Cronaca
Sport in Piazza, un grido per il diritto (negato) a fare sport
Sport in Piazza e la protesta per il diritto allo sport. Caramelli: «Questa situazione solo a Pistoia», Tomasi: «Siamo in ritardo»
Tante società – forse in minor numero rispetto a quattro anni fa -, ma comunque numerose e trasversali alle varie discipline, hanno partecipato a lo Sport in Piazza, manifestazione di protesta organizzata dalle società sportive pistoiesi. Una nuova protesta unitaria e pubblica, sotto le finestre del Palazzo Comunale in Piazza Duomo, a quattro anni dalla prima. A dipingere un quadro ancora piuttosto tetro per lo sport di una città in cui alla carenza e alla inadeguatezza di molti impianti, si sono aggiunte le problematiche legate alla riapertura lumaca degli stessi dopo l’emergenza Covid-19.
Gran parte delle società che praticano sport al coperto sono tuttora fuori dalle palestre, mentre i campi da calcio sono stati riaperti solo negli ultimi giorni. Nonostante questo sono state molte le società pedatorie che hanno aderito alla manifestazione con cui Claudio Caramelli, tecnico della Fenice Volley e decano della pallavolo pistoiese, ha unito la protesta alzatasi negli ultimi giorni da più parti per la perdurante chiusura degli impianti cittadini. Anomalia tutta pistoiese visto che nel resto di Italia ma anche nei comuni limitrofi (dove molti club hanno trovato ospitalità) si è ripreso a fare sport pur in una situazione molto delicata come quella legata all’emergenza sanitaria. «Siamo nel mezzo della settimana europea dello sport – ha detto Caramelli – siamo qui a reclamare spazi che solo a Pistoia non ci sono perché sono inadeguati o ancora chiusi. Eppure i ragazzi di Pistoia hanno gli stessi diritti degli altri ragazzi italiani o europei».
A dare il via all’immancabile “trova le differenze” con la manifestazione del 2016, è stato lo stesso organizzatore. Caramelli ha evidenziato che nonostante il cambio di sindaco e di colore della giunta, «molti di noi erano in piazza anche quattro anni fa quando l’amministrazione era di centrosinistra, a dire le stesse cose che diciamo oggi. Per questo nessuno provi a dare connotati politici alla manifestazione». La tegola dei protocolli anti Covid per la riapertura degli impianti è caduta infatti da un tetto già pericolante come quello dell’impiantistica cittadina.
Ma se tante somiglianze si possono trovare tra i contenuti della protesta, specie nella lentezza della macchina comunale nella gestione dello sport, impossibile non notare alcune differenze sostanziali. Dalla regia appunto, che 4 anni fa fu dell’allora delegato CONI Gabriele Magni, appena licenziato come assessore comunale dalla giunta Tomasi ma comunque presente in piazza pur defilato. «Non ci è piaciuto il suo allontanamento perché Magni è stato chiamato ad amministrare il nulla – ha detto Caramelli – e paghiamo scelte politiche non fatte o sbagliate».
«Mi prendo la responsabilità della revoca delle deleghe a Magni – ha detto Alessandro Tomasi ai manifestanti, dopo esser sceso dal comune in piazza a fine manifestazione come fece Bertinelli 4 anni fa -. È uno dei rimedi ma non l’unico per l’inizio del cambiamento. Vorrei dirvi però che abbiamo fatto molto sull’impiantistica, spendendo 4 milioni di euro per la messa a norma degli impianti, ma abbiamo sbagliato sull’assegnazione e siamo in ritardo. Di questo vi chiedo scusa». Borbottii dalla piazza, botta e risposta ma anche qualche applauso quando il sindaco ha invitato le società a continuare il confronto in comune.
Altra sfumatura diversa rispetto al 2016, l’assenza tra tanti colori di svariate squadre e società sportive, dell’arancione della Pistoiese e del biancorosso del Pistoia Basket che in piazza non si sono visti. Come altre società che gestiscono gli impianti. Presenti invece oltre a tante squadre di basket, calcio e volley senza impianto, i Nuotatori Pistoiesi ancora orfani del Boario e in attesa del progetto di una piscina «degna di questo nome» ha detto Massimiliano Lombardi. In piazza le due società di ginnastica artistica, Ferrucci Libertas e Olympia, anche loro alle prese con la chiusura da un anno della palestra “Pertini” e soprattutto gli Orsi del Rugby Pistoia. Arrabbiati non solo perché il campo di Chiesina Montalese è tuttora chiuso ma perché necessita di interventi dopo i vandalismi subiti. Nella trafila di interventi anche Vittoriana Gariboldi, delegata CONI, una voce tra le mille voci della piazza a differenza del 2016.
Tra un intervento e l’altro, alcuni bambini hanno iniziato a giocare a calcio in piazza con i palloni portati da casa. Immagine emblematica ma d’altra parte, in qualche posto si dovrà pur giocare. “senza più spazio libero – ha detto Renzo Corsini – togliere gli impianti, è come togliere l’ossigeno ai ragazzi”. Che, nel caso dei suoi “nipotini” dell’Avanguardia, hanno retto per tutto il tempo un cartello emblematico «Cari adulti, lasciateci giocare in pace».