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Basket

“No Limits Basketball” il progetto ambizioso della Wolf Basket

Il basket in carrozzina sta arrivando a Pistoia grazie alla Wolf. «Idea nata dalle Volpi Rosse di Firenze» così Alessandro Capecchi

Sport di base fermo o quasi? Non per la Wolf Basket Pistoia, una delle più giovani società cestistiche della città, che sta lavorando ad un nuovo progetto per la ripresa dei giochi. Ambizioso per una società che dal 2017 fa giocare grandi e piccini, spaziando dagli irriducibili della Uisp ai bambini del camp estivo, ma anche per una città col cuore a spicchi.

Che non può che applaudire alla nascita di “No Limits Basketball”, primo progetto di basket in carrozzina a Pistoia, a cui i baskettari della Wolf stanno lavorando da mesi. Tanto che, non appena le restrizioni anti Covid 19 lo permetteranno, gli allenamenti potranno iniziare. L’obiettivo è di creare a Pistoia il terzo polo per il basket in carrozzina, dopo quello che ruota attorno alle Volpi Rosse Firenze e a Livorno già iscritte al campionato di serie B della Fipic (Federazione Italiana Pallacanestro in Carrozzina).

Un movimento che in Italia vede 40 società sportive affiliate, 1.200 tesserati (tra campionato di serie A, B e giovanili) e le nazionali. Raggiungere le squadre toscane in serie B è l’obiettivo lungo a cui guarda “No Limits Basketball” ma alla base rimane la volontà di portare avanti un percorso di inclusione sociale. Che avvicini atleti portatori di handicap e non solo al basket in carrozzina, dove da regolamento si gioca insieme. Provando ad abbattere anche con canestri e rimbalzi, barriere e discriminazioni sociali. «L’idea di questo progetto- spiega il responsabile della Wolf Basket, Alessandro Capecchi- ci è venuta vedendo una partita delle Volpi Rosse Firenze. Siamo rimasti colpiti dall’atteggiamento propositivo degli atleti, dalla loro forza interiore. Per questo abbiamo pensato di provare a fare qualcosa anche a Pistoia. Gli atleti ci sono, siamo pronti a partire appena si potrà».

Ci vuole tutta la grinta della Wolf per creare una nuova squadra e cercare soprattutto un nuovo spazio, in una città dove fare sport non è facile. Con le società (anche ante Covid) costrette al ruolo di novelli guelfi e ghibellini, a contendersi l’ultima ora libera in spazi da anni insufficienti e carenti. «L’unico requisito richiesto alla palestra è un buon margine sottocanestro- continua Capecchi- e la palestra “King” di Bottegone sarebbe perfetta. Con gli sponsor ci stiamo attrezzando per acquistare carrozzine speciali da gioco e un mezzo di trasporto per spostare gli atleti in modo da non lasciar fuori nessuno e non gravare sulle famiglie». Ma chi volesse partecipare alla raccolta fondi per l’acquisto di ausili e materiale, può naturalmente farlo e contattare la società via mail (info@wolfbasket.it) oppure al numero 3703747141.

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Innamorata delle parole, che sono centrali nella sua “dolcemente complicata” vita professionale. In primis per raccontare il basket e lo sport, dalle colonne de Il Tirreno (con cui collabora dal 2003) alle pagine web di Pistoia Sport (che ha contribuito a fondare). E poi come insegnante di italiano agli stranieri.

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