Basket / Serie A2
Sassaiola sul pullman dei tifosi di Pistoia: morto l’autista Raffaele Marianella

L’agguato avvenuto al ritorno dalla trasferta di Rieti è costato la vita al 65enne. La Questura ha ascoltato una decina di tifosi reatini
Una tragedia che lascia senza parole. L’agguato al pullman dei tifosi del Pistoia Basket, di ritorno dalla trasferta di Rieti, ha sconvolto il mondo dello sport e l’intero Paese. I fatti si sono svolti poco prima delle 21 di domenica 19 ottobre, sulla Strada Statale 79 Rieti-Terni, all’altezza dello svincolo di Contigliano, il pullman dei tifosi biancorossi – circa cinquanta persone appartenenti al gruppo organizzato “Baraonda Biancorossa” – era ripartito da circa 10-15 minuti dal PalaSojourner, dove si era appena conclusa la gara tra la Real Sebastiani Rieti e l’Estra Pistoia valida per la 6ª giornata del campionato di A2.
Improvvisamente il mezzo è stato assalito da un violento lancio di pietre e altri oggetti contundenti, partito da una zona più bassa rispetto alla carreggiata, oltre il guardrail. Le pietre hanno colpito frontalmente il parabrezza, una delle quali ha sfondato il vetro sul lato passeggero, centrando l’autista di scorta. La vittima – come riportato dal quotidiano La Nazione nell’articolo firmato da Alessandro Benigni – si chiamava Raffaele Marianella, 65 anni, romano ma residente a Firenze, ed era ad u mese dalla pensione. Lavorava da pochi mesi per la ditta Jimmy Travel, azienda di trasporti con sede all’Osmannoro, che da anni collabora con i tifosi pistoiesi per le trasferte in tutta Italia.
La situazione è apparsa fin da subito gravissima. I soccorritori, giunti tempestivamente, hanno tentato per oltre un’ora di rianimarlo, ma ogni sforzo si è purtroppo rivelato vano. Marianella è morto sul posto, adagiato sull’asfalto, sotto gli occhi attoniti dei sanitari e dei tifosi pistoiesi, sotto shock per l’accaduto. Da chiarire ancora con precisione la dinamica dell’agguato che ha strappato la vita a un uomo mentre svolgeva il suo lavoro. Secondo una prima ricostruzione, scrive La Nazione, i responsabili avrebbero atteso il passaggio del pullman nascosti dietro la barriera di protezione della SS79. Alcune testimonianze parlano addirittura di persone che avrebbero seguito il mezzo per alcuni chilometri prima dell’assalto. I tifosi pistoiesi, illesi ma profondamente provati, sono rimasti bloccati per ore sul luogo della tragedia per le procedure di rito, ripartendo verso casa solo intorno alle 00:45 con un altro pullman fornito dalla Real Sebastiani Rieti, di proprietà dello stesso club laziale.
La Questura di Rieti ha confermato che una decina di tifosi reatini sono stati accompagnati negli uffici della Squadra Mobile per essere ascoltati in merito all’accaduto. Al momento, tuttavia, nessuno risulta in stato di fermo. Gli inquirenti stanno raccogliendo testimonianze, analizzando i filmati delle telecamere e setacciando la zona alla ricerca di elementi utili all’indagine. Al momento è stato aperto un fascicolo per omicidio volontario. “Sono stati sentiti diversi testimoni ma non sono stati ancora individui eventuali responsabili” ha dichiarato il procuratore di Rieti, Paolo Auriemma.
Facendo un passo indietro cronologicamente, non si si erano registrati episodi particolarmente gravi sugli spalti durante la partita: solo cori e offese reciproche tra le tifoserie, e alcuni momenti di tensione durante l’intervallo, che avevano richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Nulla, però, che potesse far presagire un agguato premeditato e letale. Le conseguenze potevano essere persino più drammatiche: l’altro sasso ha colpito il parabrezza proprio davanti al conducente, incrinandolo. Se avesse sfondato anche quel lato, il mezzo avrebbe potuto schiantarsi, provocando una vera e propria strage.
