravanti. I risultati non sono stati eclatanti – e ci mancherebbe – ma tre gol all’attivo, per un centrale, sono tantissimi. Ah, se qualcuno se lo stesse chiedendo Fattori ha da poco spento 38 candeline. Semplicemente il miglior difensore di questa stagione, senza se e senza ma.

BRACCETTO SINISTRO: JACOPO PUGLIESE (CQS)

Struttura fisica imponente e tempi d’intervento. La sua presenza in campo ha aiutato molto il CQS, soprattutto nelle partite più delicate. La grande tenuta difensiva della squadra passa molto da una serie di meriti collettivi, ma anche dalle prestazioni individuali di Pugliese. Il centrale classe ’01, pur avendo saltato diverse partite per infortunio, è sempre stato una colonna portante di questa squadra. Le sue assenze hanno pesato molto nell’economia complessiva della stagione, ma il rientro è stato provvidenziale. Anche lui, come gli altri due colleghi di reparto, ha il vizietto del gol: due, di cui uno decisivo nel delicatissimo derby col Tempio Chiazzano.

ESTERNO DESTRO: MATTEO BEGLIOMINI (CQS)

Pressoché scontata la sua presenza nella formazione tipo del 2024-25. Il tuttofare del CQS è stato il vero e proprio ago della bilancia nella corsa salvezza dei pistoiesi. Tra gol e assist il suo contributo alla causa non è mai venuto meno, soprattutto quando contava. La vittoria col Serricciolo, arrivata a tempo praticamente scaduto, porta la sua firma e sancisce di fatto la salvezza. L’arma in più del classe ’96 è però la grande duttilità: terzino, quinto di centrocampo, esterno o mezzala; se c’è da sacrificarsi per vincere lui non si tira certo indietro. Molto bravo anche nell’uno contro uno e nel crossare in mezzo. La scarsa vena realizzativa dei propri compagni gli ha sicuramente tolto qualche assist di troppo.

REGISTA: LORENZO CECCHI (ATLETICO CASINI SPEDALINO)

L’outsider, se ce n’è uno, di questa top 11. Il giovanissimo centrocampista dell’Atletico è raramente comparso sul tabellino dei marcatori – solamente un gol segnato – e, durante l’intera stagione dell’Atletico, non sempre è stato un inamovibile. Eppure, a conti fatti, è il miglior regista puro di questa Prima Categoria. La sua visione, i tempi di gioco e l’assoluta calma con cui gestisce il pallone sono un qualcosa che non si insegna. Precisissimi anche i lanci lunghi, praticamente mai fuori misura e spesso raccolti dall’esterno di turno, pescato coi tempi giusti mentre attacca la profondità. Bene anche da un punto di vista difensivo: non ha paura di intervenire in scivolata e, nonostante il fisico tutt’altro che imponente, vince numerosi contrasti. Il futuro è dalla sua.

BOX TO BOX: NICCOLÒ BENEDETTO (AM AGLIANESE)

I polmoni, le gambe e la predisposizione al sacrificio dell’Aglianese. Benedetto ha letteralmente dominato, fisicamente e non, in quasi tutte le partite a cui ha preso parte, e sono molte. Matteoni non poteva mai farne a meno, e il motivo è presto detto: cinque gol, tempi di inserimento da attaccante e duttilità al servizio della squadra. Molto spesso è stato impiegato anche come esterno di destra in un centrocampo a quattro, ma non era poi così raro vederlo anche nel tridente offensivo. Sulla linea di centrocampo non ha rivali, ma grazie alla sua facilità di corsa non ha grandi problemi nemmeno sulla fascia. Si candida ad essere un pezzo pregiato in vista del prossimo mercato: l’Aglianese, se vuole vincere, non può farselo scappare.

ESTERNO SINISTRO: GIANLUIGI CORSINI (UNIONE TEMPIO CHIAZZANO)

Una delle pochissime note liete nella tormentata stagione del Chiazzano è proprio il giovanissimo Corsini: classe ’04 e con ancora grandi margini di miglioramento. La sua firma nella prima vittoria stagionale del Tempio forse è stata la gioia più bella, ma le migliori prestazioni sono arrivate quando in ballo c’era la salvezza. La situazione per i rossoblù era disperata, eppure Corsini si è sempre distinto per grande applicazione tattica e attaccamento. In una squadra giovane e priva di leader emotivi c’è bisogno di qualche leader tecnico e lui, insieme a Paolantonio, non si è mai tirato indietro. Anche per Corsini vale il discorso sulla duttilità riservato ai colleghi di reparto: mister Nencini lo schiera ovunque e lui risponde presente, giocando praticamente sempre in modo più che sufficiente. Spiccare in una stagione del genere è per pochi: in ottica futura va certamente tenuto d’occhio.

