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Calcio / Serie C

Da Papini a Lehmann, un secolo di Pistoiese attraverso i suoi numeri uno

In 100 anni di storia, vediamo chi si è susseguito ai vertici della Pistoiese. Di Ducceschi il primo ciclo, Melani, Maltinti e Bozzi i più amati. Civininifu l’uomo della ricostruzione post-bellica, “Fello” Niccolai la riportò in C dopo tanti anni di anonimato

Il 20 gennaio 2022 passerà alla storia per l’arrivo di una nuova proprietà a capo della Pistoiese. Finisce infatti, dopo 11 anni e mezzo la presidenza di Orazio Ferrari, che a sua volta era diventato presidente dell’Olandesina nell’estate 2010.

La Pistoiese è stata acquistata dall’imprenditore tedesco Stefan Lehmann, che ha presentato anche tutto lo staff che lui ha scelto per guidare gli arancioni. Il nuovo proprietario è l’ultimo di una lunga serie di presidenti, che si sono susseguiti negli anni, dalla fondazione ai giorni nostri.

Vedremo prossimamente come si muoverà la nuova società. Perchè oltre a tutto questo, c’è un calciomercato da portare avanti e una salvezza molto complicata, da conquistare. In questa ottica è giusto andare a ripercorrere brevemente, la cronistoria dei presidenti della Pistoiese dal 1921 ad oggi; alcuni sono stati solo di passaggio, altri hanno fatto la storia degli arancioni.

DALLE ORIGINI DELLA PISTOIESE AL MASSIMO SPLENDORE TOCCATO CON MARCELLO MELANI

L’Unione Sportiva Pistoiese prende vita a dicembre del 1921 e la sua prima guida è Ciro Papini, l’industriale della seta artefice della costruzione dello stadio Monteoliveto. Un altro timoniere da ricordare è Francesco Vallecorsi, il padre del calcio pistoiese che nel 1911 aveva fondato la prima squadra di calcio della città; Vallecorsi inizialmente fu presidente della sezione calcio e nel 1924 divenne presidente dell’US.

Negli anni del ventennio fascista alla presidenza della società si avvicendarono in tanti, soprattutto notabili politici vicini al regime: dal cavalier Pindaro Palandri al console Pirelli, passando per un breve interregno del podestà Arturo Ganucci Cancellieri.

Nel dopoguerra la Pistoiese tornò in mano alla città e al suo comando si alternarono imprenditori, politici e sportivi appassionati: nel 1946 l’ex giocatore Elio Civinini, tanto sfortunato quanto amatissimo dai tifosi, ebbe il grosso merito di far ripartire la Pistoiese dopo la crisi del ’37 e lo stop per la guerra, riuscendo ad aggregare nella dirigenza molti pistoiesi. Nel 1949 presidente fu il parlamentare DC Giorgio Braccesi, al suo posto l’anno successivo arrivò il commerciante Tommaso Morandi al quale, a stagione in corso, subentrò l’ex giocatore Raffaello “Fello” Niccolai. Dal 1955 al 1957 alla guida dell’Olandesina arrivò Vannino Vannucci, capostipite della famiglia di vivaisti e nonno (omonimo) dell’attuale main sponsor arancione. Dopo un anno di presidenza del politico livornese Palmiro Foresi, nel 1958 la Pistoiese ritrovò “Fello” Niccolai: sotto la sua presidenza gli arancioni ritrovarono la C, al termine della gloriosa stagione 1958/59, dopo quasi tre lustri di purgatorio nelle serie minori.

Nel 1960 è la volta dell’imprenditore Valtiero Filippi, per un anno di arancione se ne occupa anche il democristiano Giovan Carlo Iozzelli. Il primo a far registrare un ciclo degno di nota fu l’imprenditore Oriano Ducceschi, alla guida per 7 anni dal 1965 al 1972. Fu in seno alla presidenza Ducceschi che iniziarono le trattative per il passaggio di consegne a quel Marcello Melani che riuscirà nell’impresa storica di portare la Pistoiese in serie A nella stagione 1980/1981.

Marcello Melani già presidente dell’Unione Valdinievole, acquista la Pistoiese nel 1972, quando è retrocessa in serie D, ma nei primi 3 anni non investe grandi somme e i risultati scarseggiano; anche perchè Melani aveva il sogno di portare l’Unione Valdinievole in serie C. Poi anche per un discorso di conflitto di interessi, decide di fare le cose in grande con la Pistoiese e ne prende le redini sul serio.

Promette la serie A in cinque anni e all’epoca viene considerato un visionario; ma lui scherza poco e porta in maglia arancione giocatori come Palilla, Brio, Volpato, Borgo, Di Chiara e Lido Vieri e in panchina siede Bruno Bolchi; la Pistoiese nella stagione 1976/1977 stravince la serie C e vola in serie B.

