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Basket / Serie A

Pistoia Basket: i numeri della stagione 2017-18

Nove numeri, per noi significativi, con cui abbiamo deciso di riassumere l’annata del Pistoia Basket 2017-18. Caratterizzata da troppi alti e bassi

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i minuti giocati dagli italiani biancorossi con il faticatore Mian in testa (795), seguito dall’altalenante Gaspardo 742, dal Gian Burrasca di Monopoli, Laquintana (439), fino ai 342 di Magro, i 123 di Della Rosa , gli 83 di Barbon e i 44 di Onouha. Un gruppo giovane che ha portato Pistoia per il secondo anno consecutivo tra le 4 squadre più italiane del campionato, portando 54.000 euro nelle casse societarie (“vista la stagione, una boccata d’ossigeno” l’ha definita il presidente dimissionario Maltinti). A veder bene nonostante il quarto posto totale, contro il secondo di Antonutti e soci, l’impatto degli italiani è stato più importante anche dell’anno scorso ricoprendo il 42,6% dei minuti totali. Tanta quantità, mentre la qualità è andata e venuta. I problemi con il gruppo straniero hanno infatti costretto da subito gli italiani a prendersi responsabilità mai avute prima. La loro crescita è stata importante, al di là di una certa discontinuità di rendimento che probabilmente era messa in conto a differenza dei big.

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Come i minuti giocati da Ron Moore in questo campionato, una maratona da 15 ore e 3’ che ha portato il primo capitano “born in Usa” della storia del Pistoia Basket, stabilmente nella top 15 dei giocatori più utilizzati della stagione. Da sempre perno del sistema Esposito a Pistoia, la sua media minuti quest’anno è aumentata fino a 30,6’ (29,3 il primo anno, 29,9 l’anno scorso), evidenziando il suo spirito di sacrificio in una squadra in cui ha fatto spesso anche il lavoro degli altri. Tra infortuni e serate no degli altri leader deputati, ha spesso tirato avanti quasi da solo la carretta.

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Le presenze da coach con cui Enzo Esposito saluta una piazza a cui- come ha detto lui- “ha dato e da cui ha ricevuto tanto”. Due stagioni oltre ogni aspettativa, con la prima storica partecipazione alla Coppa Italia e due qualificazioni playoff, una (quella appena finita) in cui la sua grinta, mixata alla grande sintonia con uno staff di alto livello (gli scudieri Bongi e Billeri) ha impedito alla The Flexx di farsi risucchiare dal vortice in cui sembrava poter finire. Conoscenza infinita di questo giochino, grande personalità e quella schiettezza di chi non vuole (giustamente) mettere tutti d’accordo. Personaggio di valore assoluto per una piazza come Pistoia.

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L’high stagionale di punti di Tyrus McGee contro Venezia a cui, evidentemente, aveva ancora qualcosa da dire. De Raffaele dirà che oltre al TFR, il cecchino ex Iowa State si è lasciato amichevolmente con la Reyer. Dopo l’ennesimo triplone impossibile, gli darà anche il cinque dalla panchina ma gli occhi di McGee contro il Leone di San Marco sono quelli della tigre. Un atteggiamento ed un rendimento che si è visto solo a tratti, facendo diventare l’astro della The Flexx con l’asticella alzata una stella cadente. L’operazione al polso (alla quarta giornata dopo un infortunio avvenuto in precampionato) e la carambola di sostituti (prima il paciere Gordon, poi il rebus Diawara) non lo hanno aiutato a brillare.

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I giocatori tesserati dal Pistoia Basket nel quinto campionato di serie A, un record poco ambito in casa biancorossa, figlio della via crucis sul lato infortuni che ha portato a galla alcune scelte assai rischiose in sede di costruzione della squadra. Vedi il 2X1 Bond- Sanadze, due giocatori al costo di uno, arrivato a ridosso del campionato dopo il crac al ginocchio di Czyz. Equilibri precari saltati anche con altri infortuni (quello di McGee su tutti) che portano in via Fermi i nomi più altisonanti di Gordon e Ivanov. Il vero asso nella manica si rivelerà invece Gianluca Della Rosa (buttato dento per Laquintana infortunato). Quella di Gordon sarà solo un’apparizione, Sanadze infortunato e Kennedy se ne vanno mentre arriva Diawara. 16 giocatori (compresi i comprimari Barbon e Onouha), una lunga lista di arrivi e partenze che potrebbe pesare anche economicamente sulla prossima stagione.

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Come l’high stagionale di assist di capitan Moore, arrivato nella vittoria di inizio girone ritorno contro Varese, rivelazione del campionato. Sul futuro, sono molte più le probabilità che continui il connubio Ronnie- Diablo che Moore- Pistoia. Nei tre anni in biancorosso il play di Philadelphia si è distinto oltre che per le sue doti di play ragionatore e uomo squadra, per la grande umanità evidenziata con l’amore per il suo paese e lo sdegno per i molti focolai di contrapposizioni razziste. Alla fine chiuderà la sua quinta stagione italiana con 11 punti e 5,8 assist di media, secondo miglior passatore del campionato dopo il play azzurro Luca Vitali.

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Le triple di Gianluca Della Rosa alla prima stagione, inaspettata (visto che era iniziata come disoccupato) e positiva stagione di serie A. Un campionato in cui dalla panchina ha dato energia, spesso scosso la squadra e soprattutto affrontato senza paura il canestro da quella distanza che l’ha sempre visto distinguersi fin dalle giovanili. La sua grinta ha valorizzato il lavoro dell’Academy e ricordato quanto un valido settore giovanile sia importante per una società di serie A. Oltre che emozionato una città. La sua.

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I tiri liberi segnati durante la stagione da Jaylen Bond che, nella sua altalenante prima stagione “overseas” (al di là dell’Oceano, come direbbe Bobby Jones, raccontastorie degli americani che cercano “fortuna” in Europa), si prende la maglia nera di peggior tiratore dalla lunetta della serie A (10/31 pari al 32,3%). Dopo tanti esordienti scoperti dal Pistoia Basket (da Varnado a Hardy, da Johnson a Washigton fino a Kirk e Boothe), in un anno interno il sorridente 25 enne ex D-league sembra ancora molto acerbo. Spesso finito dietro la lavagna dei più criticati, i suoi limiti tecnici sono stati evidenziati più che in passato dall’altalena di chi invece la differenza era chiamato a farla dall’inizio.

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Come i punti conquistati nel mese di marzo, il più prolifico per la The Flexx che batte Varese e tira fuori i conigli dal cilindro battendo Venezia e Torino. Due punti prestigiosi che vogliono dire tantissimo in ottica salvezza. 20 i punti finali della The Flexx, 16 al PalaCarrara, 4 fuori. Un ruolino certo lontano dai fuochi d’artificio degli anni scorsi, specie dalle prime due stagioni stellari targate Esposito, che ha portato Pistoia ad essere certa della salvezza con 6 giornate d’anticipo. Anche per questo si poteva dare di più?

Sei, come le stagioni del Pistoia Basket in Serie A (da ottobre) sperando che ci rimanga ancora a lungo.

 

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Innamorata delle parole, che sono centrali nella sua “dolcemente complicata” vita professionale. In primis per raccontare il basket e lo sport, dalle colonne de Il Tirreno (con cui collabora dal 2003) alle pagine web di Pistoia Sport (che ha contribuito a fondare). E poi come insegnante di italiano agli stranieri.

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