TREQUARTISTA: EDOARDO BASTOGI (AM AGLIANESE)

Fantasia, estro e finalizzazione. Bastogi, per il club neroverde, è stato questo e molto altro. Ha segnato in tutti i modi: su rigore, su punizione, da rapace e da fuori area. Sempre, però, con l’innata classe che lo contraddistingue. Memorabile, oltre che decisiva, la sua perla da calcio piazzato contro l’Atletico Spedalino. È l’unico dell’Aglianese ad arrivare in doppia cifra di gol, e il dato vale certamente doppio se si pensa a quanto poco abbia segnato l’AM quest’anno. Anche lui, proprio come Benedetto, usciva solo quando non si poteva fare altrimenti, o a risultato già acquisito. Tenerlo è probabilmente la più grande priorità dell’Aglianese, mettergli attorno una squadra fatta per vincere sembra la logica conseguenza.

ATTACCANTE DESTRO: JIONATHAN CAMPAGNA (QUARRATA)

Un rigore sbagliato non può certamente compromettere un’intera stagione. Il suo diesse Menna ha aggiunto che i rigori li sbaglia chi ha paura di calciarli, ed ha ragione. Anche perché, quello con lo Jolo, è stato l’unico errore dal dischetto in stagione. Dal suo arrivo il Quarrata ha fatto un passo in avanti spaventoso a livello di gioco e pericolosità offensiva. La mancanza di un vero centravanti di ruolo non ha aiutato, ma le sue prestazioni a volte facevano passare questo handicap in secondo piano. Il talento del classe ’02 è sotto gli occhi di tutti, così com’è sotto gli occhi di tutti il fatto che un giocatore così, se integro fisicamente, può e deve calcare campi di categorie ben superiori. A sorprendere non è tanto il modo in cui tocca la palla, quanto piuttosto la velocità di pensiero. Tanti dei suoi passaggi sbagliati nascono anche da qui: tra Serie D e Prima Categoria c’è una differenza abissale a livello di ritmo, e bisogna sapersi adattare, sotto tutti gli aspetti. Lui l’ha fatto.

ATTACCANTE SINISTRO: RICCARDO COMPAGNONE (ATLETICO CASINI SPEDALINO)

Non vince la classifica marcatori per un solo gol e trascina l’Atletico alla salvezza con tanto di rete decisiva ai playout. Basterebbe questo per riassumere la stagione di Compagnone, ma c’è molto di più. Ad inizio anno le prestazioni non arrivavano e, dopo una stagione come la scorsa, la paura di andare un’altra volta al di sotto delle aspettative sicuramente c’era. Poi, però, le reti sono iniziate ad arrivare, e l’ex Monsummano non ha più smesso. La tripletta contro il Sagginale è da bomber vero, ma è la doppietta con l’Aglianese a far restare tutti a bocca aperta. Oltre i gol va citata anche la grande presenza a livello emotivo durante la partita: fa salire la squadra, si prende le responsabilità quando serve e aiuta la manovra. Il più forte? Forse. Il più decisivo? Sicuramente.

ALLENATORE: MICHELE MONTUORI (CQS)

In un’annata terminata al di sotto delle aspettative per gran parte delle squadre la palma di miglior allenatore va a chi è riuscito a centrare l’obbiettivo, senza passare dai playout e dando un’impronta chiara alla propria squadra. Il CQS prima di Montuori era sì una buona squadra, ma troppo incostante e priva di quel fuoco dentro che serve per lottare in queste categorie. Il mister ex Tempio Chiazzano ha sbloccato la squadra sotto questo punto di vista, convincendola del fatto che se la potesse giocare con tutti. Le uniche pecche sono state i pochi gol segnati e il gioco espresso, tutt’altro che sfavillante. La salvezza diretta e la seconda miglior difesa del girone A bastano però a bilanciare il tutto. La separazione col CQS è stata un po’ una sorpresa, ma può trasformarsi in un’occasione per qualche altro club.

RISERVE

Menzione d’onore anche per altri dieci giocatori – otto di movimento e due portieri – e per un allenatore.
Alessandro Bacci (Portiere, CQS), Jacopo Nigro (Portiere, AM Aglianese) Matteo Foresta (Difensore, AM Aglianese), Andrea Campana (Difensore, Quarrata), Gabriele Nugoli (Difensore, Unione Tempio Chiazzano) Lorenzo Niccolai (Centrocampista, CQS), Jury Raimondo (Centrocampista, AM Aglianese), Marco Pannilunghi (Centrocampista, Quarrata) Matteo Brunetti (Attaccante, Atletico Casini Spedalino), Alessio Paolantonio (Attaccante, Unione Tempio Chiazzano). Allenatore: Emiliano Pacini.

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Nato nel 2001, laureato in Scienze della Comunicazione. Da sempre grande appassionato di sport e scrittura. Una domenica senza calcio non merita di essere vissuta.

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