Basket / Serie A2
Pistoia Basket: un’annata da montagne russe. Si chiude la stagione 2020/21
Per lo staff tecnico del Pistoia Basket, tra infortuni, covid e palazzetti, è stato sicuramente un anno difficile. Carrea soddisfatto dei suoi: «Sforzo extra, bravi tutti»
«Io sono sempre stato favorevole alla ripartenza di questo campionato – diceva coach Carrea poche settimane fa in conferenza – perché non volevo far disinnamorare le persone di questo sport e perché c’è comunque tanto lavoro dietro. Tutto questo però andava fatto senza dimenticare che ci sono dei lavoratori, ovvero noi che andiamo in campo, che sono esposti a dei rischi settimanali. La situazione Pistoia di inizio stagione avrebbe dovuto allertare un po’ tutti di quel che sarebbe potuto succedere, ma così non è stato».
Era il 7 maggio 2021, Pistoia era a un passo dai playoff. Michele Carrea sottoscriveva – per l’ennesima volta in stagione – un discorso riguardo la dubbia gestione del campionato 2020/21.
LA GESTIONE DELLA STAGIONE 2020/21 PER PISTOIA, E NON SOLO…
La GTG Pistoia, ahinoi, poteva e doveva essere un bel campanello d’allarme per il prosieguo regolare della stagione 20/21, ma purtroppo non è stato così. I tanti casi di Covid avuti nel roster biancorosso hanno costretto lo staff tecnico di Pistoia ad interrompere a più riprese la preparazione estiva ed hanno portato coach Carrea a dover disputare la Supercoppa con sette giocatori a referto di cui, almeno, 4 under. Così non poteva funzionare, era palese. A settembre era toccato a Pistoia, a novembre poteva toccare a chiunque altro e questo avrebbe reso il campionato iniquo.
La LNP però non ne ha voluto sapere, ed il campionato è partito. Da qui comincia il valzer dei rinvii – giornata dopo giornata – e Pistoia, per i problemi sopra elencati, arriva ovviamente in ritardo di condizione all’inizio del campionato di Serie A2 2020/21.
L’INFORTUNIO DI MARKS, IL VERO CROCEVIA DELLA STAGIONE
Se il Covid aveva iniziato a rendere tortuoso il cammino di Pistoia in questa stagione, l’infortunio al polpaccio di Derrick Marks è stato un vero e proprio ‘colpo di grazia’ per la GTG. La guardia americana – sempre tra i 7 a referto in Supercoppa – aveva iniziato la sua avventura pistoiese nel migliore dei modi. In un momento di massima difficoltà come quello vissuto dalla GTG a settembre, Marks si era letteralmente caricato la squadra sulle spalle disputando le tre partite di Supercoppa con una media di 23.7 punti ad allacciata di scarpe.
La perdita del numero 0 in campionato (una sola presenza), costringe poi Michele Carrea ed il suo staff a stravolgere completamente i piani iniziali. Due mesi di cammino nel girone rosso di A2 senza la guardia titolare, sarebbero stati duri per qualsiasi squadra, per Pistoia – squadra giovane – lo è stato ancora di più. Il percorso “americanless” prosegue fino a dicembre inoltrato quando nell’head quarter del main sponsor biancorosso viene presentato Tre’Shaun Fletcher.
L’attuale numero 12 biancorosso, prelevato dalla Fortitudo Bologna, non rappresentava però, per caratteristiche fisiche e tecniche, il perfetto sostituto di Derrick Marks. La mancanza di possibilità di pescare dall’estero – mercato bloccato causa Covid – porta dunque Fletcher in biancorosso e costringe Carrea ed il suo staff a degli aggiustamenti tecnici a stagione in corso.
LA QUESTIONE PALAZZETTO
«La stagione nostra ha avuto anche delle complicanze legate alle palestre – spiegava coach Carrea dopo gara 3 – ed il mio staff è stato bravo a compiere questo sforzo extra per aiutare la squadra a lavorare al meglio». Concludeva così, l’allenatore biancorosso, l’annosa faccenda palazzetto che ha coinvolto Pistoia in questa stagione. Prima PalaTerme, poi PalaBertolazzi con partite al PalaTerme, poi – infine – PalaCarrara. Insomma, se Covid e Marks avevano già mescolato le carte abbastanza, questo è stato ulteriore motivo di «lavoro extra» per tutto lo staff tecnico della GTG.