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Calcio / Serie C

Pistoiese-Gozzano, lo spunto tattico: cosa non ha funzionato contro i piemontesi

Troppa distanza fra i reparti, poca pazienza e lucidità: questi i difetti maggiori palesati dalla Pistoiese contro il Gozzano

La partita tra Pistoiese e Gozzano è stata una continua battaglia tattica, generata in parte dalle caratteristiche delle squadre e in parte dalle necessità contingenti, dovute a inferiorità numeriche e cambi obbligati. Tante piccole partite nella gara, da cui però sono emersi due dati abbastanza ricorrenti: la capacità del Gozzano di attaccare con tanti uomini costringendo la Pistoiese ad allungarsi, spezzandosi a sua volta, oltre all’incapacità degli arancioni di portare tanti uomini insieme in area e di attaccare con efficacia il muro difensivo dei rossoblù dopo l’espulsione del loro difensore centrale.

Partendo dal primo aspetto, ovvero quello relativo al Gozzano, la forza dei piemontesi è stata quella di giocare in maniera aggressiva da subito, lasciando quattro se non cinque giocatori sempre in zona d’attacco a giocare a ridosso della difesa della Pistoiese. La loro velocità a verticalizzare e a far arrivare il pallone in avanti con pochi tocchi è stata alla base del buon avvio dei rossoblù, che comunque non sono mai riusciti a sfondare facilmente la linea difensiva arancione. Hanno però tenuto palla, diretto il gioco e fatto la partita che volevano, costringendo la Pistoiese a spezzarsi e a perdere pericolosità a livello offensivo. Proprio questo aspetto ha prodotto uno dei limiti più evidenti degli arancioni nel primo tempo: il fatto di non riuscire a riempire l’area quando la palla arrivava sul fondo o anche solo quando si creava un vantaggio sulle corsie laterali. Le distanze troppo grandi non hanno dato i tempi giusti per gli inserimenti e i rimorchi, limitando di molto la pericolosità della Pistoiese a livello offensivo. 

L’altra difficoltà della squadra di Pancaro si è vista quando l’olandesina si è trovata ad attaccare il Gozzano in vantaggio di un gol ma con un uomo in meno. La squadra piemontese si è rintanata nella propria metà campo, difendendo con ordine e solidità, senza concedere quasi mai l’area agli arancioni. Dal canto suo la Pistoiese ha palesato le stesse difficoltà emerse due settimane fa in una situazione molto simile contro l’Albinoleffe. Poca pazienza, poca lucidità e soprattutto un giro palla sempre molto prevedibile e senza improvvise verticalizzazioni o cambi di gioco, tutti aspetti che hanno reso meno difficile il compito agli avversari. Il Gozzano invece, con i reparti corti, ha sfidato la Pistoiese, rischiando spesso l’uno contro uno, senza che però questo desse vantaggi netti alla squadra orange, anche perché gli spazi per infilarsi non c’erano e raramente sono stati creati con inserimenti e sovrapposizioni che potessero scombinare l’ordine difensivo della squadra di mister Sassarini.

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Originario di Montecatini, giornalista, dal 2005 scrive su Il Tirreno e dal 2014 anche per Pistoia Sport. Ama in maniera viscerale lo sport e le sue storie. Nel tempo libero cerca di imitare le gesta sportive dei campioni, con scarsi risultati. Tattico "ad honorem" della redazione.

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