Pistoiese e Sergio Iorio: quali sono le intenzioni dell’imprenditore?

Per il progetto di Iorio è decisiva la categoria da cui ripartire. E da Agliana potrebbe venire un bell’aiuto…

A distanza di poche ore dall’esclusione della Pistoiese dal campionato di Serie D, un primo piccolo passo verso la rinascita del club arancione è stato fatto. A rompere il ghiaccio è stato Sergio Iorio, imprenditore genovese ceo di Italmatch Chemicals, che attraverso una lettera aperta alla città ha dato la propria disponibilità a prendere parte alla causa della “Nuova Pistoiese”. Iorio, pur avendo origini liguri, è da moltissimi anni legato sia alla città, avendoci trascorso una fetta importante dell’infanzia assieme al padre, che ai colori arancioni e non è nuovo a manifestazioni d’affetto nei confronti dell’Olandesina. La sua candidatura come uomo forte da cui far ripartire il progetto per ricostruire il futuro della Pistoiese arriva però a titolo personale e non come CEO della multinazionale del settore chimico che, a quanto si apprende anche da passate dichiarazioni di Iorio, non può essere coinvolta in questo tipo di progetto.

I TENTATIVI PASSATI

Come ammesso anche dallo stesso imprenditore, quello attuale non si tratta del primo tentativo da parte di Iorio di contribuire attivamente ad aiutare la Pistoiese. Nel dicembre 2021, col club che navigava nei bassifondi di classifica della Serie C, Iorio dà la propria disponibilità ad aiutare la società, in cui vi era ancora la famiglia Ferrari, fornendo risorse per operare nel mercato invernale, con l‘obiettivo di aiutare il club a centrare la salvezza e, in caso positivo, rilevare il 50% delle quote societarie nell’estate seguente. L’accordo verbale di massima era stato raggiunto, ma la storia insegna che – spesso – scripta manent ma verba volant. Ed è così che il presidente Ferrari, trovata la possibilità di siglare un pre-accordo per la cessione del 100% delle quote, conclude la trattativa il 30 dicembre cedendo il club alla Digimark Group e Omega, entrambe facenti capo a Lehmann, preferendo così un’operazione di cessione totale ad una di rinforzo e affiancamento futuro.

Dopo la retrocessione maturata ad Imola, il nuovo progetto tedesco della Pistoiese comincia con la volontà di uscire subito dalla Serie D, ma, nuovamente nel mese di dicembre, emergono le prime grane, legate sia alle indagini legate alla Omav e a Lehmann che ai mancati pagamenti degli stipendi dei giocatori. Ed ecco che, all’ultima gara casalinga del 2022, spunta di nuovo Sergio Iorio al “Melani”. E chi lo conosce, sa che non può essere un caso. Nuove voci iniziano a rincorrersi, ma stavolta l’imprenditore fa chiarezza. «Potrei entrare come socio di minoranza – rivela in una diretta social coi tifosi – ma allo stato attuale, con questa proprietà, è impossibile per chiunque rilevare la società». Tradotto: interesse per l’arancione ancora vivo ma non concretizzabile con quel management e quella proprietà.

UN FUTURO…NEROVERDE?

Senza altri sussulti degni di nota, si arriva alla dichiarazione sottoscritta poche ore fa. Non è però tutto così semplice, almeno non come sembra. Se è vero che nel futuro di Iorio potrebbe esserci la Pistoiese, è altrettanto vero che del futuro del club arancione si sa pochissimo, se non niente. L’Us Pistoiese andrà in fallimento e colui che vorrà investire in un nuovo progetto arancione dovrà fare i conti con una categoria di ripartenza che ad oggi è rappresentata da un enorme punto interrogativo. Ma c’è una possibilità che a Pistoia ci sia una squadra di Serie D l’anno prossimo? La risposta è sì. Regolamenti federali alla mano, è possibile trasferire il titolo sportivo di una società da una città ad un’altra purché entrambe facciano parte della stessa provincia. Volendo essere ancora più espliciti, il titolo dell’Aglianese, in punta di legge, potrebbe essere trasferito a Pistoia e quindi disputare il campionato di Serie D con la nuova società che dovrebbe passare anche da un cambio di denominazione sociale.

E per Iorio l’Aglianese non è esattamente una realtà sconosciuta. Fabio Fossati, attuale presidente neroverde, recentemente ha smentito l’interesse per la Pistoiese. Ma è altrettanto vero che Iorio, in questi mesi, ha fatto capolino diverse volte sulle tribune del “Bellucci” e soprattutto già conosce alcuni membri dello stato maggiore dell’Aglianese. Del resto, è quantomeno curioso che gli uomini operativi che in estate hanno dato vita alla nuova Aglianese dopo il passaggio delle quote di maggioranza del club da Perriello a Fossati siano stati gli stessi che Iorio aveva annunciato di voler inserire nella Pistoiese ai tempi in cui andò vicino ad entrare come socio di minoranza nel club arancione, allora in mano alla famiglia Ferrari. Perché i nomi di Fabrizio Salvatori e Gianni Trombetta, dallo scorso luglio direttore sportivo e amministratore delegato dell’Aglianese, erano già circolati a Pistoia, proprio nel momento in cui l’imprenditorie genovese sarebbe potuto intervenire per puntellare l’organigramma orange.

Di sicuro presentare un progetto di ripartenza per la storia della Pistoiese che contempi la Serie D avrebbe molto più appeal e interesse per la piazza e soprattutto per altri investitori rispetto ad una ripartenza dal basso che potrebbe iniziare dalla Terza Categoria come anche da serie più alte come Promozione o Eccellenza. Non è assurdo quindi pensare che Iorio possa reputare la pista Aglianese come la miglior “uscita d’emergenza” possibile per riportare fin da subito la quarta serie a Pistoia. Per finalizzare così quella mira ai colori arancioni che Iorio aveva manifestato già nel 2021 e che ora potrebbe andarsi a compiere, seppur con quasi tre anni di distanza e comunque in una categoria del calcio dilettante invece che tra i professionisti.