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Basket / Serie A

L’ex Cortese: «Felice di vedere Pistoia così. Milano? Ci davano spacciati ai play-off…»

Riccardo Cortese con la casacca di Pistoia in Serie A nella stagione 2013/2014

Riccardo Cortese ricorda la Serie A con Pistoia: «A pensare che un tempo c’ero io lì mi viene un po’ il magone… Fu bellissimo»

Nell’antichità si considerava la vita come scandita da un ritmo ordinato. Un concetto di storia ciclica, nella quale gli eventi si ripetevano ad intervalli regolari. Nel 2013, il Pistoia Basket festeggiava la promozione e il ritorno in Serie A. Nel 2023, lo stesso club biancorosso faceva ritorno a dieci anni di distanza in massima serie.

Allora, come oggi, quel gruppo di eroi ebbe in gran parte la chance di giocarsi le proprie carte anche nella categoria superiore. Tra i protagonisti delle due memorabili stagioni a cavallo tra A2 e A1 ci fu anche Riccardo Cortese. Il classe ’86 nativo di Cento, per tutti i pistoiesi semplicemente Ricky, fu senza dubbio tra i più amati per carattere e modo di porsi, oltre che per le innegabili qualità cestistiche. Tanto che, un decennio più tardi, tutti i tifosi biancorossi lo ricordano ancora con immenso piacere.

UNA SCELTA DI VITA

All’alba dei 38 anni, Cortese è ripartito dalla New Flying Balls Ozzano, società dell’omonimo comune in provincia di Bologna militante nel Girone B di Serie B Nazionale. Una scelta di vita, presa in virtù della nascita della figlia secondogenita, riavvicinandosi così a casa. Un desiderio già espresso quest’estate – quando lo contattammo per ricordare proprio il decennale dalla promozione in Serie A1 – divenuto realtà pochi mesi fa. «Una scelta di vita – ha raccontato -. A novembre è nata la seconda bimba e, anche considerando la mia età, dopo venti anni a giro per l’Italia per giocare a basket ho trovato ad Ozzano una situazione comoda e vicino a casa. Un accordo per giocare e al contempo lavorare. È l’opzione migliore che potessi scegliere. Magari avrei potuto continuare in A2 ma ci sarebbe stato da spostarsi e non era più cosa».

Da un punto di vista sportivo, questa prima metà di stagione ad Ozzano non è però stata affatto facile. Cortese è stato fermato da due infortuni mentre la squadra ha faticato ad ingranare, vincendo 7 gare su 21. Dopo due vittorie consecutive però il trend sembra in procinto di essere invertito. «Purtroppo su quattro mesi ne ho dovuti saltare due. Un periodo sfortunato con due scavigliate, una a sinistra e una a destra. È stata costruita una squadra giovane e rampante ma il campionato si è rivelato davvero competitivo ed inizialmente abbiamo faticato. Abbiamo apportato qualche aggiustamento e ora siamo in ripresa. Abbiamo un’identità precisa e l’entusiasmo accumulato per le sconfitte sta tornando. Speriamo di cavalcare l’onda e risalire la classifica per evitare i play-out».

AFFETTO IMMUTATO

Avversario di Pistoia negli anni di A2 con la casacca di Mantova, Cortese continua a seguire con grande interesse i biancorossi anche da lontano come tifoso. Pur avendo poco tempo libero tra basket, lavoro e famiglia, il suo affetto per i colori biancorossi è immutato, tanto da non perdere occasione per seguire la squadra ancora oggi. «Il tempo a casa era davvero poco prima, ora con due figlie ancora meno…Ammetto di non riuscire a guardare alcuna partita in generale, anzi nemmeno le serie tv (ride, ndr). Seguo però sempre i risultati di Pistoia, per la quale ho un occhio di riguardo. Sono dei biancorossi i primi risultati che vado a vedere. La squadra sta andando molto bene e ne sono molto felice».

«Per come ho visto Pistoia in A2 sinceramente un po’ me lo aspettavo che potesse fare un bel campionato – ha poi aggiunto l’ex biancorosso -. I bookmakers chiaramente la davano più in basso ma non sempre ci prendono, anzi. C’è una base forte, gli americani giusti e un ambiente come il PalaCarrara, tornato caldo come quando giocavo io. Con i risultati che arrivano l’entusiasmo cresce a dismisura. A pensare che un tempo c’ero io lì mi viene un po’ il magoneVederlo così pieno è bellissimo, fa davvero tanto piacere».

