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Calcio / Serie C

Pistoiese, la cura scaccia crisi del presidente Orazio Ferrari: «Serve unità d’intenti»

nella foto Marco e Orazio Ferrari

Il DG Marco Ferrari: «Se qualcuno pensa che quello fatto fino ad oggi basti, bisogna che alzi la mano e faccia un passo indietro»

Dopo le parole del DS Giovanni Dolci nel post gara di Pistoiese – Olbia, alla conferenza stampa infrasettimanale sono intervenuti il presidente Orazio Ferrari e il direttore generale Marco Ferrari. Tanti gli argomenti trattati dai vertici del sodalizio arancione che hanno fatto un punto della situazione in merito al momento difficile che sta attraversando la squadra nell’anno del centenario: «Avevamo previsto dieci giorni fa di procedere a verificare le tre partite che avevamo da affrontare – ha commentato il presidente dell’olandesina – vale a dire Pro Vercelli, Pontedera e Olbia, per poi fare il punto della situazione. Cosi è stato. Anche se pur con un giorno di ritardo, stiamo procedendo a fare la conferenza stampa. Quindi ritengo di disapprovare quanto ho letto, riguardo al fatto che non ci metto la faccia.

«A mio avviso – ha continuato Orazio Ferrari – le tre partite erano un traguardo importante che purtroppo speravo che fosse superato dalla squadra più agevolmente, con più punti guadagnati. In realtà sono stati soltanto tre e quindi la situazione non è migliorata. Questo ha portato a vari interventi degli addetti ai lavori, ad un confronto all’interno della società e oggi con la stampa. Vorrei cogliere l’occasione per capire i motivi e quello che si può fare. Premetto che lo spirito con il quale sto affrontando questa conferenza stampa è unicamente costruttivo e collaborativo. Il primo compito mio è quello di tutelare e fare tutto quello che è possibile per sostenere e migliorare quelle che sono attualmente le situazioni precarie che in qualche maniera dobbiamo risolvere. Credo che come in tutti i momenti di difficoltà, per farlo facilmente, serve unità d’intenti. Questo aspetto al momento è molto forte all’interno, un po’ meno all’esterno ed è comprensibile, perchè purtroppo mi rendo conto che quelle aspettative che anche noi avevamo, non hanno dato risultati che volevamo. Questo non significa che debba essere buttato tutto via e che si debba saltare il banco. Non vogliamo lasciare nulla di intentato e comunque vogliamo rimediare agli sbagli, se sono stati fatti».

LE ACCUSE

«Sono stati sollevati problemi di una squadra smantellata ma io sinceramente non vedo dove si sia verificata questa situazione. Ci dicemmo che si doveva cercare di mantenere tutto quello che potevamo e credo che il possibile sia stato fatto. Se vogliamo entrare nello specifico, il portiere per esempio (Pisseri, ndr) non è voluto rimanere a nessuna condizione e lo posso anche capire. Ha ritenuto opportuno andare in una squadra che forse sulla carta era la prima candidata per la vittoria e andare in serie B».

PIU’ RISORSE

«Si continua a parlare delle risorse. Non sono qua a dirvi di credermi o meno, ma se la mia parola non conta verificate di persona. Vi posso garantire che la società ha messo a disposizione risorse importanti. Questo perchè l’obiettivo era quello di cercare di dare l’opportunità a chi in qualche maniera doveva lavorare in questo ambito, di poter avere un budget importante. Ho pressato – ha sottolineato il presidente – perchè la squadra venisse fatta al meglio e si tenesse conto delle risorse che avevamo messo in campo. Dicono che la squadra è stata fatta in ritardo. Non lo so, non mi compete. Si chieda la risposta a chi di competenza. Certo io non ho detto aspettiamo a fare la squadra, non me lo sono mai sognato, semmai il contrario. A prescindere non mi sembra nemmeno che sia accaduto quanto si dica. Sembra che sia stata fatta la squadra dieci giorni fa, ma non è così se non per gli ultimi due elementi arrivati a fine mercato. Ma il direttore sportivo avrà i suoi buoni motivi. Se ha aspettato non credo che lo abbia fatto in senso negativo, avrà fatto le sue considerazioni».

TRATTATIVE RESPINTE

«Sento lamentele da tutte le parti riguardanti la cessione della società. Io mi sono reso sempre disponibile per un eventuale interessamento. Eravamo arrivati ad un accordo che sembrava potesse andare a buon fine con gli americani. Nel momento in cui la trattativa doveva essere conclusa ci è stato scritto che avevano avuto un ripensamento e non erano interessati. Più che ribadire che sono disponibile a valutare, francamente non so che cosa si debba dire. Mi portino qualcuno, voglio essere esonerato da questo problema, se si pensa che sia io il problema che pone degli ostacoli. Sarei disponibile a qualsiasi trattativa per migliorare le sorti della Pistoiese. Anche davanti ad un garante, come ad esempio il sindaco».

