Connect with us

Basket / Serie A

Chi è Payton Willis: la nuova guardia firmata dal Pistoia Basket

Foto pagina Facebook Golden Gophers Minnesota

Dai primi passi a Fayetteville e le sfide con Monk alla prima stagione in Europa. Tiro da 3, 1vs1 e doti da playmaker: la scheda di Willis

Pistoia ha la sua nuova guardia made in USA. Sarà Payton Willis ad occupare questo spot nello scacchiere di Nicola Brienza. Nato il 31 gennaio del 1998 a Fayetteville in Arkansas, il neo arrivato giunge dalla prima stagione in Europa giocata con la casacca dell’Hapoel Gilboa Galil militante nel massimo campionato israeliano.

In precedenza per Willis stagioni con High School e ben tre diversi college degli Stati Uniti centro occidentali. Esperienze, come per sua stessa ammissione, che lo hanno formato e completato. «Credo di potermi definire una sorta di viaggiatore – ha detto in un’intervista a thebasketballmovement -. Ho vissuto città e scuole bellissime. Ogni programma aveva coach e stili di gioco differenti così che anche il mio ruolo è variato».

I PRIMI PASSI

Posizionata in prossimità delle Boston Mountains, Fayetteville è la seconda città più popolosa dell’Arkansas con circa 100mila abitanti. Ad essa Payton Willis deve i sui natali e sul suolo ha palleggiato per le prime volte la palla a spicchi nell’High School della città nella quale fa registrare da subito numeri molto interessanti. Medie di quasi 16 punti a partita, 3.6 rimbalzi e 3.5 assist con anche 1.5 recuperi. A rubare l’occhio fin dalla gioventù è la percentuale al tiro da oltre l’arco, già molto vicina al 45%. Prestazioni che gli permettono di essere valutato come secondo miglior prospetto di tutto l’Arkansas.

Le due stagioni dal 2016 al 2018 le spende nei Vanderbilt Commodores, in quel di Nashville, capitale del Tennessee. Parte 16 volte in quintetto su 66 presenze chiudendo con 5.1 punti, 1.6 assist e 1.8 rimbalzi di media. Costretto a saltare la stagione 18/19 per le regole sui trasferimenti in NCAA, torna in campo con Minnesota dove stavolta a fermare anzitempo la sua annata da quasi 9 punti di media con 25 titolarità su 27 partite è la pandemia di Covid-19.

Il ritorno sul parquet avviene in un nuovo college, quello di Charleston in Sud Carolina. Nei Cougars parte in quintetto in tutte e 19 le gare giocate andando a referto con 13.4 punti, 3.2 rimbalzi, 3.1 assist, 1,5 rubate in 34.4 minuti di utilizzo. È vicecapitano della squadra e conclude con il 40% dalla lunga. Una parentesi di un anno prima del ritorno a Minnesota per la seconda esperienza nei Golden Gophers, stavolta di tutt’altro livello e importanza.

Senz’altro maturato e cresciuto molto, durante la sua quinta stagione, permessa soltanto causa stop per il virus, si sposta da shooting guard a play guard, ricoprendo dunque più compiti anche in regia. Da capitano della squadra guida i suoi con 15.9 punti e 4 assist per gara, ottenendo anche numerosi riconoscimenti da addetti ai lavori e giornalisti.

IL SALTO IN EUROPA

Nel luglio del 2022 Willis gioca la Summer League con la canotta dei Golden State Warriors. Forse non un caso visto che alcuni su YouTube si azzardano nel paragone con Steph Curry come stile di gioco. «Gli allenamenti erano basati quasi esclusivamente sulla resistenza fisica – ha raccontato Willis -. Ti facevano stancare per poi vedere chi avrebbe avuto la meglio in esercitazioni 1vs1 o 3vs3. Conoscono il tuo gioco ma vogliono vedere chi è più forte mentalmente o più in forma fisicamente».

Al termine di essa arriva la firma con l’Hapoel Gilboa Galil, la sua prima squadra fuori dagli USA. Nel suo anno da rookie nella Premier League israeliana, nonostante la disastrosa annata del club retrocesso con l’ultimo posto finale in campionato, Willis riesce a mettere in mostra tutte le qualità viste all’università.

Sono 14.6 i punti di media a gara in 25 presenze, con il 54% da 2 e il 41% da 3 ai quali si aggiungono anche 2.2 assist. Cifre che lo consacrano come tiratore scelto ad ampio raggio e talento prettamente offensivo della squadra.

CARATTERISTICHE FISICHE E ATLETICHE

Combo guard di 193 cm per circa 91 kg, Payton Willis può variare in compiti e ruoli. Nasce come prima punta offensiva di squadra (guardia tiratrice) ma si disimpegna al college anche come playmaker. Ad una prima occhiata spiccano comunque senz’altro le travolgenti doti offensive, alle quali si uniscono buone risposte a livello atletico.

Dotato di un grande primo passo e ottima velocità, Willis basa buona parte del suo gioco nell’1vs1. Il suo basket a tratti assomiglia ad un duello all’ultimo sangue fatto di scatti, arresti e corse al ferro. Tanto da lasciarsi aprire molte volte il campo dai compagni per battere l’avversario nello spazio creatosi. Pur con buon ball handling, supera spesso il difensore sgusciando via con cambi di velocità ed esitazioni. «La mia mossa distintiva è il crossover sotto le gambe seguito dal jumper dalla media», si era così presentato a Charleston, indicando anche in Tim Hardaway Jr. un cestista al quale esser stato paragonato in gioventù.

