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Calcio / Serie D

Alluvione in Romagna: Andrea Spurio e Nicola Andreoli in strada per la gente

Andrea Spurio e Nicola Andreoli

Il portiere ravennate e il centrocampista forlivese sono scesi in strada con stivali e pala per aiutare le città colpite dalle alluvioni

Si sono affrontati diverse volte da avversari sul rettangolo verde, sinonimo di gioia e di vita, ma adesso sono entrambi nella stessa squadra, quella che sta cercando di rimettere in piedi l’Emilia-Romagna. Nicola Andreoli da Forlì, centrocampista della Pistoiese, e Andrea Spurio da Ravenna, estremo difensore dell’Aglianese, da qualche giorno si sono tolti maglietta e scarpe da calcio per indossare gli stivali e impugnare la pala. Quotidianamente i due ragazzi scendono in strada per contribuire, assieme a centinaia di altre persone, a ripulire le strade e provare a restituire un futuro ad una regione devastata dalle alluvioni e dal maltempo delle ultime settimane. Entrambi ci rispondono al telefono dopo una giornata, l’ennesima, di duro lavoro.

«A Ravenna la situazione è sotto controllo – racconta Spurio – ma a un chilometro da casa mia, a Fornace Zarattini, c’è ancora tantissimo da lavorare. Io e i miei familiari siamo stati graziati, ma essendoci un fiume vicino casa abbiamo comunque spostato al primo piano tutto ciò che avevamo al piano terra». La famiglia Andreoli invece è stata coinvolta direttamente dal temporale dello scorso 17 maggio: «Ero ancora a Pistoia – racconta il centrocampista – quando nella notte tra martedì e mercoledì è successo il disastro. L’acqua ha invaso l’edificio in cui viviamo, fortunatamente abitiamo al secondo piano e siamo quindi riusciti a limitare i danni. Le famiglie sotto di noi hanno perso tutto e sono dovute evacuare, noi siamo riusciti a salvare la macchina, ma abbiamo perso la cantina e quasi tutti gli oggetti che avevamo in garage».

Ben presto la paura dei primi momenti ha lasciato spazio alla conta dei danni: «Le immagini e i video non rendono l’idea del dramma – sottolinea Spurio. Sembra di essere tornati a cento anni fa, passando per le strade si vedono cumuli di mobili, oggetti, automobili, tutto da buttare. Ho visto persone disperate che hanno dovuto dire addio alla casa o all’attività, ho visto il dolore negli occhi della gente». «È come essere in guerra – prosegue Andreoli – passando per le strade quello che resta impresso sono disperazione e distruzione. Adesso il fango sta seccando e diventa sempre più difficile rimuoverlo dalle strade. Gli addetti ai lavori e i volontari stanno facendo un lavoro gigantesco, ma servirà ancora diverso tempo».

Andreoli racconta qual è la giornata tipo nelle zone colpite dal maltempo: «Intanto per me non è stato facile tornare – dice il classe 1999 – perché dopo Bologna le strade erano parecchio trafficate e c’erano moltissime chiusure. Dopo più di cinque ore di viaggio, venerdì sera sono tornato alla mia abitazione. In casa ho trovato dei volontari che stavano dando una mano ai miei familiari. Da sabato mattina mi sono messo anche io al lavoro per rendere il più agibile possibile il nostro condominio e in un paio di giorni abbiamo fatto tutto ciò che era possibile. Adesso devono intervenire gli operai specializzati per rimuovere il fango, ma in altre case c’è ancora tantissimo da fare e credo che non ci fermeremo un attimo per i prossimi mesi».

In fondo al tunnel c’è però sempre una luce, quella della solidarietà e dell’aiuto reciproco: «Chi come me ha la possibilità si sposta di giorno in giorno nei vari paesi per dare una mano – racconta il numero uno dell’Aglianese. In questi giorni sono stato a Faenza ad aiutare il portiere della Reggiana, Giacomo Venturi, poi anche a Solarolo e a Sant’Agata. Quello che ho notato, in ogni luogo in cui sono stato, è una grandissima voglia di ripartire e di tornare alla normalità. La speranza non è svanita, ho visto persone che pur avendo perso tutto riescono comunque a farsi strappare un sorriso. Abbiamo aiutato persone sconosciute, in questo momento tutta la Romagna è un’unica, enorme famiglia. E proprio come una famiglia dobbiamo aiutarci l’uno con l’altro per ripartire».

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Nato nel 1999, studia attualmente scienze politiche. Amante del calcio e delle statistiche, non perde mai l'occasione di passare la domenica sui campi da gioco del territorio pistoiese.

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