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Basket / Serie A

Avellino esclusa dalla serie A, è ufficiale: il prossimo campionato sarà a 17 squadre

Avellino non farà parte della prossima Serie A, che conterà con 17 squadre, ma la società è salva e parteciperà al campionato di serie B grazie all’intervento del sindaco

AGGIORNAMENTO 16 LUGLIO

Si è tenuto a Roma, presso la Sala Conferenze dello Stadio Olimpico, il Consiglio Federale della FIP presieduto da Ginni Petrucci, che ha deliberato, su richiesta della Com.Te.C, la mancata ammissione della Scandone Avellino al campionato di serie A e quelle della Pallacanestro Pescara e dell’Auxilium Torino alla prossima A2.

AGGIORNAMENTO 12 LUGLIO

La Assemblea della Lega Basket Serie A che si è riunita a Bologna sotto la presidenza di Egidio Bianchi in vista della nuova stagione 2019-20 ha ratificato la permanenza alla stessa Lega dei seguenti club: Umana Reyer Venezia, Banco di Sardegna Sassari, A|X Armani Exchange Milano, Vanoli Cremona, Happy Casa Brindisi, Dolomiti Energia Trentino, Alma Trieste, Openjobmetis Varese, Acqua S. Bernardo Cantù, Virtus Segafredo Bologna, Germani Basket Brescia, Grissin Bon Reggio Emilia, VL Pesaro e OriOra Pistoia.

L’Assemblea ha preso altresì atto della mancata presentazione da parte della società Sidigas Scandone Avellino della documentazione richiesta al fine della permanenza nella Lega.

E’ stata inoltre ratificata l’ammissione delle società neopromosse Fortitudo Pallacanestro Bologna 103, Pallacanestro Virtus Roma e Universo Treviso Basket.

Il 30 giugno è stato chiuso l’accordo con PosteMobile per la titolazione del campionato di Serie A.

AGGIORNAMENTO 11 LUGLIO

Avellino non sarà al via della prossima serie A, ma i 71 anni di storia sono salvi grazie ad un tifoso speciale. La Scandone, senza più prospettive a causa dei problemi economici del gruppo Sidigas, main sponsor dei biancoverdi e società del patron De Cesare, aveva già fatto trapelare che non sarebbe riuscita a confermare la Serie A, eventualità che diverrà ufficiale con il Consiglio Federale del prossimo 16 luglio.

L’autoretrocessione in B, unica ipotesi percorribile, stava sfumando martedì sera, dato che la mezzanotte era il termine ultimo per l’iscrizione e il sequestro preventivo d’urgenza dei beni della Sidigas per decine di milioni di euro del giorno prima aveva di fatto ucciso ogni speranza. Come in una favola però è arrivato in serata il pagamento della prima rata FIP per iscriversi alla Serie B. A travestirsi da eroe è stato il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, che pagando di tasca propria 20.000 euro ha salvato almeno la storia del club irpino. Il suo è stato un gesto d’amore, da ultimo dei romantici e non è un caso che sia stato proprio lui a compierlo.
Del resto era stato anche lui a portare in A la squadra campana nella stagione 1999/2000. Ai tempi infatti Festa era il dodicesimo giocatore nel roster biancoverde e la passione per la palla a spicchi gli è rimasta anche a distanza di quasi venti anni. Così martedì sera il primo cittadino di Avellino ha fatto una mezza follia, di quelle che si fanno per amore, di quelle che nascono dal cuore, con la speranza che adesso qualche imprenditore locale o qualche cordata arrivi a dare un futuro ad Avellino, almeno in Serie B.

AGGIORNAMENTO 5 LUGLIO

La questione Avellino, che tiene banco in questi giorni, potrebbe avere i giorni contati. L’udienza fallimentare che grava sulla Sidigas, main sponsor dei biancoverdi e società del patron De Cesare, è fissata per il 12 luglio. Verosimilmente però non ci sarà nemmeno da aspettare quella data perché il 9 luglio scadono i termini per l’iscrizione in Serie B, categoria in cui vorrebbe autoretrocedersi il club irpino per provare a non sparire e mantenere il numero di matricola. Dovesse concretizzarsi questa ipotesi la Serie A ripartirebbe a settembre con 17 squadre. Questo cambiamento, inevitabilmente, avrebbe ripercussioni anche per il campionato dell’OriOra.

Con una A composta da 17 squadre, se dovesse andare bene con la compilazione del calendario i biancorossi potrebbero anche riuscire a saltare due dei sei turni infrasettimanali previsti per la prossima stagione. Di contro, per tutti, ci sarà un campionato zoppo, con un fastidioso turno di riposo che per qualche squadra cadrà appena prima o dopo le soste per la Nazionale e per il Final Eight di Coppa Italia, costringendole a lunghissimi stop, a fronte invece di altri periodi che potrebbero essere veri e propri tour de force. Con l’ipotesi ripescaggi fermamente esclusa dalla Federazione per bocca del presidente Petrucci che punta a ristabilire quanto prima una A a 16 club, rimarrebbero comunque intatte le due retrocessioni, ma con una squadra in meno, situazione questa a pieno discapito delle formazioni in corsa per la salvezza e dunque negativa anche per Pistoia.