STILE DI GIOCO IN ATTACCO

Superato il difensore il suo primo pensiero diventa attaccare il ferro e chiudere l’azione con conclusioni variabili. Appoggio al ferro, floater, ha stacco per chiudere in schiacciata ma non disdegna appunto il palleggio arresto e tiro dalla media dove mette in risalto tutta la delicatezza del suo tocco di mano destra. Se trova avversari più fisici o tosti difensivamente non ha paura di buttarsi dentro e sfidarli al contatto nel traffico del pitturato. Caratteristica che lo porta a guadagnarsi moltissimi canestri e falli, spesso non concretizzati per un tiro libero ancora da mettere a punto (attorno al 60% in Israele).

Nelle situazioni in cui si trova chiuso può realizzare conclusioni difficili con poco equilibrio o scaricare per i compagni meglio marcati. Il periodo da playmaker gli ha permesso inoltre di sviluppare visione di gioco e in generale una buona propensione all’assist e agli scarichi.

Per resistere al suo continuo sfidare il rivale la soluzione non è però lasciarlo tirare da fuori. Anzi, se c’è una caratteristica che rende speciale Willis è proprio il tiro ad ampio raggio. Che sia catch and shoot, in transizione o creandosi lo spazio dal palleggio, la meccanica pulita e il morbido rilascio ne fanno un tiratore mortifero da oltre l’arco persino da marcato e da lunghissima distanza. Le sue eccezionali medie da 3 ottengono inoltre ancora più risalto se tenuto conto della grande mole di tiri presi (circa 9 a gara nell’ultima stagione).

LA DIFESA

Nonostante sia un cestista prettamente offensivo, Willis sa il fatto suo anche in difesa. Le maggiori sofferenze arrivano nel contenere gli attacchi dal palleggio o spalle a canestro, dove può pagare in termini di centimetri ma soprattutto chili. Se superato però non demorde e cerca di rinvenire sull’avversario, sfruttando il suo atletismo e la scelta di tempo anche per piazzare delle stoppate.

Le qualità difensive migliori però sorgono nell’anticipo aggressivo e nell’intuizione. I suoi buonissimi numeri in termini di rubate derivano da attenzione e intensità nei raddoppi oltre che da buone letture delle linee di passaggio.

CARATTERE ED EXTRA CAMPO

Per quanto intuibile dai video presenti in rete, Willis dà l’idea di essere un atleta molto competitivo. Un giocatore con tanta sicurezza nei propri mezzi che ama sfidare continuamente l’avversario, segnargli in faccia senza a volte nemmeno mancare di sottolinearlo. Un tiratore di striscia che crea un binomio di adrenalina con il pubblico e l’atmosfera del palazzetto, esultando e chiamandolo a sé ad ogni bomba siglata.

Dopo una laurea in business e marketing, Willis si è laureato in Youth Development Leadership. Un titolo di studio che sembra calzargli a pennello visto un passato da capitano e uno stile di gioco da leader offensivo sul parquet. Fuori dal campo appare come un ragazzo tranquillo tanto da inquadrare un paio di anni fa il suo sabato sera perfetto come un momento in cui “passare il tempo rilassandosi con gli amici o giocare ai videogiochi“.

Alla sua prima esperienza in Minnesota si presentò come un ragazzo semplice arrivato da una piccola città la cui ispirazione principale è la madre single che ha visto «lavorare duramente per mantenerlo». Uno spirito combattivo da lui ereditato anche in campo.

Spirito che in rete ha riscosso successo nella serie di due video in cui ai tempi dell’High School è messo a confronto con Malik Monk, oggi professionista in NBA con i Sacramento Kings e all’epoca avversario di Fayetteville con Betonville, altra scuola dell’Arkansas. Highlights di due partite in cui nonostante la caratura dell’avversario (11a scelta al Draft 2017), Willis lotta in ogni azione mettendolo anche in difficoltà difensivamente e difatti vincendo entrambe le sfide con la sua squadra. Ai punti un duello nettamente dalla parte di Monk ma certo un confronto dal quale avrà senz’altro tratto insegnamenti preziosi sui livelli massimi del gioco.

L’IMPATTO CON PISTOIA E LA SERIE A

Come per ogni giocatore alla prima stagione in una nuova realtà sarà da valutare l’impatto che Willis potrà avere su ambiente e campionato. Ci sono pochi dubbi sulla facilità di integrazione nel forte gruppo di Pistoia così come le sue caratteristiche sembrano ben sposarsi con il gioco di coach Brienza, il quale ha affermato di averlo adocchiato già dai tempi del college.

Da un punto di vista caratteriale la sensazione è che sia un giocatore in grado di esaltarsi nell’infernale catino del PalaCarrara. Un tiratore in grado di infiammare il tifo biancorosso e inglobare energia dal pubblico da trasmettere poi nel suo gioco. Considerando le sue doti offensive ed in attesa dei suoi futuri compagni, Willis potrebbe essere una delle risorse principali in fase di attacco, uno dei giocatori a cui affidarsi anche nelle situazioni più complicate.

Tra i limiti possibili l’affacciarsi ad un campionato di livello alto come la Serie A1, con un solo anno di esperienza in Israele e in precedenza solo stagioni in college. Willis è però ancora giovane (25 anni) ed i margini di miglioramento, su già una discreta base, sembrano davvero alti. Il probabile nuovo numero 0 biancorosso, questo il numero avuto fin dall’High School, è stato voluto così fortemente da esser firmato già a metà luglio dal duo Sambugaro-Brienza, anticipando secondo alcune voci la concorrenza di Pesaro. Ciò a prescindere la dice lunga sulla probabile bontà dell’operazione.

Condividi:
Comments
WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com