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Basket / Serie B Nazionale

Il decimo derby di Montecatini lascia umori opposti

Per gli Herons la vittoria vale la possibilità di sognare, in casa Gema serve ricompattarsi in vista di un finale tutto da scrivere

Il giorno dopo Montecatini si ritrova con due umori contrapposti. Esaltazione in casa Fabo, grande delusione invece per chi tiene a Gema. Il decimo derby in meno di un anno, il primo in cui veramente l’attenzione è stata tutta rivolta solo e soltanto al parquet, ha generato sentimenti forti in entrambe le fazioni. Anche perché quella che era annunciata come una sfida combattuta ed equilibrata, nella sostanza non è durata neanche nemmeno venti minuti. La contrapposizione dei contenuti, in primis tecnici, ma soprattutto di atteggiamento e voglia, ha fatto schizzare via agli estremi opposti due mondi le contendenti che salvo scherzi beffardi di piazzamenti finali, non si rincontreranno più in questa stagione. Di sicuro il decimo derby ha trasmesso alcuni elementi che meritano di essere sottolineati. In primis il pubblico, perché i numeri del ritorno hanno sostanzialmente confermato quelli dell’andata.

La città termale ama il basket e risponde presente agli appuntamenti in cui l’importanza e la posta in palio pesano davvero. Perfetta l’organizzazione di Gema che ha gestito l’appuntamento con impeccabile attenzione e cura. Alti i decibel del tifo, soprattutto grazie al lato degli Herons che in curva est hanno fatto da colonna sonora per tutta la partita. Nella parata di volti noti e personaggi accorsi al PalaTerme la vera chicca è stata quella di rivedere il presidente che più di tutti ha fatto grande il basket a Montecatini, Vito Panati, tornato a veder rimbalzare la palla a spicchi e i colori rossoblù.

In casa Herons questo può davvero essere stato il derby della svolta. Che i ragazzi di Barsotti con il nuovo assetto fossero in grado di competere con le big del girone lo avevano dimostrato contro Legnano e Livorno, ma contro Gema si è capito chiaramente che il punto di maturità raggiunto dal gruppo rossoblù è un campo base da cui provare a costruire la scalata verso il quarto posto che non è mai stato così vicino e che vorrebbe dire salvezza certa, con libertà di stupire. Vento in poppa, sicurezza e fiducia, accompagnate dalle certezze che nei primi mesi di campionato, per tante ragioni, gli aironi non avevano.

E poi, dovesse andare male la caccia grossa, resterebbe comunque uno spareggio con il fattore campo, non poco vista la spinta del PalaTerme in sponda Herons. La certezza è che finalmente anche in questa categoria il roster ha assimilato e metabolizzato la pallacanestro di Barsotti, trovando piacere e soddisfazione nell’interpretarla con efficacia dal primo al quarantesimo minuto. Con i singoli al servizio del collettivo e il gruppo attento e pronto a cavalcare la vena dei tanti protagonisti che ogni domenica possono diventare decisivi la Fabo è adesso una squadra duttile e dinamica che può mettere in difficoltà ogni tipo di avversaria. In casa Gema, invece, questo lunedì è stato una sorta di resa dei conti, soprattutto tra i tifosi e la squadra. Perché la delusione di perdere la stracittadina in questo modo, senza lottare e senza reagire agli schiaffi sportivi degli avversari, ha scatenato il popolo rossoblù sui social. La rabbia, tanta, si è riversata sui tasti, con analisi che non hanno perdonato niente a Savoldelli e compagni. Per Gema, che con gli innesti di Laganà e Di Pizzo credeva di poter arrivare a giocarsi un posto a ridosso delle imprendibili e migliori tre, il derby ha invece certificato che la stagione proseguirà con la caccia ad una salvezza che si annuncia niente affatto semplice.

Evitare gli ultimi quattro posti è la missione primaria, giocare gli spareggi senza il fattore campo una prospettiva concreta. Di positivo, provando a guardare senza fatalismi al prossimo futuro, c’è che la banda di coach Angelucci può sfruttare un calendario decisamente più giocabile, con tanti scontri diretti in casa e diverse trasferte su campi tutt’altro che inviolabili. Le qualità di alcuni singoli restano importanti e sopra la media di questa categoria. La missione non semplice, a cui dovrà partecipare tutta la società, è duplice: in primis ricucire lo strappo di questa domenica riportando tutte le componenti dell’universo Gema a fare fronte comune, poi trovare un equilibrio in campo che permetta a questa squadra di esprimere il talento che ha, cogliendo i risultati che sino a qui non sono arrivati, anche a dispetto di prove convincenti inanellate prima di questa sentita partita. Il derby, come è normale che sia, amplifica tutto nel bene e nel male, ma la vera differenza la farà come il sodalizio del presidente Cardelli ripartirà nella testa e nelle motivazioni dopo questa cocente sconfitta.

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Originario di Montecatini, giornalista, dal 2005 scrive su Il Tirreno e dal 2014 anche per Pistoia Sport. Ama in maniera viscerale lo sport e le sue storie. Nel tempo libero cerca di imitare le gesta sportive dei campioni, con scarsi risultati. Tattico "ad honorem" della redazione.

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