SULLA HOLDING ARANCIONE

«Ho rimesso a disposizione e per regalo – ha evidenziato Orazio Ferrari – parte delle mie quote, a fronte di brave persone, di ottimi imprenditori che si resero e si rendono disponibili tutt’ora a dare una mano anche in questi momenti di difficoltà e anche dietro chi forse li rimprovera anche. Io mi sento invece in dovere di ringraziarle, perchè è un gruppo di persone serie che mi stanno aiutando, dandomi oltretutto la possibilità di avere una maggiore forza. Chi pensa e chi dice poi che io sia qua per interesse, non voglio prenderlo nemmeno in considerazione e dico che posso essere solo rammaricato di questa accusa. Credo sia facilmente intuibile e se qualcuno conosce una persona che nel gioco del calcio prende soldi me lo dica. In Lega Pro non ne conosco uno».

«Per finire – ha concluso il presidente della Pistoiese – non tollero nemmeno chi pensa che non ci metta la faccia. Se ci fosse una contestazione utile e produttiva probabilmente le cose sarebbero anche più facili da risolvere. E altrettanto credo che siano irrispettose le offese che abbastanza frequentemente sono manifestate. Credo che ci voglia rispetto e per uscire da queste difficoltà bisogna cercare che ci sia unità d’intento. Non devono farmi gli applausi, non me li merito, ma non cerchiamo neanche di essere distruttivi, perchè se si deve fare questo, allora bisogna buttare il cappello per aria e arrivederci e grazie a tutti. Questo sicuramente a me sembra una follia».

IL DIRETTORE GENERALE

«Sicuramente se siamo in questa situazione – ha commentato Marco Ferrari – vuol dire che evidentemente sono state fatte delle scelte sbagliate. Questo magari è un momento in cui dobbiamo prendere consapevolezza ma il campionato non è finito oggi e penso che ci voglia tempo per dare dei giudizi complessivi. Sicuramente bisogna ribaltare una situazione che in questo momento è complicata, quindi noi faremo tutto quello che c’è da fare per ribaltarla. Noi rappresentiamo la proprietà, un confine labile ma importante e in quanto proprietà siamo sempre responsabili. Se siamo qui oggi è perchè ne siamo consapevoli. Però allo stesso tempo siamo responsabili di tutto ciò che diciamo, delle scelte che facciamo e dei collaboratori che scegliamo. Da un punto di vista tecnico – ha continuato il DG – le scelte sono fatte dal direttore sportivo, in sinergia con l’allenatore e con il proprio staff tecnico, quindi credo che i motivi degli errori che sono stati fatti, devono essere ricercati all’interno di questo gruppo di lavoro. Però premetto e ripeto che la responsabilità è anche di chi amministra, perchè nessuno si è mai tirato indietro. E’ anche giusto che ognuno si assuma le proprie responsabilità perchè è dall’assunzione di responsabilità che poi si riesce anche a trovare una soluzione per fare meglio».

UN MAGGIORE PATRIMONIO

«In un momento così particolare e pesante all’esterno – ha evidenziato Marco Ferrari – tante squadre si sono ridimensionate, tante altre hanno aumentato vertiginosamente l’ uso del minutaggio, mentre noi abbiamo provato a investire di più. Il che non vuol dire arrivare primi ed andare in serie B, ma avere maggior patrimonio. Vuol dire avere giovani di proprietà, vuol dire avere per la prima volta nove giocatori con contratto biennale. E’ chiaro che questa è una scelta che influisce sul fatto di completare la squadra prima o un pò dopo. Fino ad ora cambiare sempre è stata una scelta obbligata. Partendo con due o tre giocatori ci vuole più tempo a completare la rosa, ma l’anno prossimo con questa ossatura importante avremo meno difficoltà a definire la squadra e questo fa parte di un percorso di crescita. Poi so benissimo che siamo giudicati per i risultati che adesso ci danno contro, ma questo è stato il programma che la società si è dato e ha fatto. Sicuramente delle scelte saranno state sbagliate ma questo è stato un percorso logico di crescita inequivocabile. Siamo all’undicesima giornata e siamo qui per capire cosa c’è di sbagliato ma con la fiducia e la voglia di ribaltare questa stagione.

SU MISTER FRUSTALUPI

«Noi ci aspettiamo di più da tutti – ha sottolineato il direttore generale – quello che abbiamo fatto fino ad ora non basta. Se qualcuno pensa che quello fatto fino ad oggi basti, bisogna che alzi la mano e faccia un passo indietro. Se poi vogliamo creare degli alibi, li possiamo trovare ma credo sia arrivato il tempo che gli alibi sono finiti, compreso per noi. Dobbiamo ribaltare questa situazione e dobbiamo fare di tutto per uscirne al meglio».

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Da sempre pretoriano della tribuna del “Melani”, ama il calcio e crede ancora che una palla a scacchi bianchi e neri possa dettare i versi della poesia d’amore più bella del mondo. Anima blucerchiata e al tempo stesso profondo conoscitore di tutto ciò che ruota intorno all’Olandesina, è a Pistoia Sport dal 2019 dove si diverte un mondo insieme a tanti giovani penne del giornalismo pistoiese.

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