Il 3-1 pesante rimediato dalla Pistoiese al "Brianteo" di Monza non chiude al meglio il 2017 per gli arancioni. Una partita nella quale la squadra di Indiani non è pervenuta quasi mai, subendo le scorribande del Monza e soprattutto non comprendendo la scelta di adottare un assetto tattico paritario a quello del Monza, il 4-4-2, che non è proprio nelle corde di questa squadra soprattutto per i continui rimescolamenti di uomini.
"C'è poco da dire - esordisce il tecnico di Certaldo - pensavamo di giocarsela alla pari, invece loro si sono dimostrati più bravi di noi. Può essere anche che la squadra non abbia digerito bene il cambio di modulo ma al di là dei numeri contano gli interpreti e quelli scesi in campo contro il Monza evidentemente non erano nella loro miglior giornata. Gli errori? Non sono una novità, purtroppo sulle amnesie è difficile intervenire".
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Una Pistoiese con ben 7 under in campo fin dal 1', contro l'unico del Monza, e che ha pagato in fatto di esperienza e di carattere, anche quando nella ripresa l'assetto tattico e gli uomini sono stati cambiati a più livelli.
"Questo conferma quello che dicevo prima - afferma Indiani - perché anche cambiando sistema di gioco la squadra non è riuscita a trovare il bandolo della matassa. Sui tanti giovani, dico che forse in altre gare non è stato così evidente, ma in generale è una situazione che si è ripetuta spesso: siamo una squadra tendenzialmente giovane, in più qualche elemento come Ferrari (che la settimana precedente non si era mai allenato) Luperini (che tornava dal problema al piede) e Zullo non era al meglio e ho preferito lasciarli inizialmente fuori".
Ma il 2017 si chiude con l'apertura ufficiale del caso Rossini che, a questo punto, sembra un estraneo nello spogliatoio arancione: nemmeno in un match così complicato ha trovato posto in campo e Indiani non le manda certo a dire. "È una scelta tecnica di cui mi assumo la piena responsabilità - conclude seccamente - se davvero era l'elemento che avrebbe fatto fare il salto di qualità alla difesa sarebbe stato in campo, non in panchina". Un argomento che terrà banco in questa sosta.