Il Futsal Pistoia perde 4-6 col Pescara: gli arancioni sfiorano l’impresa

Una buona prestazione non basta, il Futsal Pistoia va ko contro il Pescara. Il 4-6 finale lascia a bocca asciutta i padroni di casa

Dopo le vacanze natalizie il Futsal Pistoia -targato Nuovacomauto- torna al PalaCarrara per disputare la quindicesima giornata del campionato di serie A. Davanti agli uomini di mister Fratini c’è il Futsal Pescara, formazione sicuramente favorita sulla carta. Gli arancioni partono schierandosi col quintetto formato da Ainsa, Bebetinho, Ugas, Murilo e Guina, gli ospiti rispondono con Mammarella, Rossetti, Zanotto, Wellington e Petrov.

DOCCIA FREDDISSIMA

Inizio shock per i padroni di casa, che dopo pochissimi secondi si ritrovano subito in svantaggio. Alla prima azione, infatti, il numero 10 Wellington riesce a ritagliarsi lo spazio per colpire dalla distanza: la sua conclusione è precisa e va dritta dritta nell’angolino sinistro. Ainsa riesce a toccare la sfera, bloccandola apparentemente sulla linea. Per l’arbitro, però, il pallone è entrato, e di conseguenza viene assegnato il goal dell’1-0. La doccia fredda non sveglia gli arancioni, anzi. Poco dopo arriva anche il raddoppio di Bukovec, che da posizione defilata buca l’estremo difensore avversario con un tiro mortifero portando a quota 2 le reti di vantaggio. Lo stesso numero 9, qualche secondo dopo, trova anche la doppietta con una rasoiata mancina. Al 5′ minuto il passivo è già pesantissimo, con 3 tiri dei blu e 3 goal.

MURILO RIACCENDE LA SPERANZA

Nella seconda metà del primo tempo le cose si riequilibrano un po’, con la squadra di Fratini che piano piano esce fuori arrivando ad impensierire Mammarella in qualche circostanza. Non a caso gli sforzi degli arancioni vengono premiati e al 14′ Murilo accorcia le distanze. Arrivando a rimorchio il numero 27 ha tempo e spazio per prendere la mira e indirizzare la conclusione nell’angolo alla destra del portiere. Quest’ultimo rimane immobile e la sciabolata del giocatore pistoiese gonfia la rete per l’1-3. Dopo gli ultimi frenetici minuti -con una grossa chance vanificata da Bebetinho– i padroni di casa rientrano negli spogliatoi in crescendo.

INIZIO SHOCK ANCHE NELLA RIPRESA

La seconda frazione comincia sulla falsa riga della prima, col Futsal Pescara subito in goal. È ancora Bukovec a bucare Ainsa, questa volta con un tiro di punta che si infila precisamente sotto la traversa per l’1-4. Poco dopo ecco anche il quinto goal dei blu, firmato da Caruso. Il numero 18 triangola nello stretto con Zanotto, ritrovandosi praticamente a porta sguarnita. A questo punto non deve far altro che appoggiare docilmente il pallone per il più facile dei tap-in. Il 5-1 sa tanto di mazzata finale, e allora Fratini decide di sostituire Ainsa con Bebetinho, rendendo ancora più offensiva la propria formazione.

LA MOSSA TATTICA

La mossa dell’allenatore romano si rivela corretta. È proprio il numero 11, infatti, a servire l’assist per capitan Galindo, che da due passi batte Mammarella portando il punteggio sul 2-5. Poco dopo è ancora Bebetinho ad accendere la luce, tant’è che nell’azione successiva gli arancioni riescono a segnare di nuovo. Il brasiliano sforna un altro assist, questa volta per Ugas: come Galindo prima, anche il numero 19 si trova isolato davanti al portiere avversario, beffandolo con un dolce tocco sotto. Il 3-5 rianima i padroni di casa, che prendono in mano il pallino del gioco riversandosi nella metà campo del Pescara.

RIMONTA SFIORATA

Quando mancano 4 minuti Galindo segna il goal del 4-5 rimettendo definitivamente in piedi una partita che solo qualche istante prima sembrava definitivamente persa. Il capitano degli arancioni capitalizza al meglio il velenoso filtrante di un Javi Roni fino ad allora molto in ombra. Nell’aria c’è odore di rimonta, ma sfortunatamente quest’ultima non si concretizza. La difesa degli ospiti si compatta per resistere agli assalti finali, riuscendo addirittura a segnare in contropiede con Rossetti. Il 4-6 chiude i conti, con i blu di Pescara che portano a casa i 3 punti dopo un secondo tempo a dir poco sofferto.