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Basket / Serie A

Pistoia Basket, tutti a Treviso

Troppo pesante l’assenza di Angus Brandt per valutare il lavoro del Pistoia Basket, ma gli spunti di riflessione non mancano. Sperando di rivederlo a Treviso…

Se questa fosse un’arringa vera, al termine di un’articolata ricostruzione dei fatti chiederei alla Corte l’assoluzione dei giocatori del Pistoia Basket perché il fatto non costituisce reato. Sarebbe un modo per riconoscere che sì, abbiamo perso, tuttavia sono mancati sia il dolo – ci mancherebbe altro –  che la colpa o la preterintezione. In subordine, ove il popolo del PalaCarrara non intendesse essere clemente con la squadra, chiederei almeno il riconoscimento delle attenuanti generiche.

Sì perché l’assenza di Angus Brandt in entrambe le partite è stata un fattore troppo determinante e sarebbe disonesto sorvolare su questo aspetto. Dice bene Carrea, il fisico del 4 di riserva di Bologna era più importante della stazza di tutti quelli che si sono alternati nel nostro spot di 5. Del resto si sapeva, le Vu Nere sapranno essere protagoniste di questo campionato, il loro roster è profondo, robusto e pieno di qualità, pertanto non era contro la Virtus che Pistoia aveva l’obbligo di vincere. L’assenza di Angus ha inciso sia negli equilibri di squadra sui due lati del campo, sia nel rendimento di Zabian Dowdell, che – non a caso – non ha particolarmente convinto, probabilmente messo in difficoltà anche dalla mancanza di dialogo con il pivot.

Del resto nessuno sta cercando alibi, con grande onestà intellettuale il coach si è assunto le proprie responsabilità per non aver saputo trovare risposte efficaci al nostro momento di emergenza e per non essere riuscito a far punti in classifica, cosa che, alla fine della fiera, è l’unica che conta davvero.

Adesso, però, il calendario ci propone due sfide difficili ma non impossibili contro Treviso e Roma, quelle in cui – tanto per esser chiari – ci si comincia a misurare la febbre sul serio. Cosa è lecito aspettarsi? Su cosa puntiamo i fari?

Intanto su D’Ercole, che non è e non può essere il giocatore visto fino ad adesso. Forza e coraggio, i punti arriveranno. Non so se è il problema di Lollo, certamente la spia di una certa emotività in molti dei ragazzi è accesa sulla percentuale ai liberi, francamente imbarazzante per dei professionisti. Per assurdo nelle prossime due gare, in cui – a differenza delle sfide con Trento e Bologna – è lecito sperare in una vittoria il rischio è che la palla possa diventare ancora più pesante, pertanto dovrà essere bravo il nostro coach, nei prossimi giorni, a far scendere la pressione senza perdere intensità negli allenamenti.

Vi è poi Petteway, croce e delizia del PalaCarrara. Le sue percentuali non sono male, mi domando però quanto potrebbero salire con un briciolo di logica in più nelle scelte di tiro. Del resto si sa, Terran è così, prendere o lasciare. Quando si infiamma è lecito sperare in un filotto di canestri, quando si spenge è più dannoso della grandine. 

Contro Bologna abbiamo avuto il sussulto migliore, in campo e sugli spalti, in quel piccolo parziale che nel terzo quarto ha portato la OriOra sul meno -6 (40-46), poi il talento di Bologna e un paio di fischi dubbi l’hanno nuovamente riportata giù. Peccato, che nessuno abbia avuto il coraggio di prendere un tecnico chirurgico, sarebbe venuto giù il palazzo dalle proteste e avrebbe forse trovato inerzia. Peccato.

Adesso comincia il conto alla rovescia per due sfide che possono dire tanto sulle reali possibilità di salvezza. Ci sono curiosità e voglia di vincere, tutti a Treviso.    

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