Impianti
Ritardi Palaterme, parla la ditta: «Responsabilità esclusiva del Comune»
L’azienda Finocchiaro a La Nazione: «Costretti a realizzare le opere più importanti a ridosso del termine con aggiunte non previste a fine lavori»
A Montecatini continua a tenere banco la questione Palaterme. L’ultimo capitolo vede al centro le dichiarazioni – raccolte dal quotidiano La Nazione – della ditta Finocchiaro di Tremestieri Etneo, in provincia di Catania, titolare dei lavori di ristrutturazione del cantiere più discusso in città, da mesi al centro di roventi polemiche in merito alla mancata conclusione entro i termini prospettati. «Se il cantiere del Palaterme è giunto in queste condizioni a dicembre 2025, la responsabilità esclusiva è dell’amministrazione comunale, rimasta sorda per mesi alle doglianze che abbiamo posto sul progetto, in particolare riguardo la copertura. Siamo pronti a tutelare le nostre ragioni nelle sedi più opportune», affermano dalla ditta.
«I problemi – spiega l’azienda sulle colonne de La Nazione – sono stati parzialmente risolti con la redazione di ben due perizie di variante, di cui l’ultima solo a settembre, quando i termini contrattuali erano già scaduti. L’impresa è stata quindi costretta a realizzare la parte d’opera più importante e complessa dell’intervento a ridosso del termine dei lavori. Così facendo ogni imprevisto di natura esecutiva ricade ingiustamente in capo all’esecutore e ai suoi subappaltatori. Basti solo pensare all’impossibilità di lavorare nei giorni di meteo avverso. Un conto è avere un anno a disposizione per poter eseguire la copertura, un conto e avere meno di quattro mesi nel periodo autunno-inverno».
La ditta Finocchiaro, inoltre, ha ricordato di aver sollecitato modifiche al progetto andato a gara con la precedente giunta. «Se l’amministrazione avesse ascoltato l’impresa – viene ribadito nell’articolo del quotidiano – che già ad agosto 2024 aveva posto le proprie doglianze al progetto, è certo che la comunità avrebbe avuto da mesi l’opera finita nella sua interezza. I tentativi del Comune di raccontare alla comunità una storia dell’appalto ben differente rispetto alla realtà si infrangono dietro l’evidenza dei fatti. L’amministrazione – aggiungono dall’azienda – ha inserito a fine lavori opere aggiuntive non previste, stabilendo in modo arbitrario e unilaterale una tempistica per la loro realizzazione improponibile per qualsivoglia azienda. I lavori allo stato attuale non sono fermi e l’impresa è altrettanto vigile nei confronti della ditta subappaltatrice della copertura li conduca nel più breve tempo possibile».
«Le opere residuali sono esclusivamente quelle che sono di stretta conseguenza alla copertura stessa, e non possono essere eseguite prima della sua ultimazione, come il rifacimento del campo da gioco del quale l’impresa ha preso coscienza solo con la redazione della perizia di variante 2, a settembre. Abbiamo così ritenuto che l’installazione di un nuovo parquet fosse da eseguire solo dopo che le infiltrazioni d’acqua provenienti dal manto di copertura fossero state totalmente risolte, e ciò può avvenire solo dopo l’ultimazione delle lavorazioni in copertura».



