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Volley

Il saluto di Danuta Bicci: «A Pieve ho vissuto una favola»

Danuta Bicci

Dopo due anni l’opposta Danuta Bicci lascia il Montebianco Pieve e torna ad Empoli. «Qui ho trovato persone fantastiche. Sara Silvestri? Come una sorella»

Una media di 17.2 punti – praticamente 5 a set – 2 ace, 1.5 muri, 15 difese positive a partita, con il 42% in attacco: sono i numeri totalizzati dalla talentuosa e funambolica opposta Danuta Bicci, fedelmente riportati dal sempre affidabile ed efficiente scout-man Valerio Ancillotti, a fotografare l’ottima stagione disputata con la maglia del Montebianco Pieve in Prima Divisione Terrioriale, fino a quando è stato possibile scendere sul parquet e che avrebbe potuto essere ancor più redditizia in termini di risultati collettivi, che fino a quel momento erano stati anch’essi soddisfacenti, con il primo posto nel mirino della squadra di coach Sara Silvestri.

L’amaro in bocca è stato quello di non aver potuto concretizzare un inseguimento ad un passo dal divenire realtà, quale viatico migliore per acquisire una posizione favorevole in vista degli eventuali play-off di categoria. Aspettative che ormai appartengono al passato ed ora l’unica cosa da fare è pensare al domani e preparare il campionato che verrà, con la volontà di riprendere un percorso interrotto proprio sul più bello.

L’immediato futuro della Prima Divisione del Montebianco Pieve, però, non vedrà più protagonista Danuta Bicci: per l’opposta classe 2001 è giunto il tempo dei saluti, con il ritorno alla base, precisamente all’Empoli Pallavolo, sua società di appartenenza. Per lei l’irrinunciabile opportunità di mettersi in mostra con l’ambiziosa Serie C giallonera del presidente Genova, nonché seconda squadra del medesimo sodalizio.

In appena due stagioni in Valdinievole, tuttavia, Bicci ha saputo lasciare un’impronta di enorme rilievo, non solo dal punto di vista legato ai risultati – vedi la promozione in Serie C conseguita nel 2019 ed il brillante percorso svolto con la Prima Divisione -, bensì anche sotto l’aspetto delle qualità umane, facendosi apprezzare e benvolere da tutti per le sue semplicità, genuinità e naturalezza alternate a smisurate grinta e cattiveria agonistica quando era arrivato il momento di giocare e picchiare duro, sprigionando la forza tipica dell’opposto “ignorante”, trascinando la squadra a suon di martellate, senza lasciare alcuno scampo ai malcapitati avversari.

Non c’è dubbio! Il personaggio dell’anno in quel di Pieve a Nievole, sia per meriti tecnici che umani, è stata sicuramente la forte e giovane attaccante dalla chioma bionda.

Danuta, quali sono i motivi che ti hanno portato a prendere questa decisione?

«Da un lato avrò la possibilità prospettatami dall’Empoli Pallavolo di misurarmi in un campionato difficile e di altissimo livello come la Serie C, dall’altro si tratta di una scelta dovuta alla necessità di riavvicinarmi a casa in vista dell’esame di maturità che dovrò sostenere il prossimo anno. Lo scalino è abbastanza alto perché affronterò una competizione superiore di due categorie e per me sarà la prima volta nella massima Serie regionale. Spero possa andare tutto bene».

Che gruppo era quello dove hai militato nell’ultimo anno a Pieve a Nievole?

«Mai avevo trovato una squadra meravigliosa come quella di quest’anno: era un mix di atlete esperte ed altre più giovani. Siamo state brave noi e l’allenatrice Sara Silvestri a creare l’amalgama ideale, riuscendo a compattarci. Per me è stato come vivere una favola, un sogno. Eravamo amiche anche fuori dal campo e questo ci ha aiutato molto per il gioco. Non sono mancate le incomprensioni, come naturale che sia in un contesto di squadra, però non hanno minimamente influito sulle questioni inerenti al campo e le abbiamo sempre superate con tranquillità, a testimonianza dell’immenso legame sviluppato».

C’è un ricordo significativo per te di queste due stagioni nel Montebianco?

«Nel 2019 è arrivata la promozione in Serie C, una vittoria bellissima ed importante, raggiunta senza passare dai playoff. Al tempo stesso, però, non l’ho vissuta come volevo, sia perché non ho trovato molto spazio e poi, forse per colpa mia, non ho legato come avrei dovuto. E’ stata comunque un’annata intensa, con tante emozioni. Una partita che mi è rimasta impressa di quest’anno? Sicuramente quella di Carrara contro l’Apuania Carrarese (3-1), squadra che si trovava in vetta, davanti a noi. Giocavamo in una palestra quasi buia, con mille difetti, avevamo visto già dal riscaldamento che si trattava di una formazione molto forte. Perso il primo set, ci siamo messe in testa di voler vincere a tutti i costi ed abbiamo raggiunto una bella e meritata affermazione».

Cosa pensi sulle statistiche ed i numeri da te realizzati in questo campionato?

«Dopo ogni partita chiedevo al nostro scout-man le mie percentuali, perché sono una che punta sempre a migliorarsi, quindi il ruolo di Valerio (Ancillotti, ndr) è stato fondamentale per aiutarmi a crescere partita dopo partita. Le percentuali realizzate sono buone, però devo incrementare i miei standard perché mi aspetta un campionato di Serie C dove è necessario un rendimento maggiore sotto ogni punto di vista. Ad ogni modo sono molto contenta dei risultati personali raggiunti».

Cosa ti aspetti dalla prossima stagione?

«Sono cresciuta ad Empoli, quindi per me sarà come tornare a casa. Le mie aspettative sono abbastanza alte. L’anno scorso la Serie C giallonera lottava per le posizioni di vertice, perciò l’obiettivo sarà quello di confermare tali ambizioni. Sono felice di entrare a far parte di questa squadra: conosco la maggior parte delle atlete, quindi ho la fortuna di avere già un rapporto molto buono con loro. Inoltre sono curiosa di lavorare con Marco Dani, tecnico che non ho mai avuto in precedenza. Sono sicura che mi troverò bene anche con lui.

Pieve? La squadra è cresciuta tanto: le ragazze che arriveranno potranno integrarsi bene sia con l’allenatrice sia con le giocatrici attuali. Auguro tutto il meglio possibile alla squadra. Ho un legame speciale con ogni singola persona. Un ritorno? Non lo so, valuto sempre anno per anno, però mi piacerebbe avere un’altra occasione con Pieve. Ne sarei onorata».

Proprio sul finire di intervista, Danuta riserva una dedica speciale

«Ci tengo a ringraziare tutte le persone che mi hanno sostenuta in questi due anni ed hanno creduto in me più di quanto non l’abbia fatto io stessa: in primis, la società Montebianco Pieve e tutto il comparto dirigenziale, con cui sono stata benissimo, per la fiducia riposta. Poi, una menzione particolare per Sara (Silvestri, ndr), che mi ha conosciuta due anni fa, portandomi in Prima Divisione con lei. Non è stata solo un’allenatrice per me, bensì tutto ciò che una persona vorrebbe avere accanto: un’amica, una sorella, una sostenitrice. Quest’anno ha svolto un lavoro spettacolare! E’ stata fondamentale per aiutarmi ad affrontare e superare le mie paure e grazie a lei sono cresciuta non solo sotto l’aspetto tattico, ma anche mentalmente e caratterialmente, perciò le sono molto grata per questo. Spero di poter essere allenata nuovamente da lei».

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