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Calcio / Serie D

Aglianese, la coperta è corta: ai neroverdi mancano diverse pedine

Dalle richieste di Baiano alla «rivoluzione» annunciata da Taccola: il mercato neroverde però, in quanto a big, ha visto arrivare solo Remedi

Qualche giorno fa, il 22 dicembre alle ore 19:00, si è ufficialmente chiusa la finestra di calciomercato invernale relativa ai trasferimenti per quanto concerne la stagione calcistica 2023/2024. Considerando i rinforzi chiesti a gran voce da mister Baiano, con tanto di rassicurazioni da parte dei dirigenti, in casa Aglianese probabilmente era lecito aspettarsi qualcosa in più. Sono infatti uscite pedine di un certo livello, come Simonetti, andato al Seravezza, o Ranelli, mentre invece alla casella “arrivi” l’unico degno di nota è corrisposto al nome di Lorenzo Remedi.

Quest’ultimo è un giocatore di assoluta affidabilità, che conosce l’ambiente e che per caratteristiche mancava all’interno della mediana neroverde…può bastare, però, un unico rinforzo? La risposta è no, anche perché lo stesso presidente Fossati, al termine del deludente pareggio col Certaldo, aveva detto pubblicamente che sarebbe inoltre servito un altro attaccante di peso da affiancare a Bocalon. Al momento, però, i compagni di reparto del Doge restano unicamente Lika e Poli, che per adesso hanno alternato prestazioni positive (poche) a prove molto più opache.

LA COPERTA È CORTA

Vista la chiusura della sessione di riparazione, se questa fantomatica punta arriverà, sarà necessariamente un giocatore svincolato. Inutile sottolineare come, soprattutto in queste categorie, affidarsi a qualcuno che per un motivo o per l’altro è momentaneamente senza squadra rappresenti una risorsa importante. Questa soluzione, dall’altro lato, è però indicativa del fatto l’Aglianese non sia riuscita a trovare fra gli attaccanti in forza in altre compagini un profilo ideale. È dunque lecito constatare come, al momento, la coperta neroverde sia assai corta, fattore estremamente svantaggioso considerando ciò che il gruppo allenato da Baiano sarà chiamato a fare nella seconda parte di stagione.

Andando banalmente a rileggere la lista di giocatori in panchina nell’ultimo match dell’anno, quello perso malamente col Forlì, ci si accorge di come le riserve a disposizione del tecnico campano siano poche e senza esperienza. Nel match coi biancorossi (in cui, va detto, era indisponibile il tuttofare Perugi), nello specifico, i calciatori a disposizione erano Nannetti, Marcellusi, Fiaschi, Delledonne, Mertiri, Zumpano e Lami. Eccezion fatta per Marcellusi gli altri sono tutte quote e tre di questi provengono addirittura dalla Juniores. Avere un comparto under di livello è fondamentale in Serie D, ma per una squadra che ha dimostrato di puntare tanto anche su over dall’elevatissima caratura, qualche altro rinforzo in questo senso non guasterebbe. 

RIVOLUZIONE SOLO ANNUNCIATA

E qui veniamo al punto dolente, le ambizioni del club rapportate ai risultati finora raggiunti e a quelli che si potranno ottenere con una rosa così corta. Non è infatti assolutamente un mistero che ad inizio anno l’obiettivo dichiarato fosse quello di centrare la promozione in Serie C, sogno che poi si è scontrato con una ben più cruda e tosta realtà. L’Aglianese si trova al momento in tredicesima posizione, a pari merito a 21 punti con la Sammaurese: decisamente troppo poco rispetto a quello che una rosa sì non numerosa, ma comunque qualitativamente sopra la media, avrebbe potuto fare. Proprio perché evidentemente qualcosa è andato storto, cambiare un po’ le carte in tavola nel mercato invernale avrebbe potuto dare il là ad una piccola rivoluzione.

Lo stesso direttore operativo Fabio Taccola, nell’acceso post-partita di Forlì, aveva usato questa parola. Di sostanziali cambiamenti, però, non ce ne sono stati. Ora che non si può neanche più parlare di periodo di rodaggio o amalgama da trovare all’interno del gruppo, i neroverdi si trovano a fare i conti con ciò che è stato seminato finora. La prima domanda che viene in mente è se le ambizioni societarie cambieranno o rimarranno improntate all’immediata vittoria del campionato, e se non aver toccato la formazione – per quanto riguarda le entrate, escluso Remedi – porterà effettivamente i suoi frutti sul campo.

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