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Volley serie C, più ombre che luci nella stagione delle pistoiesi

Irene Morotti, centrale della Blu Volley

La salvezza del Bottegone è l’unica nota lieta tra l’Aglianese in D, i play-off mancati dal Pescia e l’annata opaca della Blu Volley

Poche soddisfazioni in questa stagione per il volley pistoiese. L’unico risultato positivo è arrivato dalla salvezza del Bottegone raggiunta ai play-out mentre le altre squadre terminano la stagione in maniera piuttosto anonima. Vediamo nel dettaglio com’è andata per ognuna di loro.

PV BOTTEGONE 8 – UNA SALVEZZA D’ORO

La vera impresa dell’anno arriva nelle zone della “King”. Il Progetto Volley Bottegone raggiunge la salvezza in una stagione difficilissima dove ben 7 formazioni sono retrocesse in serie D. E una di queste sarebbe potuta essere quella di coach Barbiero, al debutto nella C più difficile degli ultimi anni in un girone tostissimo. Il gruppo storico da due promozioni in tre anni veniva rinforzato con Quaresimini, Guarducci, Belli e Gori, ma il sestetto tipo rimaneva pressoché il solito, con solo l’ex attaccante della Fenice che trovava più spazio. Al punto preso a Casciavola all’esordio seguivano sei sconfitte di fila e quando la testa sembrava rialzata coi successi contro Follonica e Aglianese i 4 ko che chiudevano l’anno mettevano spalle al muro Tucci e compagne. La svolta arrivava nella prima gara del 2025: 3-0 al Pescia capolista. Da lì forse qualcosa è cambiato perché la squadra ha intuito che tante potenzialità inespresse dovevano uscire.

Certo, la sconfitta col fanalino Donoratico la settimana dopo non prometteva nulla di buono, ma i punti presi negli scontri diretti contro Casciavola, Migliarino e San Miniato insieme agli exploit contro Oasi, Cascina e Follonica valevano tantissimo. La quart’ultima posizione non era un miraggio perché il calendario finale dell’Aglianese, unica concorrente realistica, era terribile, nonostante il successo neroverde nel discussissimo derby. Per il Bottegone è bastato tallonare la truppa di Targioni e operare il sorpasso quando affrontare il derelitto Donoratico offriva più sicurezze dell’Oasi. Dalla B2 Grosseto non concedeva garanzie e quindi dopo il successo in casa nel play-out e la sconfitta nella Rufina la bella faceva tremare le vene e i polsi. La maggior esperienza di un team che vive ormai di post-season ha fatto la differenza e riconfermarsi in categoria è ancor più stupendo se si pensa – per ultimo, ma non per importanza – alla disponibilità economica della società arancione che ancora nella prossima stagione disputerà il massimo campionato regionale.

VOLLEY AGLIANESE 5 – RETROCESSE CON ONORE

Sapevamo che sarebbe stato difficile per l’Aglianese. Il girone ultra competitivo era già un’avvisaglia importante: il rinforzatissimo San Miniato, l’esperto Migliarino e il derby col Bottegone si prefiguravano come tre duri ostacoli. Un capiente girone di B2 inoltre con tante toscane preannunciava – come effettivamente è stato – un bel numero di retrocessioni. Sul fronte interno il gruppo giovane creato in estate perdeva subito a causa dell’Erasmus una pedina come Quadrino. L’ottima partenza con la quasi globalità del gruppo a disposizione faceva ben sperare: battuto il San Miniato, espugnato Migliarino, un punto racimolato in casa della Pieve e due bei successi interni contro Casciavola e Donoratico. Purtroppo con l’inizio di dicembre sono arrivati i problemi: infortuni di lunga durata e una striscia di sei sconfitte consecutiva ha posto le neroverdi nelle retrovie.

Dal brutto ko di Quarrata contro una Blu Volley in piena crisi alle trasferte di Viareggio e San Miniato senza punti hanno segnato la stagione. La riscossa arrivata con i tre sorrisi contro Migliarino, Follonica e Pieve e nei derby con Quarrata e Bottegone non sono bastati perché solo il punticino raccolto a Donoratico (fatale secondo coach Targioni) non ha posto Romani e compagne in una posizione sicura. Le gare contro Lunigiana, Porcari, Livorno e Oasi hanno partorito solo un punto che è valso il sorpasso. L’inserimento di tante ragazze dal vivaio, molte giovani che si son difficilmente amalgamate per i vari infortuni hanno superato le ottime prove di interpreti come Giuliani, Brachi e Randazzo, ultimi baluardi di una squadra che fino all’ultimo pallone ha provato a mantenere la categoria, ma che con un settore giovanile così florido ha il futuro dalla sua.

BLU VOLLEY 5.5 – SALVE, MA CON CHE SODDISFAZIONE?

Quasi sufficiente il cammino stagionale della Blu Volley. Il team quarratino non può esser soddisfatto: la salvezza raggiunta a due gare dal termine è l’obiettivo minimo che la società si aspettava. La tolda di comando di Torracchi arricchita con l’entusiasta Guidi faceva presupporre una stagione interessante dati gli innesti di elementi esperti come Foggi e Fedini e una regia sicura come Mannucci che già conosceva le laterali Nocentini e Martini. L’inserimento a mezzo servizio del libero Quadrino sembrava completare ogni reparto, ma l’operazione non è stata così scontata. Continuando la falsariga della scorsa stagione infortuni pesanti si son subito succeduti mettendo fuorigioco all’inizio l’alternativa in regia come Filippi e la coppia di opposti Foggi e Lelli, quest’ultima mai veramente disponibile.

