Zizzi's Corner
Pistoiese: pochi punti, troppi infortuni. E il mercato è ancora lontano
La Pistoiese paga le assenze a Carrara, dove si è fermato pure Ceccarelli. Adesso la squadra rischia di entrare in un vortice di paura e sfiducia, anche alla luce della troppe occasioni gettate al vento
Prima di addentrarmi sul momento della squadra arancione, cercando di focalizzare quelli che sono le pecche ed i pregi della formazione, mi preme inviare un grosso in bocca al lupo a Giovanni Foresta, classe 1995, giocatore della Carrarese che, nei minuti finali del match del “Dei Marmi”, è stato vittima di un grave incidente che lo terrà, molto probabilmente lontano dai terreni di gioco, per molto tempo.
Già, gli infortuni, interpreti importanti, se non fondamentali, in questo tribolante campionato della Pistoiese. Non passa gara che uno o più giocatori della Pistoiese debbano marcare visita e l’elenco, purtroppo si allunga sempre e sempre più drammaticamente ogni settimana. A Minardi, il lungodegente fermo oramai da circa tre mesi e sul recupero del quale non ci sono certezze, fanno compagnia in un quadretto non certo invidiabile Paolo Regoli, fermo anche lui da circa tre settimane e non ancora
tornato a disposizione di Asta, Emanuele Rovini assente a Carrara depauperando numericamente un reparto offensivo che presenta tante, troppe carenze strutturali. E per la
serie “Non finisce mica qui”, contro la capolista si è fermato anche Luca Ceccarelli, l’uomo di maggiore esperienza della difesa. Onestamente una sequela così lunga di infortuni era impensabile che si verificasse anche perché la formazione arancione si ritrova, oltre a contare gli assenti, a leccarsi le ferite guardando una classifica da brividi e con alle porte una serie di gare, compresi i recuperi, di elevata difficoltà.
Gennaio, il mercato di riparazione è ancora lontano ed il timore è quello che la squadra possa entrare in un vortice di paura e sfiducia, armi letali per sperare in un recupero difficile ma non impossibile. Certo Antonino Asta qualcosa di buono e nuovo ha dato alla squadra che lotta, gioca ma che non riesce a finalizzare le occasioni che si presentano settimanalmente. Anche a Carrara in due minuti, dal settimo al nono del primo tempo, gli arancioni potevano mettere un doppio vantaggio nei confronti di Tavano & c (questo non avrebbe senza dubbio significato di portare via l’intera posta in palio n.d.r.), invece sappiamo tutti come è finita, e l’amarezza di Asta al termine è assolutamente pertinente e vera. Il pareggio poteva starci ma la differenza l’hanno fatta ancora una volta quei giocatori anche “stagionati” come Tavano che nella loro lunga carriera hanno sempre avuto confidenza con le reti. Quella confidenza, quel “killer instinct” che manca al reparto offensivo arancione. Un vero uomo di area di rigore, un numero 9 capace durante la stagione di andare in doppia cifra. Certamente, non spetta a me scoprire “l’acqua calda”, non è solo quello offensivo il reparto da ritoccare a gennaio. La squadra ha (avrebbe)
bisogno di importanti modifiche anche a centrocampo; lo scrivo fermamente convinto perché, dopo la partenza di Zaccaria Hamlili, non è stato trovato un giocatore che in quella zona del terreno di gioco, potesse sostituirlo.
Intanto però c’è da fare i conti, lo ripeto ancora, con la realtà del momento, con un calendario che al solo guardarlo mette i capogiri e con quella serie interminabile di infortuni che sta diventando una vera e propria maledizione!