STORIA CICLICA

Lo dicevamo in apertura, quanto sta accadendo a Pistoia quest’anno ricalca in gran parte quanto già visto proprio ai tempi di Riccardo Cortese. Un gruppo forte, confermato anche con la promozione, allenatore compreso, condito da solito pubblico caloroso. «Dopo la promozione di dieci anni fa tutti volevano rimanere – ha ammesso -. Io ho fatto di tutto per restare a Pistoia anche in Serie A e fortunatamente anche da parte della società c’è stata la volontà di continuare insieme. Giocare in A con Pistoia fu davvero bellissimo».

«Anche allora le previsioni di inizio anno non furono clementi nei nostri confronti – ha proseguito -. Mantenendo lo zoccolo duro di italiani e pescando i giusti americani, con lo stesso allenatore, si mantiene anche il sistema rodato. Una formula che funziona come dimostrato anche quest’anno. Diventa anche facile inserire i ragazzi stranieri, specialmente se sono bravi e disponibili come furono miei compagni. In queste occasioni, anche quando perdi, il clima resta sereno. Riuscire ad accettare le sconfitte, che fanno parte del gioco perché ci sono anche gli avversari più forti, ti permette di avere percorsi come quello attuale di Pistoia. Di questo fa parte la qualificazione alla Coppa Italia, un evento bellissimo per la società e la città».

MILANO AVVERSARIA SPECIALE

Domenica, Pistoia ospiterà l’Olimpia al PalaCarrara. Una montagna all’apparenza insormontabile ma che, come dimostrato peraltro all’andata con l’impresa compiuta al Forum, può essere scalata da questa squadra. Proprio con Milano, Cortese e compagni si giocarono i quarti di finale dei play-off nel maggio del 2014. Sotto per 2-0 dopo le prime due gare in Lombardia, Pistoia fu capace di trionfare per le due successive gare giocate in via Fermi. «Fu davvero una bella serie. Ci davano per spacciati, tutti credevano che avremmo perso 3-0 e invece la portammo fino a Gara 5 – ha ricordato -. Giocare al PalaCarrara non è mai semplice. Io credo che non sarà affatto una partita scontata. Sono sicuro che come fece Moretti, anche Brienza si inventerà qualcosa. Quando affronti Milano poi hai sempre poco da perdere. Sono sfide che tutti vorrebbero giocare. Sai che parti un po’ indietro ma giochi sereno, libero di testa. Bisogna riuscire a sfruttare questa sorta di “vantaggio”».

IL FUTURO

Qualcuno si sarà forse chiesto il perché Cortese abbia parlato di Ozzano come luogo perfetto dove giocare e lavorare. Sì perché Riccardo, dal suo ritorno in Emilia, ha affiancato alla pallacanestro anche un nuovo impiego mettendo le basi per un futuro successivo allo sport. «Ho fatto un colloquio con un’azienda di Ozzano e mi reputano bravo nel rapportami con la gente – ha spiegato la guardia -. Dopo una vita sul parquet ora potrei essere schierato nel comparto commerciale. La mattina lavoro e il pomeriggio mi alleno. Fosse per me avrei giocato in Serie A o A2 fino a 50 anni ma fisicamente è un ciclo con una fine e devi accettarla. Sono contento di ciò che ho fatto, mi sono tolto tante soddisfazioni anche se ovviamente c’è anche qualche rimpianto».

Una fine al momento comunque lontana visto il triennale firmato con il club della provincia di Bologna, dove comunque Cortese potrebbe chiudere il suo rapporto ormai ultra ventennale con il basket. «Giocando sempre a basket non ho mai avuto weekend liberi a parte l’estate ma sempre il lunedì come i parrucchieri (ride, ndr). Mi piacerebbe passare più tempo con le figlie, portarle in montagna. Al momento il basket non rientra nei progetti futuri post ritiro. Ma sarò sincero, se Pistoia mi chiamasse, per esempio a fare il DS, ci penserei seriamente. Ma proprio perché si tratterebbe di Pistoia…».

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