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Basket / Serie A

La crescita offensiva di Hawkins: contro Brescia il nuovo high stagionale

Al PalaLeonessa sono stati 17 i punti con ben 5 bombe a bersaglio. Superato un difficile approccio, Hawkins sta definitivamente sbocciando

Unico rookie del roster di Pistoia, Ryan Hawkins si è approcciato per la prima volta quest’anno al basket europeo dopo aver giocato soltanto in patria. Cinque anni di pallacanestro al college e uno ai Raptors 905 prima di approdare nella galassia biancorossa. Un impatto quello in Serie A affatto facile per il lungo di Atlantic, il quale ha dovuto immediatamente abituarsi ad una intensità e una fisicità nuova.

Il precampionato aveva fatto da subito intravedere le sue indubbie qualità al tiro e in difesa, elevandolo anche a trascinatore offensivo in un periodo in cui Estra dovette fare i conti con le assenze alternate di Varnado, Moore e Ogbeide. Hawkins rispose da subito presente, trovando poi maggiori difficoltà nei primi impegni ufficiali. La sua storia però ce lo aveva già insegnato, è dai momenti più duri che il numero 33 riesce ad uscire più forte che mai.

GRADUALE MA INCESSANTE

Alla quinta giornata di Serie A, Pistoia si sbloccò per la prima volta in stagione espugnando il PalaPentassuglia di Brindisi. Giunti al successivo match casalingo contro Venezia, Hawkins, in 26,4 minuti sul parquet, viaggiava con una media di 6,8 punti, 2,4 rimbalzi e 2 recuperi, tirando il 47,1% da 2 e il 21,1% da oltre l’arco. Nonostante l’innegabile apporto difensivo – i 6 recuperi contro Trento al PalaCarrara continuano ad essere un record stagionale condiviso con Davide Alviti della Dolomiti Energia – di contro i numeri offensivi dell’ala forte non erano pienamente soddisfacenti.

Ne era consapevole coach Brienza, ne era soprattutto consapevole lo stesso Ryan Hawkins. Tra la fine del girone d’andata e l’inizio del ritorno, le prestazioni in attacco dell’ex Creighton sono gradualmente progredite, fino a toccare il nuovo high stagionale di 17 punti al PalaLeonessa di Brescia. Proprio in campo nemico, Ryan sta trovando le sue giornate migliori pur avendo fatto registrare ottime prove anche tra le mura amiche. Un processo di crescita peraltro complicato dall’infortunio alla caviglia subito contro Napoli che ne ha minato la condizione fisica. Un particolare notato specialmente nelle due gare casalinghe contro Pesaro prima – chiusa a 0 punti – e Virtus poi, quando Hawkins ebbe notevoli difficoltà ad eseguire anche semplici salti. Recuperata la forma, il numero 33 si è ben presto ripreso il meritato credito di tiratore scelto.

MEDIE RITOCCATE VERSO L’ALTO

Prima dello stop, Hawkins aveva già dato prova di continuità in casa contro Sassari e nella magica notte del Forum. Al PalaCarrara segnò 9 punti, 10 invece a Milano con due 50% da oltre l’arco. Proprio i numeri del suo marchio di fabbrica sono quelli che più risaltano all’occhio nella sua crescita offensiva. Adesso le sue cifre stagionali raccontano di 9.5 punti, 4,1 rimbalzi e un buonissimo 35,2% da tre. Un’altra storia rispetto a quanto messo a referto nella quasi interezza della prima metà di stagione quando la fiducia era ai minimi storici.

Recuperata la condizione fisica, al PalaVerde di Treviso l’ala ebbe l’exploit definitivo con la miglior prestazione stagionale per valutazione (22). I punti furono 14 con 4/6 dalla lunga (67%), a cui unì anche 7 rimbalzi (l’high stagionale raggiunto tre volte) e 2 recuperi. Ne seguirono le buone prove contro Cremona (10 punti con 2/6 da 3) e nella disfatta di Sassari (16 punti con 3 bombe su 8 tentativi). Sono state ancora 3 le triple infilate nell’impegno casalingo contro Scafati (11 punti), fino a raggiungere appunto l’eccezionale prestazione di Brescia. Lo score migliore della stagione (17) con ben 5/6 dalla lunga (83%), record personale in stagione. Il ritorno ad una forma ineccepibile è coinciso con una ritrovata fiducia, forse mai così alta dal suo arrivo a Pistoia. Una fiducia che in un giocatore con i suoi mezzi tecnici e fisici, dotato di un pulitissimo tiro da 3, può renderlo un cecchino mortifero e un difensore raramente superabile.

UNA CAPACITÀ UNICA

D’altronde, Hawkins si è abituato fin dalla gioventù a superare momenti difficili, tanto da aver sviluppato quasi una capacità unica nel sopravanzare anche i periodi più neri. Ad un complicato approccio alla Serie A si è affiancato un noioso infortunio alla caviglia che ne ha difatti bloccato la crescita quando si avvicinava al culmine. Per spiegare la forza d’animo del classe ’97 possiamo fornirci semplicemente delle sue parole.

«In ogni situazione c’è qualcosa di buono o la possibilità di capovolgere una situazione da negativa a positiva – raccontò -. Quando sento che le cose non vanno nel verso giusto penso al fatto che tutto accade per una ragione. Significa che devo continuare a lavorare e alla fine vedrò il lato positivo o imparerò una lezione preziosa». La lezione sulla Serie A è ormai imparata, non resta dunque che metterla in pratica per un finale di stagione che si preannuncia davvero ricco di soddisfazioni.

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