In più c’è il nodo della campagna abbonamenti di tutte le squadre, un vero problema dato che tutte avevano tarato prezzi e programmi delle tessere stagionali su 17 gare casalinghe e invece adesso potrebbero trovarsi a fare i conti con solo sedici gare tra le mura amiche. Per Pistoia la soluzione, seppur dolorosa economicamente, potrebbe essere a portata di mano: dai pacchetti infatti era rimasta fuori la giornata biancorossa, una partita speciale in cui tutti, abbonati compresi, avrebbero dovuto acquistare il biglietto. Togliendo quella non ci sarebbe da ammattire ulteriormente, con buona pace delle casse biancorosse.

AGGIORNAMENTO 4 LUGLIO

Il 3 luglio Avellino aveva preso posizione sulla questione con una nota stampa. Il gruppo del presidente De Cesare ha ammesso le difficoltà, confermando l’intenzione di vendere la società, cercando però di garantirne l’iscrizione in Serie A.

“Dopo l’impegno profuso nel corso degli anni, sia dal punto di vista delle energie che degli sforzi economici a favore dello sport irpino – si legge nel comunicato – congiunture oggi impongono a Sidigas di dirottare risorse ed impegno sull’attività principale, anche al fine di salvaguardarsi nel procedimento in corso. Data la ferma volontà di tutelare le due società sportive e di lasciare queste ultime fuori da ogni forma di turbamento, Sidigas, ritenendole patrimonio della città, per far sì che possano conservare la loro autonomia e continuare nella propria crescita ed affermazione, ha deciso di fare un passo indietro e lasciare spazio a figure imprenditoriali che possano garantire lo svolgimento a più alti livelli dell’attività d’impresa sportiva, apportando le energie economiche, professionali e le garanzie di solidità profuse da Sidigas nel corso dei precedenti campionati”.

In data odierna, però, giovedì 4 luglio, la Gazzetta dello Sport ha riportato un altro scenario: la Sidgas Avellino avrebbe già informato la FIP riguardo l’autoretrocessione in Serie B lasciando la A dopo 19 anni.

Non sarà effettuato nessun ripescaggio ma si giocherà un campionato a 17 squadre.

AGGIORNAMENTO 29 GIUGNO

Giornate decisive per Avellino che nelle prossime due settimane potrebbe anche autoretrocedersi in A2. La squadra irpina aveva già tremato lo scorso anno, a dicembre, quando alcuni problemi di liquidità della Sidigas, di proprietà del parton del club, Gianandrea De Cesare, avevano messo in enorme difficoltà il club biancoverde.

Adesso i guai sono tornati a bussare alla porta, sotto le sembianze degli uomini della Comtec, che hanno richiesto al club la documentazione relativa alla rateizzazione del pesante debito che la Scandone ha contratto in questi anni con l’erario. Per sistemare tutto servono quasi due milioni, almeno uno da reperire nell’immediato, cioè entro l’11 luglio. Il giorno successivo infatti la Comtec presenterà alla FIP la situazione economica di tutti i club, evidenziando in rosso chi non avrà rispettato i parametri e le regole per far parte dalla Serie A. L’ultima parola poi spetterà al Consiglio Federale convocato per il 16 luglio, lì si sapranno ufficialmente le partecipanti alla prossima Serie A.

AUTORETROCESSIONE La mossa possibile degli irpini, in caso di insanabilità dell’attuale situazione, sarebbe quella di autoretrocedersi in A2, replicando la scelta compiuta dalla Virtus Roma anni fa. Lo spazio per la manovra ci sarebbe, anche perché al piano di sotto al momento c’è libero il buco lasciato dalla retrocessa e fallita Auxilium Torino (il nuovo club piemontese di Sardara infatti ha preso il posto di Cagliari). Anche la FIP gradirebbe questa soluzione: eviterebbe eventuali problemi a campionato in corso, eliminando comunque già una squadra con il campionato che prenderebbe il via a 17, confermando comunque le due retrocessioni.

CANTÙ SOTTO OSSERVAZIONE La Gazzetta dello Sport riporta che anche Cantù in questi giorni è alle prese con problemi similari a quelli di Avellino. La situazione dei lombardi però non è critica come quella di Avellino, gli importi da sistemare sono decisamente più leggeri e quindi tutto dovrebbe ritornare sotto controllo già nei prossimi giorni.

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