Basket / Serie A2
Jazz Johnson, la “vicenda doping” si conclude con l’assoluzione
La positività alla cannabis arrivò a fine 2021, quando vestiva biancorosso. Il gup ieri ha dato ragione a Jazz Johnson: non ci fu doping
“Oh mamma mamma mamma, oh mamma mamma mamma! Sai perché mi batte il corazon? Ho visto Jazz Johnson, ho visto Jazz Johnson. E, mammà, innamorato son!”. Un coro, per così dire, di maradoniana ispirazione per un giocatore che è stato ed è sicuramente ancora oggi nei cuori di tanti tifosi pistoiesi. La scintilla che scoccò tra il popolo biancorosso e la talentuosa combo guard di Portland divenne infatti molto presto amore. Un amore che si può spiegare non solo con ciò che Johnson era in grado di mostrare sul parquet, ma anche con il suo modo spontaneo e gioioso di rapportarsi con i suoi supporters.
E, se proprio si vuole dirla tutta, ciò che successe circa a metà stagione contribuì a rendere questa love story ancora più sentita. Tutti gli eventi che si susseguirono dalla positività di Jazz Johnson alla cannabis, dopo la partita vinta contro Treviglio, lo possono dimostrare. Arrivò infatti una squalifica di tre mesi: un brutto colpo per l’allora Giorgio Tesi Group Pistoia, che dovette privarsi del suo uomo di punta. Poi, ad aprile, il bellissimo colpo di scena col ritorno del giocatore in biancorosso per chiudere la stagione in una piazza cui era ormai molto legato. Sono passati ormai due anni da quei fatti che macchiarono e non poco la carriera di Johnson. Ieri, come riportato dal quotidiano La Nazione oggi in edicola, il definitivo happy ending: il giocatore, ora alla Real Sebastiani Rieti, è stato assolto dall’accusa di doping.
LA VICENDA PROCESSUALE
Una volta terminata la squalifica, come si sarà intuito, non sono certo finiti i problemi per Jazz Johnson. La vicenda si è infatti spostata in tribunale, per la precisione nelle aule del Tribunale di Pistoia, quando il giocatore era ormai passato a Rimini. Il reato che gli fu imputato era “utilizzo o somministrazione di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni fisiche degli atleti”. Quindi, ciò che il sostituto procuratore del Tribunale cercò di dimostrare è che Johnson avesse fatto uso della cannabis proprio a questi fini. A causa di questo rinvio a giudizio, il giocatore affidò il suo caso alla difesa dell’avvocato Moreno Maresi, insieme al quale decise di procedere con la formula del rito abbreviato.
L’ultima udienza, come già detto, si è tenuta ieri ed è terminata con la suddetta assoluzione: «Il fatto non costituisce reato», questa la conclusione del gup. Il verdetto è stato motivato dal fatto che, lungo l’iter processuale, non si è riusciti a dimostrare l’idoneità della sostanza assunta da Johnson ad alterare la prestazione sportiva. Così come non si è potuto provare che l’assunzione stessa fosse avvenuta poco prima della partita tra Pistoia e Treviglio. Jazz Johnson, quindi, potrà adesso davvero pensare esclusivamente al campo.