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Calcio / Terza Categoria

Coronavirus, in terza categoria grandissimo gesto de Le Case Cintolese

Un'esultanza della squadra (si ringrazia per la concessione Salvatore Provenzano)

Gran segnale quello dei monsummanesi che in questo momento di emergenza coronavirus hanno donato la cifra delle loro multe alla Pubblica Assistenza locale

Non solo i grandi magnati di sport, moda e politica contribuiscono in questi giorni ad aiutare le strutture ospedaliere, ma anche le piccole società provano (e in questo caso riescono) a dare un sostegno per cercare di contrastare in ogni modo questo maledetto coronavirus.

E’ il caso della squadra di terza categoria de Le Case Cintolese che ha deciso di devolvere l’incasso delle multe raccolto da inizio stagione alla Pubblica Assistenza di Monsummano Terme. Ci spiega di cosa si tratta il centrocampista Francesco Paolini:

«Le multe consistono in piccole quantità di soldi che mister Cerofolini ci sottrae in determinati casi: quando qualcuno arriva in ritardo di un’ora, quando un giocatore usa espressioni blasfeme, in caso di assenza ingiustificata ad un allenamento, quando prendiamo in giro in maniera bonaria anche i dirigenti o addirittura quando si fanno i torelli nell’allenamento del giovedì che impone di pagare 50 centesimi sia a chi sta per un perido di tempo al centro del cerchio, a chi subisce 12 passaggi consecutivi mentre è al centro del cerchio e a chi sbaglia l’ultimo della serie dei 12 ».

I giocatori pagano sempre?
«Assolutamente sì. Oltre ai canonici 50 centesimi nei torelli le altre ammende sono decise dell’allenatore che la prima settimana del mese successivo arriva all’allenamento e fa il conto di quanto deve versare ogni singolo giocatore per i trenta giorni precedenti. Alla fine è un metodo per richiamare tutti all’ordine e a noi ci piace».

«Così come ci piace fare beneficenza » continua Paolini «in occasioni come queste: appena si sono fermati tutti i campionati e sono arrivati i primi casi di positività al coronavirus in Valdinievole non abbiamo aspettato un attimo e abbiamo deciso di destinare il ricavato alla Pubblica Assistenza Monsummanese per aiutare la comunità».

Anche il portiere Fabio Ammazzini conferma «Il sistema delle multe è una cosa molto simpatica, ci si fa un monte di risate ogni volta. L’avevo ritrovata nelle altre squadre, ma qui viene usata in maniera massiccia. Il mister non tollera nessuno sgarro e c’è gente che ogni mese è costretto a sganciare 35-40 €. Nel girone d’andata da agosto fino a dicembre avevamo raccolto abbastanza denaro da essere andati sotto le feste a fare una cena e a ballare in discoteca!».

Continua sempre Ammazzini: «Dal primo di gennaio poi si è riazzerato il conto e da inizio 2020 si saranno raccolti poco più di 300€ fino a metà febbraio quando abbiamo deciso di destinare l’intero importo alla Pubblica Assistenza di Monsummano perchè quest’organizzazione sta dando una mano fondamentale alla lotta contro questo maledetto virus e abbiamo ritenuto più importante destinarlo a loro che investirlo in una cena a fine stagione: in momenti come questi dobbiamo pensare anche a chi lavora tutti i giorni con i malati e aiutarli il più possibile».

Prima dell’interruzione come stava andando la squadra?
«Insomma, abbiamo avuto più di un rammarico perchè non buttando via qualche punto sicuramente saremmo potuti arrivare in zona play-off. Tra decisioni arbitrali e sfortune varie, eravamo riusciti anche a vincere contro squadre di punta contro Valenzatico – sia all’andata che al ritorno – e contro Bottegone, dimostrando che la nostra poteva essere una squadra di vertice».

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Assurdo amante della storia (da prenderci due lauree) e del calcio (da confondere van Basten con van Gogh), considera ancora il televideo più veloce di alcune app. Per lui la domenica senza calcio è un lunedì venuto male.

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