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Basket / Serie B Nazionale

Derby di Montecatini: Angelucci e Barsotti valgono oro

Le chiavi del derby dipenderanno probabilmente da Angelucci e Barsotti, due coach che conoscono il peso della sfida come pochi altri

Dopo le nove sfide nel 2022, quello che era un inedito derby per Montecatini adesso è già arrivato ad un’abitudine che gli vale la maturità. La prima sfida del 2023 tra le due squadre termali, a nemmeno dodici mesi dall’allora inusuale stracittadina rossoblù che ha inaugurato la già lunga serie, è già un ricordo nonostante quelle famose magliette che rammentavano allora come la prima volta sia, per qualsiasi cosa, un’esperienza da non scordare mai. Con il passare delle sfide la città, i tifosi e gli appassionati hanno fatto la loro scelta e oggi non c’è più nessuno che deve capire se tifare Gema, Fabo, entrambe oppure godersi lo spettacolo senza parteggiare, almeno apertamente, per una delle due contendenti. Il derby ha ravvivato e fatto accendere la passione della palla a spicchi sotto il PalaTerme. Vecchi e nuovi protagonisti saranno pronti a sfidarsi, ma la cosa bella della sfida di questa domenica è che tutta l’attenzione sarà rivolta solo e soltanto al parquet. Poco da spiegare, poco da dire, tutto invece da giocare.

E saranno almeno quaranta minuti di battaglia sportiva in cui è anche difficile immaginare chi potrà essere l’eroe o l’uomo decisivo di questa stracittadina che conta molto per entrambe. Se vanno scelti dei protagonisti a priori, per me, senza dubbio, sono i condottieri di queste due squadre. Massimo Angelucci e Federico Barsotti, due allenatori che già prima di questa avventura in rossoblù hanno guidato squadre di basket cittadine e lo hanno fatto anche in momenti in cui il rossoblù splendeva meno di adesso e l’entusiasmo era in momenti di fiacca e di disaffezione. Per entrambi la carta d’identità dice che non sono originari di Montecatini, ma è un dettaglio. L’essere nativo empolese dell’uno e l’aver abitato nel lato della Biscolla che chiama Massa e Cozzile per l’altro non gli ha impedito con il tempo e con la passione di guadagnarsi la cittadinanza sportiva di vero montecatinese.

Di questi due allenatori, di cui ho già raccontato le vicende delle loro altre squadre rossoblù in tempi passati, posso dire che alle parole, ai proclami e alle scuse hanno sempre preferito far parlare il campo. Instancabili lavoratori durante la settimana cestistica quando passionali e viscerali protagonisti della partita domenicale. E poi, a pallone fermo, pazienti maestri e onesti analisti delle fortune e delle sfortune delle loro domeniche cestistiche. Avere due coach così attaccati ai colori rossoblù è un vero valore aggiunto per questo derby, una ricchezza infinita. Già la loro presenza, da sola, rende unica e più speciale questa stracittadina rispetto a tutte le altre. Avere la capacità ma anche il background e la visione per sentire questo derby, capirlo, viverlo e riuscire a tradurlo in quaranta minuti di azioni, giocate e possessi, trasmettendo tutto quello che hanno dentro e che questa sfida può rappresentare per loro, verso la città e verso chi ama il basket a Montecatini, apre mille tematiche e altrettante sfaccettature tra cui trovare il senso e il significato della partita di domenica, anche oltre la rivalità delle due fazioni.

In passato Angelucci e Barsotti si sono già affrontati, da rivali, dopo che c’era stata un’alternanza estiva sulla panchina di Montecatini, con Angelucci passato a Castelfiorentino e Barsotti ingaggiato come suo successore alla guida dei rossoblù. Da quella staffetta simbolica, fatta anche di due pallacanestro intese in maniera diversa ma altrettanto funzionali e godibili, nasce oggi una partita di basket di cui si potrebbe parlare e raccontare per giorni, ancor prima di giocarla sul campo. Perché aver già vestito, difeso e onorato il rossoblù in passato, conoscere la storia della pallacanestro termale al di là di questa rivalità moderna, permette di collegare il filo della storia della palla a spicchi montecatinese declinando fasti e miserie di ieri in un oggi che si annuncia ricco di possibilità e di nuove prospettive.
Ad arricchire lo spettacolo di questo derby anche i protagonisti di valore delle due squadre, tanti e di qualità per l’una come per l’altra fazione. Per la Fabo i pilastri sono rappresentati dal trio Natali, Chiera e Arrigoni, mentre la Gema potrà rispondere con Laganà, Infante e Savoldelli. Ma pure chi in passato ha brillato e deciso le sfide stracittadine precedenti saprà bene come fare ad animare una rivalità così sentita: Molteni e Marengo si portano dentro un’eredità lunga dieci derby, come del resto Giancarli e Dell’Uomo. Il loro fuoco, la loro memoria sportiva fatta di vittorie e sconfitte nella stracittadina, servirà per far divampare lo spettacolo in campo.

Difficile dire chi riuscirà a prevalere tra Gema e Fabo in questo derby. La squadra del presidente Cardelli nelle ultime uscite ha inanellato prove di sostanza, senza però raccogliere le vittorie che l’avrebbero allontanata dalla zona più pericolosa della classifica. Gli Herons invece sono sbocciati, riuscendo a compiere quel salto di qualità che era mancato in tante sfide del girone d’andata e lo scalpo prestigioso di Livorno, ottenuto non solo per una giocata decisiva nell’ultima azione ma costruito meritatamente per tutta la gara, ne è la prova più lampante. Per entrambe la gara di domenica può essere lo spartiacque decisivo per la stagione, il trampolino perfetto per migliorare e ad ambire a qualcosa di più di quello che gli offre l’attuale posizione in graduatoria. Solo una però potrà festeggiare domenica sera, ma chiunque sia, l’auspicio che assomiglia molto ad una certezza è che entrambe le contendenti saranno all’altezza della giornata speciale che le attende e che faranno di tutto per uscire, comunque, tra gli applausi del PalaTerme.

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Originario di Montecatini, giornalista, dal 2005 scrive su Il Tirreno e dal 2014 anche per Pistoia Sport. Ama in maniera viscerale lo sport e le sue storie. Nel tempo libero cerca di imitare le gesta sportive dei campioni, con scarsi risultati. Tattico "ad honorem" della redazione.

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