Pistoia Basket, a Biella percentuali d’oro ma terzo quarto da rivedere

Il Pistoia Basket sfodera la miglior versione balistica di sé stesso ed esce da Biella con due punti. Rischioso però il black out della terza frazione

Non senza aver tribolato ma può esultare il Pistoia Basket al Forum di Biella, dopo essersi imposta su una delle due compagini ancora a zero punti in questo girone verde. Tuttavia la Edilnol ha dato ai biancorossi più filo da torcere del previsto, apparendo tutt’altro che una squadra cuscinetto. Spinti dal proprio pubblico, i rossoblù della bandiera termale Andrea Niccolai (vice coach) e dell’ex giovanili del Pistoia Basket Tommaso Bianchi hanno messo tutta l’intensità che potevano per arginare Johnson e compagni. A testimonianza della pressione fisica impressa nel match dai padroni di casa balzano all’occhio i 25 falli commessi, che visti controluce valgono il massimo stagionale in termini di contatti irregolari subiti dai pistoiesi.

Perlomeno la GTG ha saputo approfittare delle infrazioni altrui sulle proprie azioni di tiro, registrando un ridente 16/19 a cronometro fermo (84%). Nel pitturato invece non serve faticare per riconoscere la supremazia di Morgillo. Il lungo biellese si è reso autore di 23 punti e 10 rimbalzi, con Magro e Del Chiaro a fare spese del suo atletismo e della profondità del suo raggio d’azione. Fortuna che a sorreggere il Pistoia Basket, per restare sui singoli, c’abbia pensato un Utomi da All Star Game. In realtà però, nella lettura delle gare sono quasi sempre gli aspetti collettivi a meritare l’attenzione principale.

PERCENTUALI D’ORO

Nell’era delle macchine da punti che popolano la NBA (anche la WNBA) e nella stessa era delle statistiche e dei match analyst, ci si trova spesso a parlare del club dei 50-40-90 e di cosa rappresenti. Sono stati, sono e saranno pochissimi i fenomenali tiratori in grado di tenere in una stagione il 50% da due, il 40% da tre e il 90% ai liberi. Larry Bird, Dirk Nowitzki, Elena Delle Donne, Kevin Durant, Stephen Curry e pochi altri. Per una sola sera Pistoia questa folle soglia l’ha superata per due terzi. Per mettere i puntini sulle i: 21/35 da due (60%), 8/18 da tre (44%), 16/19 ai liberi (84%). Il che significa 52% dal campo, esclusi naturalmente i viaggi in lunetta.

Pareggiato il record della semifinale di Supercoppa con Chiusi, mentre per trovare di meglio bisogna tornare alla vittoria di Cento della scorsa stagione (69% da due e 50% da tre). Quando tiri così la ragione non può risiedere unicamente nella casualità di una serata più frizzantina del solito. Da quando infatti la GTG si è sbloccata da fuori in casa con l’UCC Assigeco Piacenza, le buone scelte di tiro che in generale non sono mai mancate né dentro l’arco né fuori si sono concretizzate maggiormente, premiando la bontà della circolazione e la voglia di cercarsi dei giocatori pistoiesi. Se poi Utomi fa 9/11 dal campo tra l’altro varie volte mettendosi in proprio dal palleggio, beh c’è poco da dire, bravo lui e meglio per tutti.

TERZO QUARTO DA.. «POLLI»

Il titolo per definire la terza frazione dei biancorossi ce lo regala direttamente coach Brienza. Oltre al simpatico epiteto il tecnico canturino sottolinea l’esigenza di compiere passi in avanti dal punto di vista della gestione di gara. In effetti il brutto rientro di Pistoia dall’intervallo sarebbe potuto costare caro, se la squadra non fosse poi riuscita a riaccendersi in modo ottimale come ha fatto nell’ultimo tempino. Anche i numeri parlano forte e chiaro: 23-11 di parziale per Biella (29-13 se considerati anche i primi due minuti del quarto periodo), 7 palle perse (delle 14 totali) e 4 rimbalzi offensivi (dei 10 totali) concessi agli avversari.

Sottovalutazione? Leggerezza? Frenesia? Saperlo non cambia un granché. L’importante è non ripetersi, con corrazzate più ciniche e navigate sarebbe come giocare col fuoco. Del resto il cambio di passo che ha posto fine al momentaccio (7-24 negli ultimi 8 minuti), così come la prova appagante del primo tempo, dimostrano una volta di più le enormi potenzialità del gruppo. Non solo per la diffusa qualità e per come sia messa a sistema, ma anche e soprattutto per l’agonismo che scorre nelle vene di questo Pistoia Basket. Basta non dimenticarselo, evitando pericolosi black out.