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Basket / Giovanile

Riismaa bomber in C Gold: «Merito dei miei compagni. Che onore allenarmi con il Pistoia Basket»

Riismaa in azione contro Agliana

Il giovanissimo Joonas Riismaa, estone di nascita, ha trascinato con 30 punti Montale al primo successo in campionato. E nel frattempo si allena anche con l’Oriora

“Balance is the key”. L’equilibrio è la chiave. Questo si legge per prima cosa spulciando il profilo Instagram di Joonas Riismaa, cestista in forza tra le fila del Pistoia basket Accademy (con cui gareggia nel campionato Under 18) e di Montale (attualmente impegnata in serie C Gold). Classe 2002, estone di nascita, Riismaa può già vantare un curriculum di tutto rispetto, tra cui spiccano il quarto posto conquistato alle Finali Nazionali U18 Eccellenza con la casacca della Mens Sana Siena e diverse convocazioni da parte della nazionale junior del suo paese. A Pistoia è arrivato all’inizio della scorsa stagione e qui ha deciso di rimanere anche quest’anno per continuare a crescere, sia sotto il profilo umano che sotto quello sportivo. 

Noi di PistoiaSport lo abbiamo intervistato proprio per parlare della sua avventura in terra pistoiese e la prima vittoria in campionato della sua Montale conquistata sabato contro Valdarno è stato lo spunto da cui è iniziata la nostra chiacchierata. 

1) Joonas direi di partire proprio dalla partita di domenica: finalmente la prima vittoria! Che partita è stata? E che significato hanno questi due punti per la squadra? 

«E’ stata senza dubbio una partita lottata e difficile perchè Valdarno è una buonissima squadra che punta a far bene in questo campionato. Noi però siamo stati più bravi di loro, abbiamo seguito alla lettera ii suggerimenti che il nostro coach ci ha dato prima dell’incontro e abbiamo portato a casa due punti fondamentali per il morale. Spero che questo ci serva come slancio e che sia solamente la prima di tante altre vittorie: stiamo lavorando bene in palestra e sono molto fiducioso che i risultati si cominceranno a vedere». 

2) Hai guidato i tuoi alla vittoria a suon di canestri (alla fine saranno 30 punti, ndr), a oggi viaggi con una media di 22,5 punti a partita. Ti senti un riferimento per la squadra pur essendo così giovane? 

«Per me prima di tutto viene la squadra. Tutti siamo allo stesso livello quando condividiamo il campo e nessuno è indispensabile. Se quest’anno dovrò prendere più tiri e perciò più responsabilità mi sta bene, ma senza gli altri ragazzi della squadra non farei niente. Preferisco parlare più dell’organico che del singolo e questo organico ha tanta voglia di far vedere cosa vale».

3) Tommaso Della Rosa è passato da essere giocatore ad allenatore della prima squadra montalese. Come ti trovi con lui? 

«Tommaso è un grande! Nonostante sia appena agli inizi della sua carriera, per me è già un validissimo coach. Porta tantissima energia come se fosse ancora un giocatore ma allo stesso tempo ha la lucidità e la pazienza della figura dell’allenatore, è veramente bravo a concilare queste due caratteristiche. Personalmente è un piacere giocare per lui e per la sua squadra».

4) So che negli ultimi tempi hai preso parte anche agli allenamenti del Pistoia Basket. Cosa significa per te allenarsi in serie A? 

«Poter prendere parte agli allenamenti di una squadra che milita nella massima serie è una bellissima possibilità e anche un orgoglio per me. Ogni giorno mi sento di crescere tantissimo come giocatore solo facendo gli allenamenti con dei professionisti come loro».

5) Che pensiero ti sei fatto su questa squadra vivendola dall’interno? 

«Io posso parlare di ciò che vedo quotidianamente in palestra e posso dire che ogni giocatore dà sempre il massimo per riuscire a giocare meglio le partite ufficiali. La squadra ha grandissima energia e sono sicuro che senza problemi fisici e mantenendo fiducia in se stessa possa invertire la rotta e fare una buona figura in campionato».

In Italia da tre anni e mezzo, cresciuto tra palestra, scuola e amici. Nelle sue parole, una proprietà di linguaggio e una maturità rara per un ragazzo di appena 17 anni. Sta tutto in quel punto: l’equlibrio è la chiave.

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Laureata in Scienze Umanistiche per la Comunicazione all'Università di Firenze, è cresciuta con il biberon in una mano e il pallone nell'altra. Amante dello sport in tutte le sue sfaccettature, pratica da sempre la pallavolo ma nutre anche una passione viscerale per la palla a spicchi.

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