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Return To Play, Barbieri: «Febbraio e marzo micidiali per la medicina sportiva»

Il dottor Roberto Barbieri

«Tanti atleti dovranno sottoporsi nuovamente alla visita medico sportiva. Più lungo l’iter per i non professionisti» così il dott. Barbieri sul Return To Play

«Parlando con i colleghi della medicina sportiva sembra che qualcosa da adesso alla fine della settimana potrebbe cambiare». Un bagliore di speranza dunque che il macchinoso iter – specie per i non professionisti – del Return To Play possa essere alleggerito a breve.

Ad ora infatti le previsioni non sono troppo rasserenanti per i centri di medicina sportiva. «Un atleta in possesso di visita medico sportiva agonistica che contrae il Covid – ci spiega Barbieri, medico del Pistoia Basket e della Pistoiese– rimane immediatamente privo di certificato. A questo punto la persona interessata dovrà aspettare un tampone negativo e poi provare a prenotare la visita per riottenere l’idoneità a giocare».

Quanto tempo si deve aspettare dopo essere guariti dal virus?

«Il consiglio è quello di attendere almeno trenta giorni dopo la negativizzazione per evitare che vi siano strascichi che non consentirebbero di avere il lascia passare. Detto questo si capisce che il boom di contagi di questo periodo porterà ad un conseguente aumento vertiginoso di richieste di visita medico sportiva agonistica nei mesi di febbraio e marzo. Questo per quel riguarda i non professionisti. Coloro che invece giocano in squadre professionistiche ed hanno quindi un medico sportivo all’interno del gruppo squadra avranno sicuramente una proceduta più rapida per ottenere l’ok».

Che tipologia di visita dovrà svolgere il paziente?

«Dipende. I soggetti che hanno semplicemente un po’ di influenza o sono addirittura privi di sintomi saranno sottoposti a prova da sforzo e si misurerà la saturazione del sangue. Per chi invece ha avuto sintomi più gravi o è stato addirittura ricoverato il discorso cambia. Per questi casi si dovrà ricorrere a un holter cardiaco per 24 ore, a degli esami del sangue specifici e si può anche richiedere una risonanza magnetica cardiaca per controllare bene le vie respiratorie. Sarà il centro sportivo che ha rilasciato la visita a decidere, dopo accurati accertamenti, qual è la migliore soluzione per il paziente».

Cosa potrebbe cambiare nei prossimi giorni?

«Sono in costante contatto con i medici sportivi nazionali e so che martedì 4 ci sarà una riunione della FMSI ma non so se già in quella circostanza ci saranno dei cambiamenti. Ad ora molte società hanno problemi evidente perché diversi dei loro atleti sono positivi o stanno riscontrando difficoltà ad ottenere un appuntamento per la visita medico sportiva. Le regole momentaneamente sono quelle evidenziate sopra, ma probabilmente nel giro di una settimana ci saranno aggiornamenti. Questo iter crea problemi per atleti e per centri sportivi».

Insomma, non sarà una ripresa semplice per gli sportivi e per le società

«Non troppo direi. Perché al momento sono tanti gli atleti positivi e il rinvio di una gara è la naturale conseguenza in caso di svariate positività. Quindi chiunque dovrà prestare la massima attenzione e sottoporsi al tampone per tornare a giocare. Le società dovranno dunque sperare di recuperare al più presto i contagiati e sperare che nel frattempo nessun altro si positivizzi»

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