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Basket / Serie A

Pistoia Basket, la vittoria di Trieste ci insegni a guardare davanti

Il Pistoia Basket deve solo pensare a vincere. Nuovo successo esterno dopo dieci mesi: decisivi Brandt, Salumu e Justin Johnson (come l’omonimo Kerron…)

Cosa ci insegna la tripla di Fernandez con cui Trieste ha battuto Sassari? A guardare avanti.  La mezzora di comporto tra la gara del PalaEur e quella dell’Allianz Dome ha fatto sì che prima si potesse esultare per la vittoria al fotofinish del Pistoia Basket contro la Virtus Roma e poi si precipitasse nel momentaneo sconforto.

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Momentaneo, appunto, perché il successo a Roma ha un’importanza Capitale (a maggior ragione dopo la vittoria di Trieste) altrimenti la OriOra si sarebbe trovata nella scomoda posizione di chi insegue. Oggi la classifica ci dice che Treviso è lontana (16 punti), ma Roma (14) molto più vicina al Pistoia Basket e ai giuliani (entrambe a 12). E mai come adesso la squadra di Bucchi – in piena crisi dopo sette ko di fila – dovrà guardarsi alle spalle. Sempre che il coach romagnolo non venga esonerato – Pillastrini e Markovski sono alla finestra e la dirigenza attiva sul fronte mercato – e che la squadra venga rinforzata.

Con il sacco di Roma, operato da Justin Johnson, la lotta per il terzultimo posto è tornata a tre. Ma dopo ventuno giornate è lapalissiano che non si può fare affidamento sui risultati della altre. Ben venga, allora, il conto di Michele Carrea, che prima di affrontare la Virtus sosteneva che erano necessarie altre cinque o sei vittorie per salvarsi. 

DOPPIO TURNO AL PALACARRARA

Quello che il coach intendeva, lo ha ripetuto diverse volte durante la stagione: Pistoia deve fare la corsa esclusivamente su stessa, non sulle altre. Anche perché gli equilibri di un campionato in cui sedici squadre su diciassette (eccetto Pistoia ,quindi) ritoccano continuamente il roster, sono mutevoli. Proprio Trieste lo insegna.

Ma guardiamo avanti. All’orizzonte ci sono due gare di fila al PalaCarrara: la Kobe’s night contro Reggio Emilia e poi il match con la Fortitudo. Difficili, ma non impossibili. Ritornare a vincere in casa – non accade da prima di Natale – è imprescindibile, fare bottino pieno l’obiettivo al quale aspirare. A tal proposito la speranza è che Aristide Landi prenda parte alla contesa: ruotare in sette, come accaduto a Roma (solo 5’ di Della, che di media ne gioca 12), non è più sostenibile.

UN RISCATTO NATO DA DENTRO

Dopo la tripla di Kyzlink e il 6-0 di svantaggio iniziale coach Carrea ha chiamato time out e tutti noi abbiamo pensato alla gara con Treviso. In effetti il primo quarto d’ora è da archiviare come negativo. La reazione, iniziata prima dell’intervallo con la tripla del 46-36 di un Salumu precisissimo (4/5 da tre) è stata tecnica, ma più che altro mentale. Come ha sottolineato Carrea: «Non è dipeso da cosa gli ho urlato, ma dal fatto che hanno smesso di guardare ai problemi e cercato la soluzione». La difesa è salita di livello e questo, unitamente agli errori di Roma, ha permesso di correre in contropiede e aumentare l’efficacia degli attacchi. Brandt ha fatto la differenza al centro del pitturato (chiudendo con un plus/minus da capogiro: 19), Petteway ha scelto di segnare l’unica bomba (su nove tentativi) nel momento cruciale, ovvero il tiro del -1 (55-54) che ha attizzato il fuoco della rimonta quando le energie potevano venir meno. Nella volata finale entrambe hanno sbagliato molto, ma del resto parliamo di due squadre che nuotano per non affogare.

DA KERRON A JUSTIN: ALTRO CHE DATA PALINDROMA

Alla fine, l’ha risolta Justin Johnson con un tiro in sospensione nel traffico, al termine di un’azione decisiva che Petteway stava gettando alle ortiche. I più romantici dicono che sia stato aiutato da un soffio di Kobe: lui le scarpe e gialle e viola in ricordo del Mamba aveva pure deciso di indossarle. 

Poco più di un anno fa un altro Johnson, Kerron, decideva con un canestro simile (ma con un’azione differente) la trasferta di Reggio Emilia: era uno scontro salvezza, ma ancora nessuno lo sapeva. L’omonimo Justin ha fatto lo stesso per la seconda stagione consecutiva in un giorno che invece si palesa 366 volte in 10 mila anni. Curioso. Speriamo di non dover aspettare tanto per un’altra vittoria esterna del Pistoia Basket.

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Giornalista pubblicista e laureato in Lingue e Letterature Straniere all'Università di Bologna. Scrive per Pistoia Sport, Giornale di Pistoia e Corriere Fiorentino

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