L’impatto con la serie cadetta è complicato e la salvezza viene strappata con fatica; poi l’anno dopo la Pistoiese mette le basi per la promozione in serie A, che arriverà il primo giugno 1980, pareggiando con il Lecce. Nel frattempo a Pistoia erano arrivati pezzi da novanta come Frustalupi e Lippi oltre a molti altri.

La Pistoiese nella massima serie ha un buon inizio, ma alla lunga perde colpi e retrocede malamente. L’era Melani prosegue ancora per qualche anno, con tre campionati di serie B.

DA MALTINTI A BRACCIALINI GIOIE E DOLORI

Il post Faraone è molto duro, arriva Dromedari che dopo qualche anno sofferto, nel 1988 non riesce ad evitare il fallimento della Pistoiese. A salvare l’Olandesina ci pensò il compianto Mario Frustalupi che riesce a farla ripartire dai campionati dilettantistici. Da qui riparte l’ascesa arancione anche grazie all’avvento di Roberto Maltinti, che diventa presidente nel 1989.

Maltinti riporta la Pistoiese in serie C e ha la grande capacità di ricreare grande entusiasmo in città, riuscendo nella bella impresa di riportare gli orange nel 1994 in serie B; grazie alla storica vittoria di Bologna contro il Fiorenzuola ai calci di rigore. L’allenatore Clagluna viene confermato, ma non gli riesce il secondo miracolo e l’avventura nella serie cadetta, dura solo una stagione.

Seguono due anni di serie C dove si ottiene la salvezza, ma nel 1997 Maltinti lascia, e dopo lunghe trattative acquista la Pistoiese Luciano Bozzi, che con un grandissimo lavoro ricostruisce in breve tempo una Pistoiese competitiva. Grazie anche alla guida tecnica affidata all’emergente Andrea Agostinelli, ritrova a sorpresa ancora la serie B nel giugno 1999, nello spareggio thrilling di Cremona.

La Pistoiese di Bozzi si salva i primi due anni in B, mentre al terzo retrocede, e lui contestato e deluso, la cede nel 2003 ad Anselmo Fagni, che parte con un nuovo progetto molto ambizioso. Il proprietario della Fabo di Larciano vuole riportare la Pistoiese in alto e investe molto, al primo colpo va vicino ai play-off, sfumati per un soffio.

Purtroppo Anselmo si ammala gravemente e non riesce nel suo intento, perchè il 2 luglio 2005 viene a mancare; subentra il figlio Maurizio che dopo due salvezze sofferte in C, passa la mano alla famiglia Braccialini nel 2007.

Purtroppo il loro lavoro porta risultati molto negativi e nel giugno 2009, la Pistoiese retrocede in Lega Pro seconda divisione; a quel punto per mancanza di garanzie finanziarie e una trattativa saltata clamorosamente, la Pistoiese fallisce ancora e riparte dall’Eccellenza.

DOPO IL FALLIMENTO, FONDATORI E POI FERRARRI PRESIDENTE PIU’LONGEVO DELLA STORIA

Fu il sindaco Berti a far ripartire la nuova società denominata ancora Unione Sportiva Pistoiese 1921 e presidente della nuova società viene nominato Fabio Fondatori, capo di gabinetto del Sindaco. L’avventura di Fondatori dura solo un anno, poi arriverà Orazio Ferrari a capo della Pistoiese.

In 11 anni l’imprenditore pistoiese, compie un percorso fatto di alti e bassi, il primo anno serve per vincere l’Eccellenza, mentre ce ne vorranno tre di stagioni per vincere la serie D, e portare la Pistoiese nel professionismo.

La serie C si conferma un campionato difficile e la Pistoiese si salva nelle stagioni successive, spesso con qualche patema di troppo. Nella stagione 2017/2018, il massimo risultato dell’era Ferrari con il 10°posto e la conquista dei play-off, dove però gli arancioni perdono malamente a Carrara per 5-0. Nel frattempo i rapporti tra la tifoseria e la famiglia Ferrari si fanno tesi e anche la due stagioni successive non sono esaltanti.

Purtroppo la stagione scorsa arriva l’inaspettata retrocessione, proprio nell’anno del centenario, e la frattura con l’ambiente diventa insanabile.

Nonostante il grande impegno che tutti mettono per ottenere un ripescaggio fondamentale, che permetterà di giocare ancora in serie C alla Pistoiese. Il resto è storia recentissima, con l’attuale stagione in corso, dove la Pistoiese sta faticando moltissimo e rischia un’altra retrocessione.

In questo scenario a sorpresa è arrivata la notizia che il 30 dicembre 2021, c’è stato un accordo preliminare per la cessione della società, concretizzatosi definitivamente il 20 gennaio 2022. Non resta che augurare buon lavoro al nuovo presidente Stefan Lehmann e al suo entourage. La speranza è che continuino a dare grande solidità economica come ha sempre fatto la famiglia Ferrari, magari ottenendo risultati più prestigiosi.

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Giornalista pubblicista dal 2012, mi occupo di calcio, sport che amo alla follia, di cui sono appassionato dalla nascita. Scrivo sperando di coinvolgere ed emozionare chi mi legge.

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