Aglianese, Giusti deciso: «Adesso bisogna cambiare marcia»

Parola al direttore generale dell’Aglianese calcio in vista del derby con il Prato: «Ci aspettavamo di più in questo inizio di girone di ritorno, adesso ci vuole una vittoria»

Non è un momento facile per l’Aglianese, che si appresta ad affrontare il delicato derby contro il Prato di domenica prossima (stadio Bellucci, ore 14.30) senza aver ancora vinto una partita nel girone di ritorno di Serie D girone E.

I neroverdi sono tornati in zona playout e il direttore generale Gabriele Giusti non nasconde la sua delusione: «È un periodo abbastanza complicato, contro San Gimignano, Trestina e Sangiovannese pensavamo di raccogliere qualcosa in più di appena due punti perché si trattava di avversarie alla nostra portata – ha dichiarato – certo, rispetto al girone d’andata stiamo facendo leggermente meglio, ma siamo ancora lontani dall’obiettivo salvezza. E onestamente non siamo contenti, perché crediamo che con gli aggiustamenti fatti nel mercato di riparazione questa squadra possa dare molto di più».

Dopo la mini-rivoluzione invernale la svolta non è ancora arrivata, insomma: «Mi sarei aspettato un altro tipo di ripartenza, sia a livello di risultati che di atteggiamento – ha ammesso il diggì – abbiamo sistemato la fase difensiva, ma ci manca ancora qualcosa in fase di possesso per darci quello spunto in più che possa valere i tre punti».

Adesso c’è il derby: «Non c’è una rivalità particolare, per noi è una partita come le altre – ha spiegato – si tratta di uno scontro salvezza che dobbiamo assolutamente cercare di vincere perché adesso la classifica è molto corta, non ci possiamo permettere altri passi falsi».

E tutta la rosa è chiamata a dare risposte: «Non è più tempo degli esperimenti e delle seconde chance, giocherà chi può dare delle certezze – ha concluso Giusti – intanto abbiamo deciso di bloccare tutti i rimborsi finché la squadra non dimostrerà la mentalità giusta per conquistare la permanenza in categoria. Chi vuole tirarsi indietro può farlo, vogliamo solo combattenti».