Fa sorridere se si pensa che la prima Blu Volley si è vista a dicembre con alle spalle 7 punti in otto partite. Nell’ultimo mese dell’anno 4 successi pieni di fila poneva ad inizio 2025 capitan Morotti e compagne in sesta posizione: tra questi spiccava l’exploit contro la capolista Pescia, distrutta al Palamelo. Le aspettative per togliersi altre soddisfazioni c’erano e tanti acciacchi sembravano alle spalle. 6 sconfitte nelle prime 7 gare dell’anno con 4 punti racimolati si dimostravano però un macigno. “Ripassate” come quelle casalinghe contro Cascina, Oasi o Casciavola e la terribile trasferta di San Miniato non son state ben digerite da coach Torracchi che poche volte in stagione è stato veramente soddisfatto della sua squadra. Il ko contro l’Aglianese di aprile e le vittorie solo al quinto set su Migliarino hanno fatto chiudere una stagione opaca dalla quale la società vorrà partire per migliorarsi.

MONTEBIANCO PIEVE 6 – SI POTEVA FARE DI PIÙ?

Solo la sufficienza per un quarto posto? Ebbene sì per questa Pieve che dopo gennaio si è sciolta troppo e che ha chiuso con oltre 20 punti dalla capolista Livorno. Certo, la truppa labronica e Porcari avevano alle spalle già una stagione di vertice rispetto al Montebianco ricostruito quest’estate. Coselli, Mantellassi, Betti e l’ingresso a stagione già avviata di Massaro non erano pedine di poco conto. L’amalgama con il roster confermato è subito funzionato e archiviato il ko di Pescia la squadra ha macinato punti fino a gennaio. I troppi momenti di blackout purtroppo non hanno mai posto Lippi e compagne nelle 2-3 piazze che si giocavano i play-off. Il solo punto conquistato a Migliarino, quelli lasciati in casa a Donoratico e Aglianese e le rimonte da 2-0 e 2-3 subìti alla Faniullacci contro Livorno e Porcari hanno fatto la differenza.

Le prime della classe non abbassavano mai la guardia e la Pieve lasciava punti a San Miniato, Casciavola e sfornava due pessime prove ad Agliana e Quarrata. Ormai l’obiettivo era rimasto solo quello di consolidare il quarto posto. I saluti di Storni al centro hanno rafforzato l’intesa tra la regia e Miranda, protagonista del girone d’andata insieme ai neo acquisti che si sono messi in luce. Capitan Lippi è salita di uno step in quanto a qualità così come l’omonimo libero, inducendo qualche speranza nel futuro prossimo. Il passato invece lascia il rammarico di una stagione vissuta sempre all’ombra delle tre di testa che ha portato la Pieve a lottarsi il posto contro una corazzata come Lunigiana, ma anche contro Cascina e Viareggio, roster inferiori alle pievarine. Chissà se per la prossima stagione ci sarà la volontà di provare a fare il grande salto?

PESCIA 7 – COMUNQUE BELLISSIMO

Nonostante tutto il Pescia esce tra gli applausi. Una stagione conclusa al terzo posto e sempre attaccata alla prima e alla seconda piazza non è da buttare. Coach Fiori alla sua seconda stagione nella città…dei fiori ha sfruttato appieno ciò che il mercato gli ha concesso. Gli arrivi di Falseni e Sabatini con l’utilizzo a pieno regime di Tamburini hanno creato un sestetto che in casa ha lasciato solo un punto al San Miniato. Probabilmente è in trasferta che la stagione è stata buttata via con 3-4 prestazioni da dimenticare. Partendo dal fondo può essere accettabile (non nei modi) il ko di Porcari, meno quelli di Bottegone, Cascina e Quarrata. Se la prima e la terza son state gare approcciate male e finite peggio, la seconda è il vero rammarico. Un ottimo inizio ha fatto seguire un crollo mentale che ha permesso il sorpasso del Porcari, alla lunga decisivo.

Infatti nonostante la controrimonta prima di Pasqua il non riuscire neanche a racimolare un punto dallo scontro diretto ha praticamente condannato le rossoblù. Un vero peccato se si pensa che su 12 punti disponibili contro le prime due, ne sono arrivati ben 9. Il ko all’ultima giornata contro Lunigiana mostrava ormai un Delfino arresosi alle brutte notizie che giungevano da Follonica dove il Porcari dilagava. Proprio a Follonica qualcosa si era rotto nel girone d’andata quando sopra 2-1 Sentieri e compagne si spensero lasciando due punti a quelle di D’Auge. Dalle sconfitte il Pescia ha sempre saputo rialzarsi, ma la qualità degli avversari è stata altissima. Su 4 ko Livorno ha perso tre volte negli scontri diretti, due volte il Porcari che però ha sfruttato appieno il matchpoint casalingo. Lì le ragazze di Grassini si son dimostrate più pronte di un Pescia che ha pagato caro in stagione i punti persi contro le “piccole”.

La classifica finale del girone B

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Assurdo amante della storia (da prenderci due lauree) e del calcio (da confondere van Basten con van Gogh), considera ancora il televideo più veloce di alcune app. Per lui la domenica senza calcio è un lunedì venuto male.

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